Il capo dell’area tecnica ha lasciato anzitempo l’impianto di Aranova dopo aver ricevuto la notizia della morte della cognata. Il presidente: “Amareggiato e arrabbiato, oggi ho avvertito una brutta sensazione. Voglio vedere un Arezzo diverso”. Annullato il giorno di riposo, la squadra da stasera alloggerà all’hotel di Rigutino
Una giornataccia sotto tutti i punti di vista. Sul campo è andata malissimo: 3-0 per l’Ostiamare, prima sconfitta esterna in stagione per l’Arezzo, seconda complessiva dopo quella con il Ponsacco. Il passivo non ammette repliche anche dal punto di vista statistico: erano quasi otto mesi che gli amaranto non beccavano 3 gol nella stessa gara. L’ultima volta era successo il 3 aprile contro il San Donato di Indiani: quel giorno finì 4-2 per i fiorentini.
E’ stata una domenica da dimenticare anche fuori dal campo. Un grave lutto ha infatti colpito Paolo Giovannini: la cognata, 53 anni, è morta a causa di un’emorragia cerebrale. Era ricoverata da venerdì. La drammatica notizia è arrivata nel corso della partita di oggi e il dg, che in questi giorni era rientrato in Garfagnana per stare vicino alla famiglia, ha lasciato l’impianto di Aranova nell’intervallo ed è tornato a casa.
A fine match, deluso per la prestazione della squadra, il presidente Guglielmo Manzo è sceso nello spogliatoio e ha ordinato il ritiro. Annullati il giorno di riposo e tutti i permessi: la squadra da stasera soggiornerà all’hotel di Rigutino fino alla partita di domenica prossima contro la Pianese.
“Sono amareggiato e arrabbiato – ha detto Manzo al telefono. Avevamo tante assenze, è vero, come è vero che certe giornate storte possono capitare. Ma oggi ho avvertito una brutta sensazione, non mi capitava da tanto tempo e questo non mi piace. Ho parlato con il mister, con lo staff, con i ragazzi: chiamatelo pure ritiro punitivo, non è questo che conta. Voglio vedere un Arezzo diverso già da domenica prossima e penso che non dobbiamo lasciare nulla di intentato”.
