Dall’Ostiamare alla Pianese, da un Arezzo spento e senza guizzi a una prestazione solida e convincente. Da zero punti a tre nella partita che può dare un nuovo corso all’annata. Una giornata da godersi fino in fondo, anche se il campionato è ancora tutto da vincere. Ma l’indice della fiducia è tornato su

Come cambia il calcio. Una settimana fa l’Arezzo, dopo il tonfo con l’Ostiamare, sembrava una squadra spenta, appannata, senza guizzi in attacco e senza più la tenuta difensiva che le aveva consentito di dominare la prima parte di stagione. E’ passata una settimana, per metà vissuta in ritiro, e lo scenario si è completamente ribaltato.

A Piancastagnaio, contro la capolista, è arrivata una prova di forza, una vittoria strameritata per gioco, occasioni create, solidità, una dimostrazione di personalità, di palle. E’ la seconda volta che accade: dopo il ko con il Ponsacco, l’Arezzo espugnò Città di Castello, stavolta ha concesso il bis con la Pianese. Tre punti che fanno bene a una tifoseria calda, capace di muovere oltre 600 persone in serie D per una partita in cima all’Amiata sotto la pioggia battente. Tre punti che fanno bene al gruppo di Indiani, apparso un gradino sopra l’avversario, che pure veniva da 5 successi di fila, che resta al primo posto e che ha il miglior attacco del torneo.

Sontuose le prestazioni di Lazzarini e Polvani nel cuore della difesa, bravissimo Zona a sinistra, encomiabile Pattarello per la corsa e il sacrificio, galvanizzante la “garra” di Settembrini. E’ un’impresa che non vale il primato ma che rimette in carreggiata l’Arezzo dopo un periodo di flessione e che, in qualche modo, inverte il corso della storia amaranto.

Solitamente gli esodi in trasferta finivano con il rospo in gola. Ieri è stata festa. Solitamente a schiumare rabbia, alla fine della partita, erano gli amaranto. Stavolta è toccato agli altri. Solitamente il gol dell’ex l’Arezzo lo prendeva. A Piancastagnaio l’ha segnato Convitto con una prodezza delle sue, più o meno identica a quella di giovedì contro la Fiorentina, in un’amichevole che, alla luce dei fatti e contrariamente al sentimento popolare, si è rivelata quasi un toccasana.

E’ stata una bella domenica, da godersi fino in fondo anche se va già consegnata agli archivi. Mercoledì c’è la Coppa Italia a Orvieto, il mercato è aperto e l’infortunio di Damiani sembra serio. Il campionato l’Arezzo deve ancora vincerlo ma da ieri sera l’indice della fiducia è tornato su.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine