L’allenatore si presenta in sala stampa con l’espressione tirata: “Grande dispiacere, dopo Piancastagnaio ero convinto che sarebbe andata diversamente. Il problema è che non concretizziamo e adesso è anche una questione di testa. Resta la fiducia nell’obiettivo finale: mancano 19 giornate, il calcio mi ha insegnato che può succedere di tutto”

Un’espressione così tirata Paolo Indiani non l’aveva mai avuta in faccia, nemmeno dopo lo 0-3 con l’Ostiamare. Oggi il suo Arezzo ha beccato la scoppola più pesante da inizio stagione: “Ero convinto che dopo la vittoria di Piancastagnaio saremmo andati dritti. Il campo mi diceva questo. Invece oggi abbiamo perso una partita con due tiri in porta ed è un’aggravante per noi. Purtroppo non riusciamo a trovare continuità, dopo le prime sei vittorie di fila non l’abbiamo più avuta. Il nostro problema è sempre lo stesso: non concretizziamo le occasioni e oggi ci abbiamo aggiunto anche due letture sbagliate sui gol subìti. Mercato? Vedremo, il contraccolpo di questa sconfitta è grande e il dispiacere ancora di più. Penso che, al di là degli aspetti tecnici e tattici, adesso ci sia pure una difficoltà psicologica nella squadra. Resto dell’idea che per vincere il campionato sia necessario dominare le partite. Poi è vero che qualche volta possiamo accontentarci e gestire, ma di fondo serve una squadra che giochi all’attacco e crei opportunità da rete. Resta la fiducia nei ragazzi e nell’obiettivo finale: mancano 19 giornate, sono tante e il calcio mi ha insegnato che può succedere di tutto”.