Gaddini esulta insieme alla sud dopo l'1-0

Un mancino a sinistra, un destro a destra: Indiani ha cambiato la disposizione degli attaccanti laterali e ne è venuta fuori la splendida rete del vantaggio. In parità numerica, l’Arezzo stava facendo bene. Poi, in dieci contro undici, è cominciata un’altra partita, con la squadra che ha rischiato poco e poco ha creato. Con Persichini disponibile chissà come sarebbe andata…

E’ finita con un pareggio giusto ma la Sangiovannese, che si è confermata squadra arcigna, ordinata, con un Bellini molto, molto bravo, può godersi un bel punto in trasferta. L’Arezzo mastica amaro e non è la prima volta. I primi 24 minuti erano stati buoni, arrembanti, anche se Gucci (sì, proprio Gucci!) aveva sventato un gol respingendo la palla sulla riga di porta. E gli esterni schierati finalmente sul piede forte stavano lasciando il segno. Non a caso per la prima volta in stagione era arrivato il gol con un cross dell’attaccante di sinistra chiuso in rete dall’attaccante di destra. Poi Pattarello si è fatto cacciare e alla fine certe partite, se non puoi vincerle, è bene non perderle. Il rimpianto comunque resta, anche perché sarebbe servito un cambio in avanti per Gucci (esausto) ma il cambio non c’era.

Di buono, nonostante il punticino non sia granché, ci sono alcune cose: la prestazione di Poggesi, finalmente palpabile, che in fase difensiva ogni tanto imbarca acqua ma che ha gamba, fisicità e quasi segnava il gol del 2-1 dopo una bella combinazione con Settembrini; la personalità di Castiglia, in questo momento irrinunciabile in mezzo al campo; la vena realizzativa di Gaddini, a segno per la sesta volta in stagione, per la quinta volta in campionato (miglior marcatore con Castiglia), per la terza volta in due giornate dopo la doppietta di Gavorrano, per la prima volta al Comunale.

una ripartenza di Convitto nella ripresa

Nonostante l’inferiorità numerica, l’Arezzo ha concesso pochissimo (il gol di Bellini e un paio di traversoni insidiosi, nulla più), anche se a differenza di altre volte ha subìto di più il possesso avversario e creato poco davanti. Merito anche di una Sangiovannese ben messa in campo, aggressiva, con buona predisposizione al palleggio. Certo, in undici contro undici sarebbe stato diverso e il primo scampolo di gara è lì a ricordarcelo. Pattarello stava mettendo in croce Cesaretti, Gaddini era ispirato e la novità degli esterni senza piede invertito aveva partorito diverse situazioni pericolose, compresa quella che ha fruttato il gol al termine di una manovra ariosa e spettacolare.

Poi è successo quel che è successo ed è venuta fuori tutt’altra roba. L’Arezzo ha tenuto botta, si è compattato, ha dimostrato intelligenza abbassando il baricentro di una ventina di metri perché a quel punto era impossibile giocare d’assalto come sempre. Forse, ma la riprova non c’è, con Persichini a disposizione poteva pure finire diversamente. Gucci si è spompato per pressare e spizzare e a venti minuti dal 90′ uno con l’attacco alla profondità dell’ex Andria avrebbe fatto maledettamente comodo. Basti pensare a quella ripartenza che Gucci ha provato a chiudere con un dribbling al limite dell’area, non riuscito anche per stanchezza. Purtroppo però Persichini sarà disponibile solo da domenica prossima e amen.

La sostanza, per concludere, è che l’Arezzo non ha vinto ma non ha steccato la prestazione. Il campionato, stando ai segnali che arrivano giornata dopo giornata, sarà un saliscendi un po’ per tutti. Avanti con fiducia, a cominciare dalla prossima.