Thomas Scarpelli in amaranto nella stagione 2013/14

Il portiere del Terranuova Traiana ha un passato in amaranto con le giovanili e poi, nel torneo di serie D 2013/2014, in prima squadra. Al termine di quella stagione vinse anche il Cavallino d’oro. Ora vuole raggiungere la salvezza, cercando di fare punti in ogni partita, compresa quella di domenica: “Affrontiamo un avversario con qualità pazzesche ma noi dobbiamo toglierci dall’ultimo posto in classifica”

Domenica allo stadio “Mario Matteini” si affronteranno Terranuova Traiana e Arezzo, l’ultima della classe contro la prima, con importanti obiettivi in palio. Per Thomas Scarpelli sarà molto più che una semplice partita, visto per la prima volta ritroverà da ex gli amaranto, dopo un passato nel settore giovanile e in prima squadra, dove dimostrò tutto il suo talento in giovane età.

Scarpelli è tornato in biancorosso a distanza di 4 mesi e mezzo dalla promozione in serie D avvenuta lo scorso anno. Nella passata stagione ha difeso per 21 volte nella stagione regolare (su 22 giornate) la porta del Terranuova Traiana con 12 gol subiti, oltre a disputare 8 gare tra playoff, spareggi regionali e nazionali, con 4 reti al passivo, contribuendo in maniera determinante a portare i valdarnesi per la prima volta nella storia in serie D. Nato a Siena il 19 gennaio 1993, Scarpelli cresce calcisticamente nelle giovanili bianconere e poi dell’Arezzo. Dopo un’esperienza allo Spezia, torna ad Arezzo nel 2011 con la Juniores. L’anno successivo è in prestito a Sansepolcro, dove mette assieme 31 presenze. Nel 2013-2014 ancora Arezzo in serie D grazie al quale vince la 57esima edizione del premio Cavallino d’oro, succedendo nell’albo d’oro a portieri del calibro di Pellicanò, Orsi e Tardioli, tutti arrivati in serie A. Successivamente arriva il trasferimento alla Vallèe D’Aoste Saint-Christophe. Passa poi a Figline dove in 2 stagioni di Eccellenza colleziona più di 50 presenze. Nel 2017 indossa per 3 campionati di serie D la maglia della Sangiovannese, portando a casa circa 80 presenze e ottenendo al primo anno con mister Iacobelli un quinto posto con annessa semifinale play-off. Poche settimane fa il gradito ritorno, con il direttore sportivo Donello Resti che lo ha riportato alla corte di mister Simone Calori, nella speranza che le sue mani possano aiutare la squadra a raggiungere un obiettivo molto difficile: la salvezza.

Thomas, che effetto ti farà giocare contro l’Arezzo, e che ricordi hai di quel periodo?

Sono emozionato perché sono cresciuto molto e, anche se è passato qualche anno, ricordo con molto piacere la mia permanenza ad Arezzo, Ero un under molto giovane e mi affacciavo per la prima volta ad un grande palcoscenico. I tifosi e l’amore viscerale che hanno per i colori amaranto sono un qualcosa di unico. Per quanto riguarda me, sono soddisfatto della stagione che feci a livello personale, anche se nel complesso non raggiungemmo a pieno l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Ma nel calcio, si sa, ci sono centinaia di fattori che possono influenzare in positivo o in negativo una stagione. Non ho rimpianti però, come ho detto la mia annata fu positiva e il ricordo di Arezzo me lo porterò sempre nel cuore.

Sei un valore aggiunto per la tua squadra. Credi nella rimonta salvezza?

Ti dico di sì e lo dico con convinzione: nelle ultime gare abbiamo messo in campo un atteggiamento diverso che ci ha consentito di fare prestazioni in qualunque campo, a parte domenica con il Livorno. Abbiamo raccolto 9 punti nelle ultime dieci gare, secondo me pochi per quello che si è visto sul terreno di gioco. E quindi credo che se continueremo su questa scia, arriveranno pure i risultati. La classifica però parla chiaro e ad oggi dice che siamo ultimi, pur mancandoci qualche punto che invece avremmo meritato.

Scarpelli premiato con il Cavallino d’oro nel 2014

Come ti spieghi queste difficoltà? Il salto di categoria fra Eccellenza e serie D è così importante?

Il salto di qualità c’è e questo sicuramente è innegabile, ma non così tanto come si potrebbe pensare. L’atteggiamento di ogni squadra e l’intensità può variare a seconda dell’avversario, ciò che fa più la differenza è la qualità dei singoli giocatori che ti puniscono subito al primo errore.

Da portiere quale sei, ti chiedo: chi temi di più fra i calciatori amaranto?

Non saprei farti un nome. Loro sono i più forti del campionato, hanno qualità individuali pazzesche e come tali li rispettiamo, ma senza avere paura. Giocheremo la nostra partita facendo dell’impegno e della determinazione le nostre armi principali. Dobbiamo fare punti e non molleremo nemmeno un centimetro da qui alla fine, ce la giocheremo contro tutti.

Sei rimasto nella storia dell’Arezzo anche grazie al Cavallino d’oro. Che ricordi ti suscita questo premio?

Un bellissimo ricordo, davvero. Essere accostato ai grandi nomi che hanno fatto la storia dell’Arezzo è un orgoglio e un privilegio, sta a significare che il mio l’ho fatto e anche molto bene. Crescendo e andando avanti con l’età, ti rendi conto di quanto queste cose possano darti un grande piacere ricordandole nel tempo.

Se dovessi fare un bilancio della carriera, saresti soddisfatto di quello che hai ottenuto o hai qualche rimpianto?

I rimpianti non sono abituato ad averli in generale e quindi ti dico di no. Un rammarico è non essere riuscito a fare del calcio il mio lavoro, ma è anche vero che alcune volte non sono riuscito a prendere dei treni in corsa e altre mi è stata negata l’opportunità, proprio come ad Arezzo. La società optò per non riconfermarmi, fece altre scelte. Ma come ho detto non ho rimpianti e di Arezzo posso solo parlare bene. Ora sono concentrato sul Terranuova e sulla salvezza da conquistare con questa maglia, felice di essere tornato e di avere di nuovo un ruolo da protagonista.