Cornice di pubblico da 5mila persone all’Ardenza, con 500 aretini nel settore ospiti. Esposito con due trequartisti dietro la punta, Indiani con il 433. Il Livorno punta al risultato di prestigio per riavvicinare il terzo posto, l’Arezzo con una vittoria metterebbe l’ipoteca sulla promozione. Si preannuncia una domenica da altre categorie
La Pianese ha pareggiato 2-2 a Ponsacco nell’anticipo di oggi e adesso è a -4 dall’Arezzo. Un risultato che in parte cambia gli scenari e in parte no, anche se Indiani teme che presentarsi a Livorno conoscendo già l’esito della gara possa condizionare la squadra. Se sia un pericolo concreto o meno lo sapremo domani dopo il triplice fischio, di sicuro è un altro esame da superare sulla strada della promozione, già lastricata di insidie.
A dispetto della classifica del Livorno, staccato di 14 punti dall’Arezzo e ormai fuori dalla lotta promozione, si preannuncia un derby vero sotto ogni profilo. Sugli spalti ci saranno circa 5mila persone, con 500 aretini nel settore ospiti. Farà caldo in tribuna e sul terreno di gioco, perché i padroni di casa hanno il terzo posto nel mirino (che darebbe loro qualche vantaggio in ottica playoff) e inseguono una vittoria di prestigio per rispolverare un po’ d’orgoglio.
La squadra di Esposito è in serie utile da 7 giornate, striscia condita da 3 vittorie e 4 pareggi, ma è reduce da un deludente 1-1 interno con il fanalino di coda Montespaccato. I labronici in inverno hanno rivoluzionato l’organico ed è anche per questo che la qualità oggettivamente buona della rosa non viene tradotta in risultati pieni.
Domani verrà confermata la difesa a tre, punto fermo dell’assetto tattico, con due esterni a tutta fascia e due trequartisti incaricati di togliere punti di riferimento a Settembrini e compagni. El Bakhtaoui e Bruzzo si muoveranno alle spalle di Longo, unica punta, cercando di muovere la linea arretrata predisposta da Indiani e trovare il varco per andare in gol.
Il Livorno ci metterà l’anima e l’Arezzo, come ha ribadito Indiani, dovrà fare lo stesso. Gli amaranto hanno il morale alto, frutto delle cinque vittorie di fila, e un’identità tattica ormai consolidata. Il 433 è stato mandato a memoria e su un prato finalmente all’altezza della situazione, in un contesto affascinante come il derby, c’è pure la possibilità di mettere palla a terra per rispolverare quella bontà di manovra che per settimane ha rappresentato il tratto distintivo della squadra. Fermo restando che ci sarà pure da combattere con il coltello tra i denti, in un confronto diretto tradizionalmente ostico.
Per quanto riguarda la formazione, la sensazione è che Gaddini (8 gol finora) verrà schierato dall’inizio in avanti, così come Pericolini in difesa, sciogliendo in tal modo il dubbio riguardo l’under più giovane. Polvani, Risaliti, Zona, Castiglia, Settembrini, Gucci sono sicuri di una maglia da titolare, il resto dell’undici è nella testa di Indiani che comunque, stando alle dichiarazioni di stamani, ha già deciso.
Lui, il tecnico che ha nel mirino la decima promozione della carriera, non ha mai battuto il Livorno in campionato. E l’Arezzo all’Ardenza non fa il colpaccio dal dicembre 1975. Tra ventiquattr’ore sapremo se i due tabù saranno stati infranti o se invece dureranno ancora nel tempo.