Classe 1954, nato a Castiglion Fiorentino, è stato un difensore arcigno come c’erano una volta. Ad Amaranto Social Club ha raccontato i suoi anni amaranto in B e in C, le giovanili con Graziani e Menchino Neri, la prima squadra e il colpo di Livorno nel 1975. “Oggi tifo Arezzo allo stesso modo di quando ero un ragazzino. E sono contento che Indiani e i suoi giocatori abbiano la possibilità di vincere il campionato”

Classe ’54, nato a Castiglion Fiorentino, difensore arcigno di quelli che c’erano una volta, Claudio Giulianini rappresenta ancora oggi l’identikit dell’aretino verace, con il cuore amaranto e le radici in Valdichiana che rendono solido il dna. Ha fatto parte di quella Primavera considerata la più forte di tutte in cent’anni di storia, con Graziani e Menchino Neri, Baldi e Martini, mentre lui in difesa si preoccupava di conservare ciò che gli altri inventavano davanti.

Con l’Arezzo ha giocato in serie B e in serie C all’inizio degli anni ’70, un’epoca di grandi aspettative e ambizioni condizionate dalla retrocessione in terza serie del 1975 per il caso Turiano, con la radiazione del presidente Gigi Montaini e la squalifica del Comunale. Ma Giulianini era uno di quelli che in campo aveva sempre la stessa grinta, la stessa tenacia, lo stesso amore per la maglia, a prescindere dalla categoria, in partita e in allenamento.

Ad Amaranto Social Club ha raccontato l’attaccamento ai colori che lo contraddistingue da sempre, i rapporti con Toneatto e Ballacci (allenatori di quel periodo), di quella volta che litigò con Causio in uno Juventus-Arezzo di Coppa Italia (“ma alla fine ci stringemmo la mano”) e il ricordo della vittoria di Livorno del 21 dicembre 1975 con gol di Tombolato. Fino a pochi giorni fa, era l’ultima conquistata dall’Arezzo all’Ardenza.

“Sono contento che quest’anno la squadra abbia la possibilità di conquistare la promozione – ha detto Giulianini nell’intervista. Da quando mister e giocatori hanno capito che per vincere occorre anche essere meno belli e più sporchi, le cose sono cambiate. Per quanto mi riguarda, ero tifoso dell’Arezzo da ragazzino e lo sono ancora oggi allo stesso modo”.