Gol segnati, assist e parate, giocate di classe e vittorie memorabili. Diamo i voti a una squadra capace di sbaragliare la concorrenza

Il pagellone dell’Arezzo promosso in serie C.

Trombini 7.5 E’ il portiere meno battuto del campionato. Merito dei suoi compagni, solidi come il marmo, e merito suo che infila due strisce senza gol da oltre 500 minuti. Pochi errori, pochi fronzoli e buon sangue non mente. Suo padre era numero 1 come lui.

Risaliti 8.5 Due fratture al setto nasale, una lesione al menisco, due gol in Coppa Italia, cinque gol in campionato. Gioca con la maschera ma non si nasconde mai. E segna come un centrocampista. Laureato fresco fresco in giurisprudenza, farà l’avvocato. Perché la vocazione alla difesa non si lascia mai.

Polvani 8.5 Leader del reparto arretrato. Un avvio di stagione tra alti e bassi, un girone di ritorno da dominatore: strapotere fisico e centravanti messi nel taschino con nonchalance. Era arrivato a giocare in serie A, abbiamo capito perché.

Lazzarini 8.5 Date una medaglia a quest’uomo. Gioca ovunque e gioca bene, sempre a mille all’ora, sempre sul pezzo, sempre propositivo. Terzino, centrale, mediano, è uno e trino e non suoni blasfemo. La fortuna di ogni allenatore.

Zona 8 Era bravino, è diventato bravo. Gamba agile, personalità, cross velenoso, tiro da fuori: non gli manca niente. Va affinato l’uno conto uno in fase difensiva ma ci si può lavorare. Pronto per la C.

Pericolini 6.5 Pronti, via e lascia tutti a bocca aperta. Dalla Promozione con la Pontevecchio alla D con l’Arezzo senza freni inibitori: grinta, faccia tosta, scorribande. Poi cala come logica vuole. Terzino coriaceo, ragazzino di senno. Ad maiora.

Poggesi 6.5 Cavallo pazzo con andatura potente, arrivato per mangiare la fascia e frenato dalle contingenze, dalle vesciche, dal piede invertito: lui, destro, schierato spesso a sinistra, con i disagi del caso. Vale più di quel che abbiamo visto.

Settembrini 8 Sì, ogni tanto fa casino e corre tanto, corre troppo, corre male. Litiga, battibecca, protesta. Ma sotto la maglia batte un cuore amaranto. E dentro le scarpe infila piedi di qualità. Capitano coraggioso di una squadra vincente, adrenalina fatta uomo, senso d’appartenenza in carne e ossa.

Castiglia 9 Non è lui che va a cercare il pallone, è il pallone che finisce dove c’è lui. Intelligenza tattica, visione di gioco, destrezza e gol. Tanti gol, otto per la precisione, e l’eleganza tipica di chi fa sembrare facili anche le cose difficili. Un signore in mezzo al campo.

la squadra in festa davanti alla sud

Damiani 7.5 Pressing alto e recupero palla i suoi tratti distintivi. Dinamico, razionale, ha approcciato la serie D con la disinvoltura di chi ha le stimmate del giocatore. E’ un under, sembra un over. Mediano moderno con un unico difetto: il cartellino è dell’Udinese.

Bianchi 7.5 Play tutto mancino, metodista che sa palleggiare e aprire il gioco a lunga gittata, caratteristica in estinzione nel calcio di oggi. Indiani dice che ha migliorato i giovani e lui ne è la conferma. Da centromediano bellino (cit) e leggerino a regista ispirato e tignoso. Un anno in crescendo.

Foglia 7 Mai tornare dove si è stati felici, recita un vecchio adagio. Incurante della cosa, riapre un libro che sembrava chiuso e ci scrive dentro la pagina più bella, ritagliandosi scampoli di match e di gloria. Per la serie: il destino a volte ha più fantasia di noi.

Gucci 8 Testa alta, spalle larghe e via combattere. Una spizzata qua, una sportellata là per aiutare i compagni, che il bomber si aiuta da solo. 7 gol, 4 sullo 0-0, uno sullo 0-1, palle sporche trasformate in assist e mezze occasioni trasformate in segnature. E’ arrivato a novembre, ha cambiato l’Arezzo. Uomo squadra.

Gaddini 7.5 Agile e fragile. Velocità, tecnica, qualità. Là davanti fa tante cose, quasi tutte bene. E’ lui che mette benzina nel motore, all’inizio del girone di ritorno, con 6 gol da leccarsi i baffi. Belle prospettive e muscoli di seta. Se resta in salute, può arrivare lontano.

Pattarello 7 Potenzialmente, il più forte di tutti. Fisico, accelerazione, un mancino di velluto: potrebbe spaccare il mondo ma lui non lo sa. O se ne scorda. Ricama e getta a mare nella stessa partita, nella stessa azione. Talento sprecato o talento da aspettare? Il tempo dirà.

Convitto 7 Il suo marchio di fabbrica è da palati fini: stop di tacco, sterzata sul destro, tiro a giro sul palo lontano. E gol ovviamente. Dribbla in un fazzoletto, si assenta, torna in gara, si prende una pausa. A volte RC7, a volte più bello che utile. Un genietto incostante del pallone.

Bramante 6.5 Etereo e funambolico. Passo svelto, punta l’uomo e lo salta, punta la porta e non sempre la trova. Sa giocare e riempie gli occhi, è intermittente, si accende e si spegne. Una stagione dentro e fuori, con qualche lampo e tante pause.

Cantisani 7 Veni, vidi, vici. Preso a gennaio, buttato nell’agone all’improvviso, il ragazzino coglie l’attimo e segna il gol che svolta la stagione sotto il diluvio di Ponsacco. Poi si concede il lusso di firmare una doppietta all’Ardenza. Il tutto, a 19 anni ancora da compiere. Titolo: vivere una favola.

Viti, Pretato, Arduini, Persichini 6 Poche presenze in campo, tanta presenza nello spogliatoio. Senza il gruppo non si vince, una massima che è sempre d’attualità.