Arduini a terra nell'area avversaria

Le dimensioni della sconfitta con il Tau hanno creato un certo disappunto. Sia il dg Giovannini che mister Indiani non hanno nascosto la delusione, anche se per l’Arezzo il ko di Ghivizzano è destinato a evaporare alla svelta. Sullo sfondo ci sono le ultime gare di campionato e poi l’assalto al titolo di campione d’Italia dilettanti

Dopo aver lottato per la promozione in serie C, Arezzo Pianese sono state rullate da avversari in lotta per la salvezza. Gli amaranto ne hanno presi 5 a Ghivizzano dal Tau, i bianconeri ne hanno beccati 3 in casa dall’Ostiamare. Sconfitte larghe al di là di ogni pronostico, nonostante il calo di tensione delle prime della classe fosse un inciampo prevedibile.

Il calcio è questo da sempre. Le motivazioni sono determinanti e gli episodi pure. Al di là di tutto, il vero punto di svolta per la partita dell’Arezzo è stato l’espulsione di Risaliti, coinciso con il raddoppio dei locali. In undici contro undici sarebbe andata diversamente, in inferiorità numerica e dopo una settimana di festeggiamenti la squadra si è disunita e quelli del Tau hanno trovato terreno fertile per le scorribande.

Perdere 5-0, soprattutto in serie D, non è simpatico e lascia il bruciore di stomaco. Perdere 5-0 dopo una promozione già conquistata, ha un’altra valenza e va tenuta di conto, anche in serie D. Tra uno, dieci, vent’anni i tifosi ricorderanno il capitombolo di Ghivizzano contro il Tau solo quando ci sarà da rinfrescare le statistiche. Mentre invece avranno ben fissati in testa il 16 aprile, il 3-1 alla Pianese, la promozione in C e la festa in centro città. Legittimo dolersi per un punteggio così pesante, ma quest’intoppo va collocato nel giusto contesto. Cioè nell’albo degli eventi che non contano niente.

Il dispiacere di Indiani è stato quello di non aver potuto testare fino in fondo il valore di alcuni giocatori, ieri titolari dopo settimane con poco minutaggio. PretatoArduiniPersichini non hanno brillato al pari dei compagni ma oltre un’ora con l’uomo in meno ha influito sulla prestazione della squadra e su quella dei singoli. Ci saranno altre occasioni, a cominciare da domenica prossima con il Trestina, per passare poi alla trasferta di Poggibonsi che chiuderà la stagione regolare e per proseguire con le partite (almeno due) della poule scudetto, dove l’Arezzo affronterà le vincenti degli altri gironi di serie D.

Nessun dramma quindi, e ci mancherebbe altro visto l’esito del campionato, con l’Arezzo che veniva da dieci risultati utili di fila (nove vittorie e un pareggio), che ha tutt’ora la la miglior difesa del girone e che soltanto otto giorni fa ha portato 6.500 persone allo stadio a sventolare le bandiere. Non sarà certo una pleonastica sconfitta, per quanto fragorosa, a modificare gli scenari.

Paolo Giovannini, come sempre, ha chiosato nel modo giusto: “Sono ceffoni salutari che ci risveglieranno e ci faranno tornare con la testa sul calcio giocato, perché la nostra stagione non è finita. Mancano due giornate e abbiamo l’obiettivo scudetto da inseguire”.

Il direttore ha poi delineato gli sviluppi del rapporto con Paolo Indiani, il quale ha un rinnovo automatico di contratto grazie alla promozione in C. Il tecnico però ha già spiegato che prima vuole un ulteriore confronto con la società: “Io lo starò ad ascoltare con serenità. Per quanto mi riguarda, lui è l’allenatore dell’Arezzo anche per la prossima stagione”.