Il centrocampista aveva salutato l’Arezzo a metà della stagione 2020/21 ed è tornato lo scorso autunno. La promozione in serie C è una sorta di chiusura del cerchio per lui, che aveva perso due playoff per la B e conquistato una salvezza memorabile dopo la battaglia totale. Nel complesso sono 156 presenze e 9 gol in amaranto, con il desiderio di non togliersi più la maglia di dosso

Se ne era andato a metà della stagione 2020/21, quella amara della retrocessione in serie D, con gli stadi chiusi per il covid e il pubblico che contestava da fuori. E’ tornato quasi a metà della stagione in corso, vincendo il campionato e festeggiando la promozione in un Comunale stracolmo, con la gente che poi si è incolonnata in corteo fino al centro storico.

Per Fabio Foglia, in totale, fanno cinque campionati in amaranto giocati sotto tre proprietà diverse (Ferretti, La Cava, Manzo) e l’interregno di Matteoni. Più numerosi ancora gli allenatori: Sottili, Bellucci, Pavanel, Dal Canto, Di Donato, Potenza, Camplone e Indiani. Epoche diverse che si sono intrecciate e mescolate insieme, fino alla chiusura del cerchio del 16 aprile scorso.

Foglia con l’Arezzo ha giocato due volte i playoff per la B: la prima volta li ha persi male contro la Lucchese, la seconda li ha persi un po’ meglio (se così si può dire) contro il Pisa. Ha conquistato una salvezza memorabile in C dopo la battaglia totale, ha visto svanire l’opportunità degli spareggi promozione dopo la rinuncia della società a parteciparvi nel 2020, causa pandemia. Ed è anche per questo che l’impresa di quest’anno assume un valore doppio. Perché nel palmarès, che comprende anche il cavallino d’oro, mancava un successo di squadra.

Nell’intervista rilasciata ad Amaranto Social Club, il centrocampista classe ’89 ha ripercorso le tappe di un cammino che gli ha consentito di mettere insieme 156 presenze con l’Arezzo (9 gol, quelli contro Piacenza e Virtus Entella i più belli) e raccontato alcuni retroscena, dall’arrivo nel 2016 grazie al ds Roberto Gemmi all’addio verso Lecco, fino allo scorso autunno quando ha deciso di riaprire un capitolo che sembrava chiuso.

“Questa è una piazza che mi ha dato molto e a cui sono legato. E’ stata una scelta affettiva la mia, con la consapevolezza che c’erano i presupposti per vincere la serie D. Adesso mi aspetto di restare, la mia carriera vorrei chiuderla qua”.