L’esultanza di Benevento nel 2010, la festa con i tifosi a Pistoia nel 2019, Semplici e Nofri, Dal Canto e Di Donato, con una menzione speciale per Rubinacci che lo fece crescere nella Primavera. Il terzino di Castiglion Fibocchi si è raccontato ad Amaranto Social Club: “Ho il rimpianto di non aver vinto un campionato con l’Arezzo. Ma l’affetto dato e ricevuto mi ripaga anche di questo”

Non sono molti i giocatori che possono vantarsi di essere nati ad Arezzo, cresciuti nelle giovanili e aver debuttato in prima squadra. Samuele Sereni, classe ’88, originario di Castiglion Fibocchi, è tra questi. Terzino sinistro, combattivo, dinamico, con un cross affinato durante gli anni, faceva parte della Primavera che partecipò al torneo di Viareggio nel 2006, con Ranocchia e Calderini, Bazzoffia e Burzigotti, Sensi e Bernicchi. L’allenatore era Rubinacci, al quale Sereni è rimasto molto legato.

Ma di allenatori importanti, sul piano tecnico e umano, Sereni ne ha avuti diversi. Solo per restare ad Arezzo, possiamo elencare Semplici e Nofri, che in amaranto c’erano stati anche da calciatori e che lo hanno diretto in due periodi diversi e campionati diversi. Semplici era stato il suo mentore a Figline, dove insieme vinsero serie D e C2, per ritrovarlo poi al Comunale nella stagione 2009/10. Nofri invece lo rivolle ad Arezzo nel 2014, per la seconda parte di un campionato di serie D tribolato oltre le aspettative.

La quarta epoca aretina di Sereni, calcisticamente parlando, si aprì nell’inverno del 2019 per chiudersi l’anno successivo, prima sotto la guida di Dal Canto e poi di Di Donato. In totale fanno 38 presenze totali, poche in rapporto al contributo dato per dedizione alla causa, agonismo e, nell’ultimo periodo, per capacità di tenere su lo spogliatoio. In una carriera che attualmente lo ha portato tra i dilettanti con la Sansovino, meritano la citazione le esperienze vissute con Pisa, Spal e Mantova.

Due sono le immagini che più di altre simboleggiano il rapporto di Sereni con l’Arezzo: la corsa a braccia levate verso il settore ospiti di Benevento, dove una cinquantina di aretini stava festeggiano la vittoria per 1-0 firmata da una prodezza di Maniero (31 gennaio 2010), e i cori intonati al megafono, davanti ai 400 tifosi amaranto, dopo il colpaccio di Pistoia che certificò l’accesso ai playoff per la B (4 maggio 2019). A queste possiamo aggiungere anche il tributo che la Minghelli gli riservò quando tornò da avversario con la maglia del Pavia (8 marzo 2015).

“Il legame con la maglia, per uno nato tifoso come me, cresciuto nel vivaio, è sempre stato forte – ha detto Sereni nell’intervista con Amaranto Social Club. Se devo confessare un rimpianto, è quello di non aver centrato una promozione con l’Arezzo, nonostante per due volte mi sia trovato, insieme ai compagni, a spareggiare per salire in B. Ma l’affetto che ho dato e ricevuto mi ripaga anche di questo”.