Saverio Braccini lavora in Svizzera, dove si occupa di applicazioni della fisica alla medicina. “Ho lanciato un’idea per giovani delle superiori, che possono venire qua e aprire gli occhi sul loro futuro. Quest’estate ne ho avuti due, siamo stati al Cern di Ginevra dove ci sono i trasformatori prodotti dalla Tesar. Nella nostra città crescono ragazzi bravissimi”
Il professor Saverio Braccini, aretino e tifoso dell’Arezzo, lavora in Svizzera all’università di Berna, dove si occupa di applicazioni della fisica alla medicina. In questi giorni ha scritto alla nostra redazione per segnalare una bella iniziativa.
“Ho seguito a distanza l’inizio di campionato oltre a tutte le celebrazioni per il centenario grazie ad Amaranto Magazine. Cerco di mantenere legami con Arezzo anche nel lavoro, nel settore della medicina nucleare in particolare, e ho lanciato un’idea per giovani delle scuole superiori che possono venire in stage per aprire gli occhi sul loro futuro.
Gli abbiamo dato il nome “la fisica per scoprire il mondo” e credetemi, ad Arezzo ci sono giovani bravissimi come i due della foto, che ho avuto questa estate, quando siamo stati al CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo che svolge la ricerca scientifica sulla fisica delle particelle elementari. Alla mia destra Maria Vittoria Rossi, studente di Master in Erasmus nel mio gruppo di fisica applicata alla medicina. Alla mia sinistra Edoardo Laurenzi, studente dell’ITIS Galilei, stagista da me grazie a una borsa di studio dei Lions Club di Arezzo.
Sullo sfondo, il centro di calcolo del CERN (dove è nato il WorldWideWeb!) con di fronte i trasformatori prodotti dalla azienda aretina TesAr, rigorosamente color amaranto.
Un saluto a tutti. Sempre e ovunque forza Arezzo!”.