L’espulsione di Minghelli nel 1997, la festa promozione del 2012, la trasferta dei calciatori con le proprie auto nel 2018. E poi i gol da sballo di due grandi centravanti. Tra Arezzo e Pontedera ne sono successe di cose
Il Pontedera ha rappresentato spesso crocevia importanti per l’Arezzo. Più là che qua a dirla tutta, con il “Mannucci” teatro di partite tutt’altro che banali nella centenaria storia amaranto.
In quello stadio Lauro Minghelli fece l’ultima apparizione della sua carriera. Era il 12 ottobre 1997, campionato di serie C2. Gli amaranto persero 1-0 su rigore causato proprio da lui, che protestò con l’arbitro e si fece espellere. Da quel giorno non rimise più piede in campo. A fine stagione però, vincendo i play-off, l’Arezzo salì di categoria. Perché dopo la notte, anche nel calcio, c’è sempre un’alba che spunta.
Il 29 aprile 2012 il Pontedera festeggiò la promozione in serie C, già conquistata, proprio contro l’Arezzo di Bacis. I giocatori di casa si presentarono con i capelli tinti di rosso e vinsero 3-0, tra l’indifferenza dei 50 tifosi aretini che misero su un paio di striscioni: uno dedicato a Minghelli, l’altro (ironico) al successo granata. Dopo un paio di mesi, in Valdera arrivarono Giovannini come dg e Indiani come allenatore.
Il 18 febbraio 2018, con la battaglia totale ancora di là da venire, i calciatori dell’Arezzo partirono per Pontedera con le proprie auto. La società era allo sbando, il timore che incombeva era che potesse essere l’ultima partita prima del fallimento. Quella sera la tifoseria locale espose uno striscione in memoria di Minghelli che poi venne consegnato ai gruppi della sud. E dopo la partita, terminata 0-0, su iniziativa di Giovannini, la società di casa ospitò a cena l’Arezzo.
Ma non c’è solo questo. Arezzo-Pontedera significa anche gol da sballo, come quelli segnati da Davide Moscardelli: il 4 aprile 2017 con una punizione magistrale da trenta metri che si infilò sotto l’incrocio dei pali, nella porta davanti alla nord, e il 4 ottobre 2017 dopo una serpentina ubriacante, con cinque avversari saltati come birilli prima del diagonale nell’angolino.
Il 15 ottobre 2018, invece, Matteo Brunori realizzò contro i granata il suo primo gol con la maglia dell’Arezzo. Stop al volo di destro e tiro a pelo d’erba di sinistro: una giocata nel suo stile, con tecnica e velocità.