La partita di lunedì continua a tenere banco. Dall’Umbria emerge un retroscena che riguarda il difensore amaranto e l’attaccante biancorosso, poi squalificato per due giornate per una reazione sopra le righe dopo l’espulsione. Le immagini invece sembrano smentire l’arbitro Calzavara sul contatto fra il 10 dell’Arezzo e Bozzolan: era penalty con giallo per il terzino
Sono passati due giorni ma il derby e gli episodi che lo hanno caratterizzato continuano a tenere banco. Non è in discussione la legittimità della vittoria amaranto, corroborata dalla prestazione e dalle occasioni da gol, quanto l’arbitraggio di Andrea Calzavara di Varese, peraltro considerato uno dei migliori fischietti della categoria.
Se dal punto di vista dell’ordine pubblico non ci sono stati strascichi di alcun tipo, e mettendo da parte l’esonero di mister Baldini, sul piano prettamente disciplinare il Perugia ha pagato dazio in modo pesante. Lisi, espulso nel primo tempo per una gomitata in faccia a Renzi, è stato fermato dal giudice sportivo per tre giornate. Un verdetto anche preventivabile, considerando la gratuità del gesto. Più sorprendente lo stop di Seghetti, che ha chiuso anzitempo il match per somma di ammonizioni. L’attaccante dovrà saltare due partite: una per la somma di cartellini e una per la reazione dopo il rosso, con una mano appoggiata sul petto dell’arbitro e un paio di frasi irriguardose contro Calzavara e l’assistente di linea.
Stasera, riguardo Seghetti, i colleghi di CalcioGrifo hanno pubblicato un retroscena legato a Chiosa che, nel primo tempo, dopo un fallo avrebbe calpestato di proposito l’attaccante biancorosso con i tacchetti. Un gesto sfuggito al direttore di gara, il quale alle proteste di Seghetti avrebbe risposto: “Non ti preoccupare, ti tutelo io”. Poi nel secondo tempo Seghetti, già ammonito, ha steso Pattarello lanciato verso l’area perugina ed è scattato l’inevitabile, secondo giallo.
Sulla sponda amaranto invece il post derby è filato via in totale serenità, anche perché il risultato ha placato ogni tipo di recriminazione. Resta però il dubbio, quasi una certezza, del rigore non concesso all’8′ per il fallo di Bozzolan su Pattarello. L’intervento scorretto del difensore è eclatante (e avrebbe meritato l’ammonizione, costringendo il terzino a giocare con una spada di Damocle sulla testa), messo in atto sul lato corto dell’area. Di qua, di là o sopra la riga? La sensazione è che sia arrivato proprio sul gesso e quindi fosse punibile con il penalty. Calzavara invece ha assegnato angolo e graziato Bozzolan dalla sanzione. Episodi per l’appunto, che una volta tanto per l’Arezzo non hanno cagionato conseguenze.