Il presidente è stato il protagonista della serata organizzata da Orgoglio Amaranto a teatro. E fra i tanti temi toccati ha anche ribadito la volontà di ristrutturare il Città di Arezzo: “Capienza da 13mila posti, settori tutti coperti, area commerciale, uffici e foresteria. Tempo di realizzazione: 3 anni. A metà febbraio incontro con il Comune”

Idee chiare e ambiziosi programmi in testa. Guglielmo Manzo è stato il protagonista della serata organizzata da Orgoglio Amaranto al teatro “Pietro Aretino”, inserita in un cartellone di eventi ideato per celebrare i cento anni dell’Arezzo. Il presidente si è raccontato con sincerità, ripercorrendo le tappe della sua gestione in un susseguirsi di aneddoti, retroscena e dichiarazioni d’intenti, svelando anche alcuni dettagli di vita vissuta riguardanti la sua storia personale e familiare.

La platea ha ascoltato con interesse, ha sorriso e ha applaudito spesso, a testimonianza del clima di serenità che si è ricreato da un anno e mezzo a questa parte, corroborato sia dai risultati sportivi che da una gestione più oculata, trasparente e virtuosa del club.

Moltissimi gli argomenti toccati, compreso il progetto di ristrutturazione dello stadio. Manzo ha ribadito l’intenzione di mettere mano all’impianto per renderlo più funzionale, svelando per la prima volta la bozza di progetto che è stata presentata al sindaco Ghinelli e all’assessore Scapecchi.

“A metà febbraio è previsto un incontro con l’amministrazione comunale per definire alcuni dettagli fondamentali – ha spiegato il presidente. La nostra idea è di realizzare un impianto all’inglese, interamente coperto, con una capienza di 13mila posti e in regola con le normative Uefa. Il piano prevede un’area commerciale di circa 12mila metri quadrati all’esterno della nuova maratona, in modo che possa restare aperta tutti i giorni, e una torre sistemata tra maratona e curva sud, adibita a uffici e foresteria. Ovviamente, nel progetto sono inserite tutte le specifiche legate a parcheggi e viabilità. Parliamo di un investimento complessivo che oscilla tra i 22 e i 28 milioni, da finanziare in parte con capitali nostri e in parte con il sostegno di istituti bancari e credito sportivo. Con il Comune dovremo capire se la soluzione migliore sia il project financing o l’affidamento diretto, anche in base al decreto legge del 2021 che disciplina l’ammodernamento degli impianti sportivi”.

Manzo ha poi chiarito un dettaglio rilevante: “Se davvero riusciremo a far partire i lavori, l’Arezzo continuerà a giocare nel suo stadio, ovviamente a capienza ridotta. Il primo step, in estate, prevede l’avvicinamento del terreno di gioco alla tribuna, unico settore che resterà in piedi e che verrà comunque riqualificato. Poi d’inverno si procederà alla demolizione delle due curve e della maratona e ci vorranno una decina di mesi. Quindi dall’estate successiva inizierà la costruzione degli spalti nuovi. Senza intoppi, abbiamo preventivato un periodo di 3 anni per concludere l’opera. Continuando la nostra programmazione tecnica e con 6mila persone fisse allo stadio, il 70% del budget societario sarebbe coperto interamente dal pubblico. E con 3 o 4 milioni di guadagni ogni anno derivanti da stadio e centri sportivi, l’Arezzo potrebbe camminare da solo. A oggi è un sogno, lo so. Ma io ci credo veramente”.