Dallo 0-3 dell’andata al 3-0 del ritorno: il calcio cambia in fretta e la situazione si è rovesciata. L’Arezzo ha conquistato contro l’Ancona la vittoria più larga della stagione, mettendo in mostra diversi ragazzi che sono un tesoretto tecnico ed economico e che quasi fanno commuovere l’allenatore. La squadra è in linea con le aspettative, sta crescendo a vista d’occhio (i numeri sono emblematici) e ora può blindare la salvezza. Ma siccome gli esami non finiscono mai, martedì c’è un altro test probante

GIRA LA RUOTA – Un po’ di considerazioni sparse dopo il 3-0 all’Ancona, vittoria più larga della stagione che fa poggio e buca con lo 0-3 subìto all’andata, quando Colavitto era un debuttante acclamato, Indiani si trovava sotto schicchera e nel settore scoppiava un bombone destinato a fare più danni fuori che in campo (nonostante un fotografo refertato al pronto soccorso). Il calcio cambia in fretta e dopo quattro mesi e mezzo la situazione si è rovesciata.

UN ANNO FA – Un po’ di numeri. Trombini è imbattuto da 341 minuti. L’Arezzo ha subìto 2 gol nelle ultime 6 giornate e sono stati 2 autogol. La squadra ha 4 punti in più rispetto al girone di andata (15 contro 11). L’ultimo successo con tre gol di scarto risaliva addirittura al 12 marzo 2023, giorno in cui l’armata amaranto andò a espugnare Livorno di goleada.

UNA SQUADRA PER GIOVANI – C’è un miglioramento generale piuttosto evidente in vari ambiti di gioco, compresa l’evoluzione dei giovani che è il dato più incoraggiante di tutti (Indiani ieri sera aveva quasi i lucciconi quando ha raccontato l’azione dell’1-0). Damiani è letteralmente sbocciato negli ultimi due mesi. Gaddini ha i colpi: si intuiva in serie D, si comincia ad averne certezza in C. Donati è un rinforzo vero. Lazzarini, classe 2000, nell’ultimo mese è cresciuto a vista d’occhio. Per non parlare di Montini e Coccia, che sono stati titolari per larghe fette di stagione. E Bianchi, statistiche alla mano, ne ha giocate 16 da titolare. Il tesoretto non è solo tecnico ma anche economico.

l’esultanza di Guccione dopo il 2-0

STAGIONE POSITIVA – Dirlo adesso è un po’ più facile ma la sostanza era la stessa anche qualche settimana addietro: in un campionato equilibrato, in cui quasi tutte le squadre procedono a ondate, l’Arezzo ha sempre recitato la sua parte. A volte un po’ meglio, a volte un po’ peggio, ma senza perdere la bussola. E’ un merito di chi la rosa l’ha costruita e anche di chi l’ha gestita, al di là di scelte (di mercato e di formazione) che non sempre hanno riscosso unanimità di consensi. Ma questo è il calcio. Il campo dice che l’Arezzo sta facendo quel che doveva. E se non sbraca in questi due mesi, magari si ritaglia pure un’altra soddisfazione.

DETTAGLI – A cercare il pelo nell’uovo, si potrebbe dire che le uniche due vittorie degli ultimi otto turni sono state conquistate contro Recanatese e Ancona, cioè due squadre arrivate al Comunale con la depressione addosso e uno stato di forma oggettivamente scadente. Sono gli incroci del campionato, a volte va bene e altre va male. Ciò non toglie che l’Arezzo stia lievitando sotto molti aspetti. La cartina tornasole sono le prestazioni: nonostante non avesse preso i tre punti, la squadra aveva fatto una buona figura anche contro Pontedera, Cesena e Spal. Alla fine tutto torna.

ESAME DI MARTEDI’ – Neanche il tempo di crogiolarsi sugli allori e c’è già Gubbio alle porte. E’ un’altra trasferta insidiosa, tutt’altro che agevole. Se l’obiettivo è blindare la salvezza già a marzo, allora c’è da allungare la serie positiva e fare punti. Altrimenti con la Vis Pesaro si ricomincerà da una casella indietro. Non sarebbe un dramma ma meglio di no.