Mosconi (primo a sinistra) e Mattoni (ultimo a destra) nel primo giorno alla Fermana

I marchigiani sono staccati di 3 punti dall’Olbia e di 12 dal quint’ultimo posto. Hanno il peggior attacco e la penultima difesa del torneo dentro una stagione con quaranta calciatori tesserati e che ha visto alternarsi due direttori generali, due direttori sportivi e tre allenatori. Eppure l’arrivo degli ex amaranto Mosconi e Mattoni in panchina ha ridato combattività al gruppo, reduce da due pareggi interni di fila. Domani al Comunale sarà ancora 352 con il centrocampista Misuraca e il centravanti Sorrentino giocatori top

LA FERMANA DEGLI EX – Dopo la bella e importante vittoria di Pineto, gli amaranto ritornano al Comunale per sfidare la Fermana, fanalino di coda del campionato con 22 punti. Da due settimane a questa parte sulla panchina dei marchigiani siedono due vecchie conoscenze del calcio nostrano ovvero Andrea Mosconi, nelle vesti di allenatore, e Maurizio Mattoni come suo vice. L’ex portiere, che vinse la D con l’Arezzo ai tempi di Serse Cosmi, è il terzo allenatore stagionale dopo Andrea Tubaldi e Stefano Protti, esonerato lo scorso 6 marzo dopo circa sei mesi e un cammino abbastanza disastroso. “Mosco”, classe ’67, originario della provincia di Rieti ma umbro d’adozione, ha una buona esperienza in panchina, iniziata a Foligno come collaboratore tecnico, poi nella stessa veste a Cagliari, in serie A, nella stagione 2011-11. L’anno successivo inizia la sua carriera da “primo allenatore” con il Nocera Umbra, poi è alla Samb con cui vince l’Eccellenza marchigiana (2013-14), risultato poi ripetuto a Tolentino nel 2019. Inoltre esperienze in D con Samb, Poggibonsi, Tolentino e poi lo scorso anno a Fano, dove vince i play-off del girone F. All’esordio tra i professionisti, è allenatore caratteriale, grintoso, attento a livello tattico.

RIVOLUZIONE AL MERCATO – Nel mercato invernale il ds Massimo Andreatini, tornato in sella proprio prima della gara di andata con l’Arezzo, ha cambiato radicalmente volto alla squadra. Sono arrivati in gialloblù i difensori De Santis (Taranto) e Heinz (Sudtirol), il trequartista Marcandella (Vis Pesaro), il difensore Carosso, l’esterno Condello e il centrocampista Niang dalla Pro Vercelli, l’attaccante Petrungaro e il giovane Petrelli dalla Pro Sesto, il centrocampista Malaccari (Brindisi), il fantasioso Giuseppe Giovinco (fratello di Sebastian, dalla Virtus Francavilla) e il centravanti Sorrentino (Giugliano). Diverse anche le cessioni. Hanno lasciato il club Gasbarro, Diouane, Calderoni Biral, Grassi, Fiumanò, l’ex Mattia Montini, Curatolo e Pinzi.

NIENTE BANDIERA BIANCA – Formazione ultima in classifica, ma che non è certamente morta e arresa al proprio destino, nonostante sembri segnato. La Fermana deve sperare in un filotto di risultati per agganciare il treno play-out e per chiudere la forbice attualmente aperta tra il penultimo e il quintultimo posto, che ancora lotta e prova a tenersi in corsa. La squadra non vince dallo scorso 26 gennaio (1-3 a Recanati) e da allora ha raccolto in 9 partite appena 5 punti frutto di altrettanti pareggi, due consecutivi ottenuti dopo il cambio in panchina, l’ultimo quello casalingo contro il Sestri (1-1). I marchigiani domenica hanno tirato fuori una prova volitiva, ma sono andati a sbattere contro un grande Anacoura, portiere dei liguri. Mosconi, da quello che si capisce dalle sue dichiarazioni, è probabilmente il più convinto nell’ambiente fermano nello sperare ancora nell’impresa della salvezza, anche perché è l’ultimo arrivato, mentalmente è più libero e con meno scorie dei suoi giocatori e soprattutto carico e gasato dall’opportunità che gli è stata concessa.

NUMERI IMPIETOSI – I numeri dei canarini sono impietosi, ma ancora l’aritmetica non condanna definitivamente la compagine del presidente Umberto Simoni. La Fermana è la squadra che ha vinto di meno in campionato (appena 3 successi) e con 21 reti realizzate, assieme all’Olbia, ha il peggior attacco del girone. La difesa, con 48 reti al passivo, sempre al pari dei sardi è la seconda più battuta dopo quella della Recanatese. Oltre a questo c’è da tenere di conto dei tre allenatori stagionali, dei due direttori sportivi, degli altrettanti direttori generali e degli oltre quaranta giocatori tesserati che danno un’idea delle montagne russe vissute dei marchigiani. Dall’arrivo di Mosconi però qualcosina è cambiato. Le ultime due prestazioni sono state generose, la squadra pare maggiormente convinta e concentrata, addirittura più intraprendente a livello di gioco, ma questo non è bastato per raggiungere la vittoria ed accorciare sulle squadre che precedono i gialloblù in classifica. L’ex portiere amaranto ha cambiato anche modulo, lasciando il 433 di Protti, virando sul 352, con la squadra che cerca meno il fraseggio e maggiormente la verticalità, con un gioco decisamente più intenso, ma i difetti non sono spariti con un colpo di spugna. I marchigiani subiscono gol ininterrottamente da 12 giornate (appena 4 i clean sheet in stagione), soffrono se vengono pressati con cattiveria e sottoporta non sono cinici, sprecando tanto, forse troppo per chi ha l’obbligo di vincere per sperare. Inoltre ancora si ripetono errori individuali e di reparto che stanno compromettendo i risultati.

una fase del match di andata

MODULO E FORMAZIONE – Per la sfida del Comunale assente per squalifica Paponi, mentre torneranno a disposizione dopo lo stop del giudice sportivo Fort e Petrelli. Sono in forte dubbio, causa infortunio, Spedalieri, Eleuteri e Giandonato, che però potrebbe essere arruolabile almeno per la panchina. Canarini con il 352. Borghetto in porta, linea difensiva con Heinz, Santi e Fort, con Carosso come prima alternativa. Sugli esterni Niang a destra e Petrungaro, in gol domenica, sull’out macino, Misuraca e Malaccari come mezz’ali e Scorza come regista, giocatore con un mancino educato. In avanti Sorrentino e Giovinco, con Petrelli che però potrebbero ritrovare, dopo la squalifica, una maglia da titolare.

GIOCATORI TOP – I giocatori di maggiore spessore sono Gianvito Misuraca e Lorenzo Sorrentino. Il primo è centrocampista di qualità, classe ’90, originario di Palermo, alla seconda stagione in maglia Fermana. Cresciuto con i rosanero, senza però mai riuscire ad esordire in prima squadra, vanta 7 presenze in under 21, ha vestito le maglie di Vicenza, Pisa, ma soprattutto Pordenone, mettendo assieme in carriera più di 120 presenze in B e più di 230 in C, oltre ad una stagione nella massima serie slovena nelle fila del Gorica. Giocatore esperto, trequartista che negli anni ha arretrato il suo raggio d’azione agendo da mezz’ala o anche da regista, grazie ad una buona tecnica e ad una apprezzabile verticalità di gioco. Duttile, costante nel rendimento, discreto in zona gol, è il cannoniere dei suoi con 4 reti, bravo anche in fase di rifinitura e ultimo passaggio. Lorenzo Sorrentino invece è attaccante centrale, 28 anni compiuti a settembre, arrivato dal Giugliano negli ultimi giorni del mercato di riparazione. Giocatore giramondo, tra C e D ha vestito le maglie di Astrea, Rieti, Samb, Juve Stabia, Lucchese, Gubbio, Renate, Cesena, Vibonese, Fidelis Andria e Gelbison. Durante l’estate 2017 era finito nel mirino dell’Arezzo dell’allora direttore Roberto Gemmi, quando all’epoca era un giovane attaccante reduce da due buone stagioni con la maglia rossoblù della Samb. Prima punta dal carattere focoso, strutturato, buone qualità tecniche, apprezzabile nel gioco aereo, abile a far salire la squadra, agli amaranto ha già segnato quando vestiva la maglia del Cesena, nel 3-1 che condannò l’Arezzo alla D. Dal suo arrivo a Fermo sono 2 le sue reti in campionato.

PRECEDENTI – All’andata la partita si chiuse con un pirotecnico 2-3 per i ragazzi di Indiani grazie ad una tripletta di Guccione, mentre l’ultimo precedente al Comunale risale al 13 marzo 2021 quando una rete di Di Paolantonio decise in match (1-0) in favore del cavallino.