L’Arezzo cade anche per colpa del fuoco amico: il centravanti si divora tre gol clamorosi, gli esterni vanno a corrente alternata e alla fine non lasciano il segno. Guccione il più incisivo, Trombini sempre vispo, Coccia su buoni livelli

Le pagelle di Arezzo-Juventus Next Gen.

TROMBINI 7.5 Sempre vispo, sempre reattivo, sempre scattante. Già nel primo tempo deve pulire l’area in un paio di situazioni pericolose, poi si supera a inizio ripresa quando ricaccia in gola a Cerri l’urlo per la segnatura. Attento su Guerra in uscita bassa e sulla sventola di Turicchia dalla distanza. A un certo punto avvia pure il contropiede, innescando Guccione con le mani.

DONATI 6 Meno arrembante di altre volte. Rouhi e Hasa incrociano dalla sua parte, limitandone la spinta. Qualche buona iniziativa qua e là, poi Indiani lo cambia per avere più benzina (27′ st Renzi 6 Entra quando la partita diventa caotica. Fa quel che può, anche se grandi spazi non gliene concedono).

LAZZARINI 5 Mobile, rapido e con buone letture. Pericoloso pure in attacco nel concitato finale, quando ributta in mezzo la palla che poi Gucci calcia in bocca a Daffara. Pesa in modo esiziale, però, l’occasione concessa a Guerra, che ringrazia e timbra la rete da 3 punti. Troppo morbido lì.

POLVANI 6 Un rientro positivo dopo la frattura alla mano. La Juve non dà punti di riferimento per 45 minuti, poi entra Cerri e lui lo prende in consegna. A parte l’occasionissima dopo pochi istanti, il centravanti gioca solo di sponda. Rischio grosso per il gomito largo sul contrasto aereo alla mezz’ora: Ceriello decide per il giallo e va bene così.

COCCIA 6.5 Pronti via e apre il turbo, facendo cadere dall’albero la prima occasione da gol del match. Intraprendente e vitale, finché gli regge la gamba domina la corsia di sinistra e tiene sulle spine gli avversari, scodellando palloni arcuati alla sua maniera. Cala alla distanza (37′ st Settembrini ng).

CATANESE 6 Tocca tanti palloni ma si limita a una gestione scolastica. Non osa, non sbaglia. Giocando a due in mezzo al campo non ha modo di buttarsi avanti e questo ne limita le doti di incursore. Ammonito, lascia il campo a mezz’ora dalla fine (17′ st Mawuli 5.5 Porta sostanza e un possesso più muscolare nel momento in cui l’Arezzo, anche con un po’ di frenesia, alza il forcing. Scriteriato il fallo di mano al 94′ che vanifica l’ultima mischia in area bianconera. Era diffidato, salterà la trasferta di Lucca).

DAMIANI 6 Presente e virile nei combattimenti in mezzo al campo. Ruba diversi palloni, litiga con Hasa, fa salire la squadra. Gli capitano anche due situazioni golose per calciare in porta ma quello sembra proprio non sia il suo pane. Ancora a caccia del primo gol in amaranto (37′ st Sebastiani ng).

PATTARELLO 5 A corrente alternata, di foga più che di lucidità, con larghe fette di eclissi dentro una partita in cui sarebbero serviti i suoi strappi. Corre tanto, come d’abitudine, ma spreme poco.

GUCCIONE 6.5 Lungo i 90 minuti semina errori inediti per uno col suo piedino ma tra i rifinitori è quello che fa meglio e che incide di più. Il lancio per Gaddini, dopo 200 secondi di partita, è da leccarsi i baffi. Si muove tra le linee nonostante il pressing bianconero, sfiora il palo con un tiro da fuori in zona Cesarini. All’Arezzo capitano tre punizioni dal limite e lui non ne calcia nemmeno una: perché?

GADDINI 5 Inizio sprint, assist per Gucci, movimento, intesa raffinata con Coccia per guadagnare spazi importanti. Poi Muharemovic gli regala la palla dell’1-0, lui se la fa parare da Daffara e di lì in avanti non è più lo stesso. Emblematica la punizione calciata quasi in verticale a venti metri dalla traversa (27′ st Ekuban 6 Prima largo a sinistra, poi più centrale. Ci mette buon piglio).

GUCCI 4 L’Arezzo cade anche per colpa del fuoco amico. Il bomber e trascinatore della squadra incappa in un pomeriggio da dimenticare, divorandosi tre gol uno più clamoroso dell’altro. Giornataccia cui al danno si aggiunge la beffa di una traversa assurda, simbolo di un sabato di passione.