I veneti hanno sempre perso nell’avvio di campionato: 2-3 con il Pontedera, 0-2 a Campobasso, 0-1 con la Vis Pesaro. In più Pelagatti e Casarotti sono infortunati, Zanandrea squalificato, Martic fuori rosa. L’organico è stato rivoluzionato dopo il sesto posto di un anno fa e adesso sconta qualche problema di amalgama, con il tecnico sulla graticola. Domani probabile 352 con il centrocampista Franzolini e l’attaccante Rossi (ex Lazio) giocatori top
PANCHINA BOLLENTE – Dopo le due trasferte consecutive amare di soddisfazioni, gli amaranto tornano in scena al Comunale, ospitando il Legnago Salus, che con zero punti in classifica occupa la penultima posizione. I veneti in estate hanno cambiato tanto rispetto alla squadra che la scorsa stagione aveva chiuso al sesto posto finale nel girone A, miglior piazzamento di sempre nella storia del club. In panchina non siede più Massimo Donati, accasatosi all’Athens Kallithea, sostituito da Davide Gastaldello. Ex difensore di Siena, Bologna, Samp e Brescia, classe ’83, originario di Reschigliano di Campodarsego, ritiratosi nel 2020, è diventato subito collaboratore prima di Lugi Del Neri alle rondinelle, dove aveva chiuso la carriera, e poi di Diego Lopez. In seguito ha assunto la guida della squadra ad interim per un paio di giornate, prima di tornare a rivestire il ruolo di collaboratore con Davide Dionigi. Nel 2021 entra nello staff di Nicolato nella nazionale under 21, per tornare l’anno successivo nuovamente a Brescia come vice di Pep Clotet. A febbraio viene promosso allenatore dopo l’esonero di Possanzini, conduce la squadra fino al termine della stagione retrocedendo nello spareggio con il Cosenza. In estate il ripescaggio e la conferma in panchina, per poi essere sollevato dall’incarico a novembre ’23. Il 18 giugno scorso viene ingaggiato dal Legnago. Il mister è sulla graticola, la sua panchina non pare salda e in caso maturasse una nuova sconfitta, il tecnico potrebbe essere esonerato.
ROSA RIVOLUZIONATA – Facendo un piccolo passo indietro, il nuovo ds Filippo Ghinassi, in carica da questa stagione, ha decisamente rivoluzionato la rosa, confermando pochi elementi tra cui l’aretino Pelagatti, l’ex amaranto Ruggeri, ad Arezzo nella serie D 2021/22, Zanandrea e l’austriaco Martic, finito fuori rosa perché ai ferri corti con la società a causa della sua mancata cessione nel mercato estivo. Diversi gli acquisti, soprattutto giovani. Sono arrivati in biancoazzurro i portieri Toniolo (Verona) e Rigon (Guidonia), i difensori Ballan (Campodarsego), Ampollini (Follonica Gavorrano), Malumandsoko (Tanjong Pagar), Toma e D’Amore (entrambi dalla Juve Stabia). Inoltre i centrocampisti Ibrahim (Kety Emmi Bistrica), Demirovic (Juve Stabia), Gazzola (Giorgione) e Franzolini (Feralpisalò), il trequartista Bombagi (Mantova) e l’attaccante Rossi (Monterosi).
PERIODO NERO – Il Legnago ha iniziato decisamente male la stagione: sconfitta all’esordio in Coppa (1-2 casalingo con il Vicenza) e in seguito ben tre ko consecutivi in campionato per mano di Pontedera (2-3, dilapidando il doppio vantaggio), Campobasso (2-0) e Vis Pesaro (0-1). Le prime due sconfitte sono state anche condizionate dal fatto di aver giocato in inferiorità numerica, mentre contro la squadra di Stellone, il Legnago ha pagato una grande giocata del duo Orellana-Di Paola, che è costata l’ennesima sconfitta della stagione. Formazione che in questo inizio ha avuto a che fare con i tanti infortuni, nell’ultimo turno quelli di Pelagatti e Casarotti che hanno dovuto abbandonare il match nel primo tempo, che si vanno a sommare alle assenze di Diaby, che potrebbe essere recuperato per la gara contro gli amaranto, oltre alla scarsa forma fisica dei vari Ibrahim, Demirovic, a causa degli acciacchi subiti durante la preparazione e alla mancanza del pieno ritmo partita di Franzolini tornato dalla Feralpi, dove era ai margini, solo nelle ultime ore di mercato.
DIFESA E MEDIANA IN SOFFERENZA – Oltre a questo la squadra di Gastaldello paga ancora la mancanza di una precisa identità di gioco, anche se nell’ultima partita oltre al cuore e all’impegno si è iniziato a intravedere un po’ di ordine. Il Legnago fino ad ora è apparso timoroso e ingenuo, sbagliando anche alcune letture e situazioni di gioco facili da decifrare. Per il mister non è semplice la situazione, anche perché gli ultimi due infortuni complicano anche le scelte per il futuro. La difesa per ora si è dimostrata reparto vulnerabile e le assenze di Pelagatti (infortunio alla spalla), Zanandrea (seconda giornata di squalifica) e Martic (rottura con la società) non aiutano certamente. La nota lieta, nonostante le 6 reti subite, è l’estremo difensore Toniolo, classe 2004, che si è messo in mostra con buone parate e bravo a dialogare con i compagni della difesa. La mediana attende con ansia il pieno recupero di Diaby e Ibrahim, che in fase di costruzione della squadra erano considerati cardini e assi portanti dei veneti. Nel reparto nevralgico Franzolini è colui che dovrà dare strappi e corsa, Viero è bravo a tamponare e discreto nel cucire gioco, mentre Demirovic è quello che deve dare qualità e geometrie. In avanti l’imprevedibilità e le giocate dovrebbero arrivare dai piedi di Bombagi, trequartista esperto, capace in carriera di realizzare quasi 60 reti, con l’attacco che si poggia sulle spalle di Alessandro Rossi e di Sebastiano Svidercoschi, riconfermato dopo le 6 reti della scorsa stagione. Per cercare di rasserenare l’ambiente, ai microfoni di trivenetogoal, il ds Ghinassi ha rinnovato la fiducia al tecnico: “Abbiamo fiducia nel lavoro di Gastaldello, il gruppo è sano, unito e lavora bene in settimana. Le prime gare sono state fortemente segnate da episodi: attraverso il lavoro e l’unità d’intenti, i risultati arriveranno”.
MODULO E FORMAZIONE – Il Legnago, in forte emergenza, dovrebbe schierarsi con il 352. Toniolo in porta, linea difensiva con Noce, Ampollini e Ruggeri. In mediana Franzolini, Viero e uno tra Demirovic e Diaby, con Muteba e D’Amore sugli esterni. In avanti Rossi e probabilmente Svidercoschi preferito a Bombagi. In caso il mister dei veneti volesse fare gare più accorta, Demirovic potrebbe agire dietro Rossi e Diaby sarebbe titolare in mediana.
GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Andrea Franzolini e Alessandro Rossi. Il primo è centrocampista classe 2003, tornato dalla Feralpi, proprietaria del suo cartellino. Ordinato e duttile, originario di Latina e cresciuto nell’Ascoli, agonista, con buona facilità di corsa, è uno a cui piace attaccare lo spazio. Abile anche in acrobazia e nel gioco aereo. Rossi, romano, 27 anni, cresciuto nella Lazio, con cui ha esordito in serie A l’8 gennaio 2017 in occasione di Lazio-Crotone 1-0, ben prometteva ai tempi della primavera (24 gol in 22 partite in biancoceleste nel 2016-17) ma tra i grandi non ha rispettato le aspettative che c’erano su di lui. In carriera ha vestito le maglie di Salernitana, Venezia, Juve Stabia, Viterbese, Monopoli e Monterosi. Centravanti moderno, buona tecnica di base, bel fisico, può ricoprire diversi ruoli in avanti, ma è maggiormente a suo agio negli ultimi sedici metri. Destro naturale che sa calciare bene anche di sinistro. In stagione due reti, una in campionato e una in coppa.
PRECEDENTI – L’unico precedente risale al 23 dicembre 2020, quando la partita si chiuse sull’1-1 grazie alle reti di Luppi e al pareggio su rigore di Cutolo nei minuti finali di partita.