I bianconeri non vincono dal 14 settembre, hanno perso sei delle ultime otto partite e mister Di Carlo, arrivato al posto di Carrera con l’ex amaranto Mezzanotti come vice, ancora non ha conquistato i tre punti. Un risultato negativo ad Arezzo potrebbe costargli il posto. La piazza è in subbuglio e adesso nel mirino, oltre alla società, c’è pure la squadra, che comunque ha diversi elementi di livello per la categoria. Domani due alternative tattiche: 4231 o 352. Il difensore Gagliolo e l’attaccante Corazza gli elementi top
ASCOLI IN CRISI – Dopo la brutta sconfitta di martedì, l’Arezzo avrà di fronte al Comunale una delle avversarie più attese di questo campionato, ovvero l’Ascoli. I bianconeri con 9 punti occupano la diciassettesima posizione in classifica appaiati al Milan Futuro. Reduce dalla retrocessione della scorsa primavera dalla serie B, il Picchio è tornato in terza serie dopo 10 anni ma l’inizio di questa stagione è da considerarsi uno dei peggiori della propria storia: sei sconfitte nelle ultime otto gare, di cui cinque consecutive, interrotte dal pareggio interno di mercoledì scorso ottenuto contro il Campobasso (1-1) che ha messo un piccolo freno alla serie di risultati negativi e ad un ottobre nerissimo che li ha visti conquistare appena un misero punticino. Nota a margine, tra le compagini scese dalla cadetteria è quella che per distacco sta facendo peggio. Inoltre per descrivere il momento dell’Ascoli basta vedere che nell’ultimo match casalingo la tifoseria organizzata ha ripreso possesso della propria curva contestando apertamente la dirigenza con cori e striscioni e alla fine non sono mancati i fischi anche per la squadra, con Gagliolo, uno dei più esperti in campo, che ha applaudito i propri sostenitori, facendo aumentare ancor più il nervosismo nella tifoseria. Nella notte tra giovedì e venerdì quattro persone sono penetrate all’interno del centro sportivo, danneggiando alcune auto parcheggiate.
CAMBIO IN PANCHINA – Tornando al campo, l’Ascoli ha raccolto appena due vittorie in campionato, l’ultima datata addirittura 14 settembre contro il Milan Futuro (2-0). La società ha provato a far fronte a queste difficoltà sostituendo, a inizio ottobre, l’allenatore Massimo Carrera con Mimmo Di Carlo. 60 anni compiuti a marzo, originario di Cassino, da calciatore ha legato la sua carriera soprattutto al Vicenza dei miracoli di Guidolin, dove era l’anima del centrocampo. È allenatore esperto, in panchina dal 2001, anno in cui appese gli scarpini al chiodo. Dopo la primavera del Vicenza, nel 2003 approda a Mantova, che grazie agli investimenti dell’allora patron Lori, arriverà a sfiorare la A. Poi per lui tra le altre Parma, dove durante una partita con il Catania fu colpito con un calcio nel sedere dal collega Silvio Baldini, Samp, Chievo, Livorno, Cesena, Pordenone e Spal lo scorso anno, dove ha vissuto una stagione travagliata. Suo vice è Davide Mezzanotti, ex giocatore amaranto nell’annata 2007/08 e allenatore in serie D nel 2013/14. Di Carlo è navigato, con oltre 220 panchine in A e altrettante in B, capace di vincere la C2 e i play-off di C a Mantova e la terza serie nel 2020 a Vicenza, uno a cui piacciono le squadre organizzate.
CONTESTAZIONE – Anche Di Carlo comunque non è scappato ai giudizi negativi di tifosi e critica, sia per gli scarsi risultati fin qui ottenuti, appena un punto in cinque partite, ma anche per i continui cambi di modulo. Una sconfitta ad Arezzo potrebbe costargli la panchina. Tra i più criticati c’è certamente il direttore sportivo Emanuele Righi che nonostante abbia portato in bianconero giocatori importanti per la categoria come Tremolada, Varone, Marsura, Achik, Corazza, viene additato come uno dei maggiori colpevoli di questa situazione. Gli viene contestato il fatto di aver preso calciatori non all’altezza della situazione e che sentono il peso di vestire una maglia importante come quella dell’Ascoli, soprattutto dopo la retrocessione dello scorso anno e con l’obbligo di dover essere subito protagonisti.
ORGANICO IN CHIAROSCURO – Analizzando la rosa dei marchigiani salta subito all’occhio un gruppo con tanti giocatori offensivi, anche di grande qualità per la C (Corazza, Tremolada, Marsura per citarne alcuni), ma con diverse lacune, anche numeriche, in difesa ed in mediana. La retroguardia orfana di Curado, out per infortunio, dove Tavcar è spesso indisponibile, non ha molte scelte sui centrali: inoltre con 17 reti è tra le più battute del campionato e subisce gol da ben otto partite consecutive. In mediana c’è una delle note più liete di una stagione per ora disastrosa, ovvero il classe 2006 Augusto Bando, in gol contro il Campobasso, che si sta mettendo in mostra grazie alle sue buone qualità tecniche, ma anche una discreta dose di carattere. Fino ad oggi Varone, giocatore reduce da un campionato vinto da protagonista a Cesena, sta avendo un rendimento al di sotto delle aspettative e delle sue qualità. L’attacco con 12 reti all’attivo è il reparto che si sta meglio comportando, dove tanto passa da Corazza e dove tante sono le scelte, con i vari Marsura, D’Uffizi (2004), Silipo (2001) il migliore mercoledì, Caccavo (2004) e Tirelli (2002) che spesso alternano ottime cose a prestazioni deludenti e dove Tremolada non ha ancora messo in mostra tutto il suo talento e la sua qualità, finendo in panchina nell’ultima giornata di campionato. La squadra è in ritiro e in silenzio stampa a tempo indeterminato.
MODULO E FORMAZIONE – Per la gara al Comunale certe le assenze di Curado e Tavcar per infortunio e di Forte, squalificato fino al 31 dicembre per il calcio scommesse, con Di Carlo che dovrebbe riproporre il 4231, ma non è da escludere anche un passaggio al 352. Livieri in porta, a destra uno tra Alagna e Adjapong con a sinistra Cozzoli, centralmente Gagliolo che dovrebbe essere affiancato da Menna o Quaranta. In mediana il duo Varone-Bando, con Bertini e Campagna prime alternative, mentre tra le linee diversi ballottaggi aperti. A destra Tirelli favorito su Achik, in mezzo dovrebbe esserci Tremolada, ma non è esclusa una riconferma per Silipo e sull’out mancino D’Uffizi o Marsura. Terminale offensivo Corazza. In caso di difesa a tre Menna, Gagliolo e Quaranta andrebbero a comporre la retroguardia, Alagna o Adjapong e Cozzoli sugli esterni, Bando, Varone e uno tra Marsura e Bertini al centro con Corazza e Tirelli in attacco.
GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Riccardo Gagliolo e Simone Corazza. Il primo è difensore centrale classe ’90, originario di Imperia, ma che vanta una presenza nella nazionale maggiore della Svezia grazie al doppio passaporto (la mamma è di origine scandinava), arrivato ad Ascoli nello scorso gennaio dall’Aek Larnaca. Per lui in passato soprattutto Carpi e Parma, ma anche Reggina e Salernitana con cui ha raccolto 142 presenze in A e 167 in B. Giocatore duttile, può ricoprire tutti i ruoli della difesa, mancino puro, bravo nel gioco aereo e pericoloso quando si proietta in fase offensiva, soprattutto sulle palle inattive. Strutturato, abile e cattivo in marcatura, con l’età ha perso un po’ di esplosività, ma è difensore di tutto rispetto e il giocatore di maggior esperienza e temperamento a disposizione di Di Carlo. Corazza è attaccante centrale o seconda punta, che l’Ascoli ha prelevato in estate dal Cesena, con cui aveva vinto lo scorso campionato, da protagonista, con 11 gol. Giocatore che in terza serie spesso e volentieri è andato in doppia cifra, riuscendoci una stagione anche in B, con l’Alessandria nel 2021-22 dove realizzò 12 reti. Da considerasi tra gli attaccanti più pericolosi dell’intera serie C, destro naturale, è punta moderna, pericoloso negli ultimi sedici metri, ma che non disdegna nemmeno di legare il gioco. Originario della provincia di Udine, 33 anni compiuti a marzo, è cresciuto nel Portogruaro dove si è messo in luce nel calcio dei “grandi”, giramondo del gol, il
“Joker” è temibile nello stretto, abile di testa nonostante non sia un gigante (1.78). È il cannoniere dei suoi con 6 reti.
PRECEDENTI – Le due squadre si sono incontrate ad agosto in Coppa, con l’Arezzo che si impose per 2-1, mentre l’ultimo precedente in campionato risale al 21 settembre 2004, in serie B, quando gli amaranto di Marino impattarono per 0-0 contro l’Ascoli di Silva e Giampaolo.