Renzi e l'occasionissima a sette minuti dalla fine

Nell’Arezzo che mette in difficoltà la capolista Pescara i migliori sono i difensori e i centrocampisti: Chiosa con personalità, Lazzarini giudizioso, Renzi a suo agio in una gara di aggressione e riaggressione. Gucci dà un senso alla manovra offensiva. Ogunseye e Gaddini, spezzoni negativi

Le pagelle di Arezzo-Pescara.

TROMBINI 6 Prende il voto perché la squadra parte sempre dal basso e lui conferma la buona dimestichezza nel trattare il pallone con i piedi. Un brivido quando il colpo di testa di Brosco lambisce il suo palo, poi pochissimo altro. Pomeriggio inaspettatamente tranquillo.

MONTINI 7 Spigliato e combattivo, costringe Cangiano a fare la comparsa e non si fa irretire nemmeno quando entra Ferraris. Difende bene, attacca non solo sul binario ma anche entrando dentro al campo. E’ lui che sforna l’assist per l’occasionissima di Renzi, anche se con un po’ di casualità nella giocata. Sui livelli di tante domeniche dell’anno scorso, quando andava come un treno.

LAZZARINI 7 Un’uscita in ritardo su Meazzi, all’alba del match, è l’unica sbavatura di una partita giudiziosa e vigorosa. Con Chiosa vicino, recupera quella spavalderia che quest’anno non sempre aveva avuto. Peccato che Plizzari con un balzo da gatto gli neghi la soddisfazione del gol davanti alla sud. Era l’85’, sarebbe stato l’episodio da tre punti.

CHIOSA 7 In partite come questa la sua esperienza, le sue letture, la capacità di avviare l’azione con raziocinio risaltano ancora di più. Attento a non farsi imbucare dietro le spalle, disinnesca Vergani insieme a Lazzarini. Scoordinato, butta clamorosamente fuori la palla respinta dalla traversa dopo la carambola Plizzari-Gucci.

COCCIA 6 Fa quasi solo fase difensiva, però la fa con criterio: Bentivegna è troppo morbido per rovinargli la giornata e non soffre nemmeno nei pochi minuti in cui incrocia Cangiano e Merola. Nella metà campo pescarese ci va di rado (21′ st Righetti 6.5 Lo svarione di Solbiate è già chiuso in un cassetto. Lui ha la capacità di entrare subito in gara e lo conferma anche stavolta, mangiando l’erba sulla fascia. Delizioso il cross per il colpo di testa di Lazzarini che fa gridare al gol).

RENZI 6.5 In un contesto del genere, in cui aggressione e riaggressione sono i tratti caratterizzanti del match, lui ci sta alla grande. Macina palloni, qualcuno lo perde, diversi ne recupera. Il tempo e lo spazio per l’attacco alla profondità lo trova a 7 minuti dalla fine, avventandosi su un passaggio a occhi chiusi di Montini che trae in inganno la linea avversaria. La freddezza di Plizzari che resta in piedi e la scarsa freddezza sua che gli tira addosso impediscono all’Arezzo di trovare l’1-0.

MAWULI 6.5 Brutto, sporco e cattivo. E utile. E’ lo schermo davanti alla difesa, l’argine per i palleggiatori di Baldini. Non produce qualità ma fa tanta quantità, che sulla bilancia della partita pesa in modo decisivo.

GUCCIONE 6.5 Troise lo rischia di nuovo da mezz’ala pura, un po’ come fa Baldini con Meazzi sull’altra sponda. Il campo però, a differenza di Solbiate, premia la scelta, perché il Pescara (già privo di Dagasso, con Squizzato in giornata no e poi con Valzania riciclato da play) smarrisce geometrie e lui invece pulisce tanti palloni. Proprio una sua pressione su Squizzato, al minuto 17, è il click della gara, che di lì in avanti s’incanala su una china più favorevole all’Arezzo. Certo è che giocando così lontano dalla porta, il suo apporto in fase offensiva si riduce. Però batte a rete due volte e due volte Plizzari rischia grosso (39′ st Damiani ng Finalmente!).

PATTARELLO 6 Sparisce e poi riappare, si assenta e poi ritorna. Forse è innescato male e bisognerebbe servirlo meglio e prima. Forse è lui che non trova più la chiave per aprirsi il campo nell’uno contro uno. Forse è semplicemente una stagione nata sotto il segno della luna storta. Fatto sta che il più forte della rosa resta sull’altalena e, dopo 15 giornate, lo score riguardo i gol segnati su azione dice zero (21′ st Gaddini 5 Aveva avuto un problema muscolare a inizio settimana e l’impressione è che gli abbia lasciato scorie. Brutto spezzone, pasticciato, con due palloni persi che gridano vendetta e che innescano le ripartenze pescaresi, per fortuna chiuse senza danni).

GUCCI 6.5 Encomiabile per aiuto alla squadra, abilità nel dare un senso alla manovra offensiva, palloni spizzati e sacrificio in ripiegamento. La dea bendata non gli vuole bene e, dopo il palo contro il Rimini, gli regala una traversa ancora più avvelenata dopo il rimpallo con Plizzari. Troise lo toglie perché aveva speso tutto ma da quel momento l’Arezzo perde il suo punto di riferimento in avanti (21′ st Ogunseye 5 Soverchiato dalla prestanza di Brosco e Pellacani, maldestro nelle sponde, tenero perfino nelle sportellate. Periodaccio).

TAVERNELLI 6 Mezz’ora con il gas premuto, vivace e intraprendente, poi cala. Aiuta i mediani ripiegando profondo e questo ha un’importanza non secondaria nello sviluppo della gara, ma davanti, nonostante qualche corridoio invitante, gestisce male alcune ripartenze che uno scattista come lui poteva e doveva sfruttare meglio.