Fischi no, una certa freddezza però sì. Quando la squadra è andata a salutare la curva, a fine partita, ha trovato un mix di stati d’animo dall’altra parte. Durante la partita, striscione contro il divieto di trasferta imposto ai tifosi della Vis. Al Comunale 1.088 paganti per un totale di 2.671 spettatori
Fischi no, qualche mugugno qua e là però sì. Quando la squadra è andata a salutare la sud, a fine partita, ha trovato un mix di stati d’animo dall’altra parte: qualcuno ha apprezzato l’impegno esibito fino al 95′, altri erano delusi per la mancata vittoria, altri ancora avevano già preso la via di casa. Nel complesso c’è stata una certa freddezza da parte della curva, che fino al 95′ aveva spinto a gran voce i giocatori a caccia del gol vittoria. Quella di oggi, dettaglio curioso, è stata la terza gara in cui l’Arezzo ha attaccato verso la Minghelli nella ripresa. Era successo soltanto contro Pescara e Virtus Entella e pure stavolta è finita con un pareggio.
L’atmosfera allo stadio si è scaldata a tratti: quando la squadra ha collezionato diversi angoli consecutivi a inizio ripresa, dopo un tiro di Tavernelli deviato da Vukovic oltre il fondo e nel convulso finale, che però non ha prodotto il risultato sperato. Per il resto il clima è stato ovattato anche dalla mancata presenza dei tifosi della Vis Pesaro, ai quali il prefetto di Arezzo ha vietato la trasferta su segnalazione dell’Osservatorio e del Casms. “La solita farsa in ogni occasione. Ma quale sicurezza, solo punizione. Trasferte libere” si leggeva in uno striscione srotolato a metà primo tempo dalla sud.
In totale oggi allo stadio c’erano 2.671 spettatori (1.088 paganti + 1.583 abbonati), un dato in leggera risalita dopo che contro Virtus Entella e Pianese i paganti erano scesi sotto quota mille, cosa che in stagione era successa soltanto contro il Legnago a metà settembre (si era giocato di venerdì in notturna).