Emiliano Pattarello, 12 gol in stagione

Bucchi vuole un Arezzo coraggioso e offensivo, che non ricada nel vecchio difetto di rilassarsi, di perdere concentrazione dopo qualche risultato positivo. Da sciogliere i nodi del sostituto di Ravasio e della composizione del centrocampo. Spal con il 442 e in cerca della vittoria che al Mazza manca dal 23 novembre. Il tecnico biancazzurro è fiducioso: “Stiamo crescendo, ho visto lo spirito giusto, siamo vivi”

La parola coraggio l’ha ripetuta tre volte, a rimarcare un concetto che ormai è diventato il tratto caratterizzante della sua gestione. Cristian Bucchi ha delineato in modo molto chiaro i contorni della partita di Ferrara, ribadendo (ma ormai non ce n’era bisogno) che l’Arezzo dovrà andare a fare la partita, ad attaccare, a giocare per vincere. Sono i pilastri della svolta che l’allenatore sta tentando di imprimere alla squadra, consapevole che potrebbero rifare capolino i vecchi difetti. Non a caso ha messo in guardia dal rischio di rilassarsi, di perdere concentrazione, di presentarsi al cospetto della Spal con lo spirito battagliero annacquato dalle ultime due vittorie.

La trasferta al Mazza inaugura il trittico che comprende anche la partita interna con il Carpi (martedì 11) e la gara esterna di Ascoli (sabato 15). Però il turn over, se mai ci sarà, è rimandato all’infrasettimanale. Domani non sono attesi stravolgimenti, fatta eccezione per il sostituto di Ravasio, bloccato dall’infortunio alla spalla. Bucchi ancora non ha scelto e a giudicare dalla sua analisi, le alternative sono solo due: Ogunseye, privilegiando così un centravanti di ruolo, oppure Capello, per giocare senza punti di riferimento offensivi.

L’altro dubbio è legato al centrocampo, dove mancherà ancora l’acciaccato Settembrini. Damiani o Mawuli, che tra l’altro è un ex spallino? E se Capello finisse veramente al centro dell’attacco, chi ne prenderebbe il posto? Le alternative non mancano, da Santoro a Chierico fino a Fiore, che in allenamento manda segnali incoraggianti. Di certo sarà ancora 433, con l’obiettivo di tenere palla, di farla girare “a costo di diventare noiosi”, di lasciare la Spal a debita distanza da Trombini, in modo da favorire la terza gara di fila senza gol al passivo.

Di là ci sarà una Spal che viene da un periodaccio, con Baldini che però ha visto segnali di progresso: “Vogliamo provare a vincerle tutte – ha detto oggi. Non è semplice, forse impossibile, ma voglio questo approccio dai ragazzi. Alla fine la squadra deve aver capito le giocate, le prestazioni, le partite decisive con fisionomia, logica e cattiveria agonistica. Voglio una squadra di serie C cattiva che non vuole perdere: sia col Campobasso sia col Pescara l’ho vista. Dobbiamo continuare così e spingere ancora di più. Anche nella classifica dei duelli durante la partita la Spal ne sta uscendo vincitrice: vuol dire che siamo vivi e cattivi agonisticamente, è un ottimo segnale”.

Probabile 442 per gli estensi, con Molina a fianco di Antenucci in attacco, D’Orazio e Parigini sugli esterni. I biancazzurri non vincono al Mazza dal 23 novembre, l’Arezzo non inanella tre vittorie di fila da dicembre. Entrambe le squadre cercano un risultato che le faccia svoltare, anche se per obiettivi molto diversi. C’è pure il blasone di mezzo, con uno stadio che invoglia a giocare a calcio. L’anno scorso finì 0-0 per puro caso, stavolta ci sono i presupposti per novanta minuti da gustarsi a fondo. Calcio d’inizio alle 20.30.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine