Mattia Concetti, classe 2006, bomber della Primavera

Intervista all’attaccante, classe 2006, che ha già segnato 10 gol: “Mi sto riprendendo ciò che avevo perso l’anno scorso dopo l’infortunio al ginocchio. Mio padre Emanuele mi ha trasmesso la passione per il calcio, ad Arezzo ho trovato uno spogliatoio fantastico. In prima squadra ho debuttato a Carpi, il mio obiettivo è arrivarci stabilmente”

La Primavera di Andrea Bricca sta disputando una stagione straordinaria. Tanti i ragazzi in evidenza e tra questi Mattia Concetti, capocannoniere della squadra con 10 reti che si sta riprendendo tutto quello che la rottura del crociato nella passata stagione gli ha negato. Il classe 2006 si è raccontato a 360 gradi, focalizzando l’attenzione sulla sua passione per questo sport e sul suo grandissimo campionato, che gli è valso l’esordio in prima squadra.

Sei una delle grandi sorprese di questa stagione: 10 reti e capocannoniere. Come stai vivendo tutto questo?

“Sono molto contento di quello che stiamo facendo con la squadra. E’ soprattutto merito dei miei compagni se sto riuscendo a esprimere al meglio le mie caratteristiche. Siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene anche fuori dal campo, pertanto siamo tranquilli”.

Grandissimo gol contro il Trapani, ma qual è la tua classifica personale di questa stagione?

“Sicuramente al primo posto c’è proprio la girata di sinistro contro il Trapani, poi metto il terzo gol contro il Picerno, ovvero il match in cui ho fatto tripletta. Al terzo posto invece scelgo il gol contro il Trapani ma nella gara d’andata”.

la gara d’esordio in prima squadra a Carpi

Tu vieni dalla Fc Romana e da una rottura del crociato. Come descriveresti quel periodo?

“Diciamo che quest’anno mi sto riprendendo ciò che l’infortunio mi ha tolto l’anno scorso. E’ stato un periodo difficile, caratterizzato dall’intervento che mi ha tenuto nove mesi lontano dal campo. Mi è dispiaciuto molto, in quanto anche l’anno scorso stavo facendo bene”.

Come nasce la passione per questo sport e quanto ha inciso papà Emanuele, portiere amaranto in serie C nel 2000/01?

“Mio padre è stato fondamentale. Mia madre mi portava sempre a vedere i suoi allenamenti, da lì è scattata la passione. Già a due anni ho iniziato a dare i primi calci al pallone, praticamente ho imparato a camminare così”.

Hai esordito in prima squadra nel girone d’andata contro il Carpi. Cosa rappresentano per te opportunità come queste?

“Significano tanto. Significa che sto facendo bene e spero di fare ancora meglio per cercare di rimanere fisso in prima squadra. Questo è uno dei miei grandi obiettivi”.

Cosa ti rende felice?

“Il fatto che questo è il mio primo anno tra i professionisti, una grossa novità rispetto alle stagioni precedenti. Stare lontano da casa non è facile. Mi mancano i miei genitori, ma li sento tutti i giorni e mi danno una grande forza. Voglio cercare di dare il massimo”.