Capello e Dezi rammaricati dopo un'azione sfumata

Dopo 32 giornate gli amaranto hanno segnato 36 reti, distribuite equamente tra casa (18) e trasferta (18). Poche. Così come sono pochi i giocatori a bersaglio: appena 9. Dalla lista dei marcatori sono fuori i terzini, Damiani, Santoro ma anche Chierico, Dezi e Capello. In ottica playoff, Bucchi ha un mese e mezzo per far svoltare la manovra offensiva e migliorare i numeri della squadra

Al termine del campionato mancano ancora sei giornate. Da qui al 27 aprile, data del match di Piancastagnaio che metterà fine alla stagione regolare, mister Bucchi e il suo staff hanno il compito di provare a risolvere i problemi di sterilità offensiva che attanagliano la squadra da inizio anno.

Negli ultimi due mesi, guardando i numeri, l’Arezzo ha perso ulteriormente concretezza in fase di finalizzazione. Includendo lo 0-0 di Gubbio, coinciso con l’esonero di mister Troise, gli amaranto hanno giocato otto partite, nelle quali soltanto in due occasioni sono arrivati dei gol su azione (Pattarello nella sconfitta a Terni, Tavernelli e Ravasio nel successo esterno a Rimini). La squadra è attualmente in una striscia di quattro partite consecutive senza gol con palla in movimento: le vittorie contro Sestri Levante e Spal, infatti, sono maturate su sviluppi di calci da fermo.

Estendendo l’analisi all’intera stagione, si notano alcuni dati paradossalmente impietosi per una squadra che ha innegabili qualità offensive e, comunque, ancora a tiro la possibilità di chiudere nelle prime cinque posizioni. Innanzitutto, colpisce che soltanto nove giocatori in rosa – Gaddini, Gucci e Iori esclusi dal conteggio essendosi accasati altrove – abbiano segnato almeno una volta. Fra centrocampo e difesa, l’Arezzo ha messo a referto appena quattro reti: Mawuli nella sconfitta a Carpi, Renzi nella vittoria interna sulla Spal, Gigli nel successo a Legnago e Gilli nello 0-2 vincente sul campo del Rimini. Sono ancora a secco giocatori come Damiani, Chierico, Settembrini, Santoro e i terzini Montini, Righetti e Coccia, oltre a Capello e Dezi tesserati al mercato invernale. Facendo un raffronto con la capolista del girone, l’Entella è in testa al girone B con 48 reti segnate, delle quali più della metà (25) arrivate da centrocampisti e difensori.

In vista anche dell’eventuale primo turno playoff da disputare al Comunale, a destare qualche preoccupazione è il rendimento casalingo degli amaranto: 23 punti con 18 reti segnate (e 16 subìte) in 16 partite. Ben nove squadre nel girone hanno fatto meglio sia per punti ottenuti che per gol fatti. C’è poi il dato incredibile che riguarda la curva Minghelli: da inizio campionato, l’Arezzo è andato a segno soltanto sei volte davanti ai suoi tifosi. L’ultima rete su azione manovrata risale addirittura all’1-1 contro il Rimini di metà ottobre alla nona giornata, quando Ogunseye siglò il temporaneo vantaggio (la sua ultima segnatura in amaranto se escludiamo la doppietta in coppa a Perugia).

Se Bucchi, come ha spiegato dopo l’amaro 0-1 contro il Carpi, è riuscito a riconquistare l’affetto dei tifosi nei confronti della squadra, c’è ora bisogno di un’ulteriore scintilla che riaccenda gli animi, visto che lo zoppicante rendimento casalingo ha reso la stagione 2024/25 più apatica di quanto dica la posizione in classifica. A cominciare da sabato, quando al Città di Arezzo arriverà il disastrato Milan Futuro, in lotta per non retrocedere a pochi mesi dalla sua prima iscrizione alla Lega Pro.