Il pareggio con la Sestese e la promozione in C2, gli imprenditori aretini e la presidenza Graziani, il direttore Falasconi e l’allenatore Cosmi: ventinove anni fa una giornata dall’immenso valore affettivo

Tra un anno saranno trenta dalla promozione in C2. Il 31 marzo 1996, grazie al pareggio interno con la Sestese, l’Arezzo conquistò la matematica certezza del salto di categoria. Fu il primo passo verso la rinascita calcistica dopo la radiazione del 1993, quando la squadra venne estromessa dal torneo a stagione in corso, all’epilogo di un lungo periodo di peripezie societarie.

Ci volle l’aiuto della città e il denaro di alcuni imprenditori locali per ricominciare dalla serie D: Aldo Fabbriciani, Aldo Dalla Ragione, Ivo Francesconi, Giorgio Finocchi, Sandro Fini, Danilo Guerri, Marino Cesari rappresentarono un gruppo appassionato che sotto la guida di Francesco Graziani riuscì a restituire un futuro ai colori amaranto. Non mancarono le frizioni e le polemiche interne ma alla fine i risultati arrivarono lo stesso, grazie all’occhio lungo del direttore sportivo Gigi Falasconi e al carisma dell’allenatore Serse Cosmi.

Gli amaranto chiusero il torneo 1995/96 con 72 punti, frutto di 20 vittorie, 12 pareggi e appena 2 sconfitte (una in casa con la Rondinella e una, a giochi fatti, a San Giovanni). Memorabile il duello con il Sansepolcro, penalizzato a stagione in corso per aver utilizzato in più gare un calciatore sotto squalifica, Guidotti, e battuto 1-0 nello scontro diretto del Comunale del 17 dicembre 1995, giocato davanti a una grande cornice di pubblico.

L’Arezzo ha giocato nel massimo torneo dilettanti per ben nove volte negli ultimi 22 anni, conquistando la promozione sul campo soltanto nel 1996 e poi nel 2023, con Manzo alla presidenza e Indiani in panchina. Nel 2014, invece, sotto la gestione Ferretti, la Lega Pro venne raggiunta tramite ripescaggio.