Pasquale Sensibile

Il capo scout del club francese giocò 11 partite in amaranto nel 2000, con un gol a Castel di Sangro. Qui nacque il rapporto di stima con l’allora ds Walter Sabatini, che poi lo ha portato a Roma e Palermo. Oggi è uno dei dirigenti più apprezzati

Chi si ricorda di Pasquale Sensibile, centrocampista di buon piede che ad Arezzo giocò 11 partite tra gennaio e giugno del 2000 e segnò il gol vittoria nella trasferta di Castel di Sangro? Oggi è capo dell’area scouting del Paris Saint Germain e da pochi giorni è diventato campione d’Europa. Classe 1971, arrivò in amaranto grazie all’allora ds Walter Sabatini, che ne è stato poi una sorta di tutor a livello tecnico e sportivo, aprendogli le porte del grande calcio con la chiamata al Palermo. I rapporti tra i due sbocciarono praticamente subito: “Ad Arezzo ho vissuto sei mesi meravigliosi in un gruppo condotto in maniera fantastica da Serse Cosmi e diretto splendidamente da Walter Sabatini” disse in un’intervista che fa parte degli archivi di Amaranto Magazine.

in maglia amaranto nella stagione 99/00

“Aneddoti? Diciamo consuetudini. Finito l’allenamento, spesso invadevamo l’ufficio del direttore e trascorrevamo ore intere a farci “insultare” da lui. Sabatini aveva la straordinaria capacità di coinvolgerci. La seconda cosa che ricordo bene è che quando arrivai a gennaio, ero l’unico appassionato di computer. Nel giro di poche settimane, durante i ritiri pre partita di Sansepolcro, la mia stanza diventò meta di pellegrinaggi. Non solo tutti avevano comprato il pc, ma venivano da me a chiedere spiegazioni. Antonioli mi aveva ribattezzato maestro e ancora adesso mi chiama così quando ci sentiamo. Sabatini per me è il Direttore con la maiuscola, un uomo che mi ha sempre dato consigli nel mio interesse e mai nel suo, che mi ha insegnato tanto, soprattutto ad essere onesto e a non mettere mai in gioco la dignità. Sotto il profilo professionale lo considero di gran lunga il migliore in Italia. L’unico neo è che fuma troppo, dovrebbe avere più riguardo di sé”.

la rosa amaranto del 99/00

Parole profetiche, pronunciate nel 2010 e a cui poi hanno fatto seguito i normali alti e bassi di un dirigente di calcio: capo osservatore con la Juventus, la doppia promozione dalla C alla A con il Novara, le peripezie alla Sampdoria, il rapporto mai decollato con il Mantova e poi la Roma (sempre con Sabatini), il Trapani (dove ritrovò Cosmi per un breve periodo) e il Galatasaray in Turchia.

Dal dicembre 2022 è approdato al Psg, dove ha messo a frutto le esperienze accumulate fin da quando giocava. Elegante, sempre con la testa sulle spalle, era un dirigente già con le scarpette ai piedi. Mai sopra le righe, allergico ai riflettori, è uno della vecchia scuola che ha dimostrato di masticare calcio. La sua carriera, guardando bene, ha svoltato proprio ad Arezzo. “Sono convinto che per fare grande calcio non si deve necessariamente lavorare per un grande club” diceva quindici anni fa e probabilmente, nonostante la vittoria della Champions, lo pensa ancora.