Rispetto all’anno scorso la Vis ha perso Okoro, Peixoto, Cannavò, Coppola, Palomba e Vukovic. E al Comunale mancherà anche Jallow per squalifica. La squadra è stata eliminata in Coppa dalla Samb e in campionato ha pareggiato contro Pineto e Rimini. L’ex amaranto Stellone però ha un gruppo coeso che sta confermando la solidità dei mesi scorsi. Domani probabile 3412 con Di Paola e Nicastro giocatori top
RIECCO STELLONE – Impegno al Comunale per la capolista Arezzo che domani affronterà la Vis Pesaro, che con 2 punti occupa al momento la quattordicesima posizione. Sulla panchina dei biancorossi siede, dal 31 marzo 2024, una vecchia conoscenza del cavallino, ovvero Roberto Stellone, mister della sanguinosa retrocessione in D del 2021. Classe ’77, romano, dopo una buona carriera da calciatore con Napoli, Genoa, Torino e Frosinone, inizia la sua avventura da allenatore proprio sulla panchina dei ciociari, guidando la formazione Berretti. Alla stagione d’esordio vince subito lo scudetto di categoria, conquistandosi l’anno seguente il passaggio in prima squadra, con cui, in 4 anni, riesce nell’intento del doppio salto dalla C fino alla storica promozione in serie A. Poi per lui Bari, Palermo, passando per Ascoli, Arezzo e Reggina prima di giungere a Benevento nel 2023. Arrivato a Pesaro in corsa due stagioni fa, ha ottenuto prima la salvezza ai play-out contro la Recanatese e poi il 6° posto della passata stagione. Preparato, esperto, vanta quasi 300 panchine tra A, B e C, nonostante la giovane età. Questa estate ha allungato il suo contratto con il club marchigiano fino al 2030.
ROSA RINNOVATA – Tanto è cambiato nella rosa biancorossa rispetto a quella sera di maggio quando la Vis, mai battuta dall’Arezzo lo scorso anno, eliminò dai play-off gli amaranto. Roster sempre abbastanza ampio quello a disposizione di Stellone ma con pochi giocatori riconfermati rispetto alla squadra che tanto aveva fatto bene la scorsa stagione. Grande il lavoro svolto dal ds Michele Menga. Il portiere Pozzi da 12esimo è diventato titolare, nel reparto difensivo sono sempre presenti Bove, Ceccacci, Di Renzo, Zoia e l’esperto Tonucci. Dalla cintola in su è arrivata la riconferma per i senatori Di Paola, Pucciarelli, Paganini e Nicastro. Infine negli ultimi giorni di mercato ha fatto il suo ritorno, dal Venezia, Tavernaro. Persi giocatori importanti come Okoro, Peixoto, Cannavò, Coppola, Palomba e Vukovic, i nuovi arrivi sono come sempre un misto tra giocatori esperti, non molti, e soprattutto giovani. La Vis ha ingaggiato l’esterno mancino Beghetto, un passato in A e B con il Frosinone e ultima stagione diviso tra Lecco e Vicenza, e l’attaccante gambiano Jallow, arrivato dall’Arzignano, in precedenza in C con le maglie tra le altre di Montevarchi, Viterbese, Latina e Cerignola. Inoltre dalla Pro Patria, via Inter, l’italo-argentino Vezzoni (’01). Ampia la colonia degli under. Da Pisa sono arrivati il 2005 Primasso (scorso anno al Sestri), Bocs e Ferrari entrambi ’06, provenienti dalla primavera nerazzurra. Dal Venezia, altra società amica della Vis, hanno girato in prestito i ’05 Berengo e Ascione, mentre dallo Spezia sono arrivati Rosada ed Ebano e dalla Juve è giunto Ventre (’06).
RODAGGIO – Ad oggi però la squadra è decisamente lontana da quella ammirata pochi mesi fa, che sciorinava un buon calcio, tenendo in mano il pallino del gioco, dimostrando anche una buona solidità difensiva. Nei giorni scorsi uno dei senatori, Manuel Pucciarelli, ha predicato calma: “Giusto parlare prima di tutto della salvezza, perché poi si può sempre cambiare obbiettivo in corsa. Non ha senso fare il passo più lungo della gamba, perché poi succede di cadere e tornare indietro”. Nelle gare ufficiali tra Coppa (eliminazione con la Samb con un secco 2-0) e campionato (due pareggi, l’ultimo quello casalingo per 0-0 nel derby contro il Rimini) non ha mai vinto. L’ultima gara, giocata per un oltre un tempo in inferiorità numerica causa l’espulsione molto contestata di Jallow, ha fatto vedere una squadra con gli inevitabili difetti di intesa e con giocate ancora non codificate a dovere. Nonostante il risultato si è visto comunque una formazione viva, tignosa che non si è risparmiata.
CARATTERISTICHE DI SQUADRA – La difesa ritroverà Tonucci, assente in queste prime giornate, che presumibilmente sarà in ballottaggio con Di Renzo. Quasi sicuramente mancheranno Zoia e Bove, non ancora al meglio. Il reparto è strutturato a livello fisico, ma soffre le giocate in velocità. La mediana è il reparto di maggior esperienza e rendimento. Di Paola è il faro, Pucciarelli, utilizzato da interno o da mezz’ala, sta vivendo una seconda giovinezza, in un ruolo che ha scoperto di poter ricoprire con ottimi risultati e Paganini è un altro giocatore che Stellone ha trasformato da ala a centrale di centrocampo, un “tuttocampista” abile in entrambe le fasi di gioco. Le fasce orfane di Peixoto e Cannavò dovrebbero essere affidate a Beghetto e Tavernaro, che ancora devono integrarsi a pieno con la squadra e fino a oggi chi ha giocato nel ruolo (Ventre, Vezzoni e Nina) non ha fornito grosse prestazioni. In attacco, senza Jallow squalificato, tutto il peso sarà sul solito Nicastro.

MODULO E FORMAZIONE – Stellone dovrà fare i conti con le assenze. Oltre alla squalifica dell’attaccante gambiano, Zoia e Bove sono out, come Schiavon e Lari. Vis con il 3412. Tra i pali Pozzi, linea difensiva con Ceccacci, uno tra Tonucci e Di Renzo e Primasso a completare il terzetto. In mediana a destra Tavernaro favorito su Ventre e sull’out opposto ballottaggio aperto tra Vezzoni e Beghetto, mentre centralmente la coppia Paganini-Pucciarelli. A galleggiare tra le linee Di Paola e in avanti Ferrari dovrebbe essere preferito a Stabile come compagno di Nicastro.
GIOCATORI TOP – I giocatori da tenere in maggiore considerazione sono Manuel Di Paola e Francesco Nicastro. Il primo è capitano e leader dei biancorossi. Classe 1997, originario di Parma, in C anche con Entella e Virtus Verona, è decisivo nello scacchiere pesarese. Può agire senza difficoltà come play, come mezz’ala o anche disimpegnarsi tra le linee. Coniuga qualità e quantità grazie alla sua capacità di dettare i tempi, abbinate a una buona dose di carisma, ottime doti balistiche, ma è anche generoso e combattivo. Temibile sui piazzati, la traversa contro il Rimini lo sta a dimostrare, è bravo sia a livello tattico che tecnico, con il gioco della Vis che passa quasi per intero dai suoi piedi. Francesco Nicastro invece è attaccante giramondo. In carriera ha vestito in B la maglia del Perugia e in C tra le altre quelle di Juve Stabia, Ternana, Catanzaro, Padova e Pontedera. Siciliano, originario della provincia di Caltanissetta, classe ’91, è partito dai polverosi campi della terza categoria della sua regione, visto che a 16 anni giocava e segnava nella squadra del suo paese, il Campofranco. Mancino, non troppo strutturato fisicamente, è decisamente abile nel gioco aereo. Apprezzabile a livello tecnico, lottatore, capace di tenere da solo il peso dell’attacco, discreto dentro gli ultimi sedici metri, non disdegna di svariare su tutto il fronte offensivo e di fare la prima fase difensiva. Ancora all’asciutto nelle gare ufficiali, in carriera ha sempre avuto un buon rapporto con la rete avversaria. Però, esclusa la rete ai play-off nei quarti con il Pescara, non segna in campionato dall’11 marzo.