Quattro partite ufficiali e quattro volte nella formazione iniziale, unico giocatore di movimento a non aver saltato nemmeno un minuto. Cresciuto nelle giovanili del Verona, dove ha avuto Pavanel come allenatore, ha fatto il salto di qualità al Picerno. Ex esterno alto e poi terzino, è diventato un centrale cammin facendo. E Bucchi gli ha sempre dato fiducia
Alzi la mano chi si sarebbe aspettato Matteo Gilli titolare fisso nelle prime giornate di campionato. E anche in Coppa Italia. Quattro gare ufficiali, quattro volte dall’inizio e, dato statistico interessante, unico giocatore di movimento che non ha saltato nemmeno un minuto. Quest’anno è prevedibile un turn over profondo, anche se finora Bucchi non ha cambiato moltissimo, ma per adesso l’ex Picerno si è tenuto stretto il posto in squadra, che peraltro si era guadagnato già l’anno scorso.
La scelta di puntare su di lui al centro della difesa, in coppia un po’ con Chiosa e un po’ con Gigli, sta pagando. Il giocatore a tratti svagato dell’ultimo spezzone dello scorso torneo, ha lasciato spazio a un alter ego ben piazzato e grintoso sull’uomo, attento, in crescita evidente nelle letture delle varie situazioni di gioco.
Alto un metro e 85, piede destro, Gilli è originario di Trento ed è cresciuto nel settore giovanile dell’Hellas Verona, dove è passato anche sotto la guida di Massimo Pavanel, l’indimenticato generale della battaglia totale. Successivamente ha giocato quattro stagioni in serie D con il club ferrarese dell’Este, per poi trasferirsi al Gravina, sempre tra i dilettanti. Dopo due annate in Puglia, ecco il salto tra i professionisti con la maglia della Gelbison di Vallo della Lucania: un campionato negativo per la squadra, retrocessa in D dopo aver perso i playout contro il Messina, ma positivo a livello personale, con 36 presenze totali e 2 gol.
Non a caso gli è arrivata la chiamata del Picerno, squadra rivelazione del girone C due anni fa con 58 punti totali e un brillante sesto posto in classifica. Gilli con i rosso azzurri è stato sempre un titolare, con un gol all’attivo. Nato come esterno destro, zona di campo dove poteva sfruttare la sua facilità di corsa, è stato poi trasformato in terzino e quindi in difensore centrale. L’Arezzo lo ha messo sotto contratto fino al 2027 e in questo inizio di stagione con 4 vittorie su 4, oltre a Tavernelli, Varela e Ravasio, tra i protagonisti c’è pure lui.