Estate di cambiamenti per il club, con l’avvento dell’imprenditore Bernardino Passeri alla presidenza, di Matteo Patti all’area tecnica e di Francesco Tomei in panchina. Il mister cura molto fase difensiva e controllo del gioco: i bianconeri hanno la retroguardia meno battuta d’Europa (4 gol al passivo) e percentuali altissime di possesso palla (74% contro la Pianese). Domani confermato il 4231 con il capitano Curado e l’esterno D’Uffizi giocatori top
UNA NUOVA PROPRIETA’ – La capolista Arezzo sarà domani di scena in uno degli stadi più caldi del girone, ovvero il Cino e Lillo Del Duca, ospite dell’Ascoli, terza forza del campionato con 31 punti. Da questa estate il club ha cambiato proprietà dopo due stagioni deludenti, ritrovando fiducia nel futuro. La famiglia Passeri è la nuova padrona, al 50%, dell’Ascoli Calcio con Bernardino Passeri, già socio di Massimo Pulcinelli, patron uscente della società bianconera, nelle vesti di nuovo amministratore unico e presidente. E’ un imprenditore romano di origini marchigiane che fra le diverse attività, assieme alla famiglia, possiede il Gruppo Distretti Ecologici, attivo nei settori dell’edilizia sostenibile e delle energie rinnovabili. L’altro 50% delle quote è della Alo & Partners srl, che fa capo ad Andrea Londoño Osorio, architetto e project manager con molti anni di esperienza nella conduzione di progetti nelle aree rurali dell’America Latina. Il proprietario uscente Pulcinelli, tramite la sua Bricofer Group, ha stipulato con l’Ascoli un accordo pluriennale di sponsorizzazione in qualità di main sponsor del club, per le prossime stagioni sportive.
DIRETTORE E ALLENATORE – Nuovo anche il direttore sportivo, Matteo Patti, tornato ad Ascoli dopo due stagioni a Latina, che in estate ha profondamente rinnovato la rosa. Sono arrivati giocatori importanti come i difensori Guiebre e Nicoletti, i mediani Corradini, Damiani e Milanese, gli attaccanti Chakir, Rizzo Pinna e soprattutto l’ex amaranto Gori. Per la panchina è stato scelto Francesco Tomei. Pescarese, classe ’72, vanta una carriera da calciatore soprattutto in serie C e dal 2008, appesi scarpini al chiodo, ha intrapreso quella da allenatore. E’ stato il vice di Eusebio Di Francesco, con un sodalizio durato anni tra serie A e B, Champions League con Pescara, Lecce, Sassuolo, Roma e Verona. Nel 2023 ha deciso di mettersi in proprio iniziando da Monopoli, dove è stato esonerato. La passata stagione era a Picerno, con un ottavo posto finale. A giugno la chiamata dell’Ascoli. E’ molto attento alla fase difensiva e non a caso il Picchio ha la retroguardia che ha subito meno gol in tutti i campionati professionistici d’Europa, con un imbattibilità durata ben 724 minuti e interrotta da Chiabotto del Bra.
POSSESSO PALLA – Altro dogma di Tomei è il controllo del gioco. Lo scorso anno a Picerno ha chiuso con una media di oltre il 60% e questa stagione con i marchigiani ha avuto numeri superiori, che denotano un dominio quasi assoluto nel possesso palla: 74% contro la Pianese, 72% con la Samb, 62% contro la Ternana, 64% con la Juve Next Gen. Numeri rilevanti per una squadra a cui piace avere il dominio della partita, con la coppia di centrocampo formata da Damiani e Milanese, entrambi abili in fase di costruzione, con buona dinamicità e tecnica, che riescono durante il match a tenere ritmi alti e garantire giro palla e trasmissione verso gli attaccanti. Altro dato interessante: l’Ascoli è una delle squadre meno cattive di tutta la serie C: nessun giocatore fino a ora squalificato dal giudice sportivo.
DIFESA E CENTROCAMPO – La difesa è ben guidata da capitan Curado, che in assenza di Nicoletti (giocatore che garantiva solidità, esperienza e letture importanti, out per un problema al ginocchio) ha trovato in Rizzo un buon sostituto. Sulle fasce a destra Alagna è una certezza: sempre presente in campo in queste prime 14 giornate, fa della corsa e dell’attenzione difensiva i suoi punti forti. Sull’out mancino, dopo l’infortunio, è rientrato Guiebre, che dovrebbe recuperare la maglia da titolare al posto di Pagliai. L’ex Torres, grande amico di Varela, è elemento di spinta, dinamico, che dà il meglio di sé quando accompagna la manovra offensiva. Tra i pali Vitale, ex Monopoli, lo scorso anno tra i migliori del girone C, non è altissimo ma attento, rapido e disinvolto con i piedi. La linea non è troppo strutturata e potrebbe però le caratteristiche degli avanti amaranto. In mediana come detto sono quasi inamovibili Damiani e Milanese, in un reparto che ha Corradini come valida alternativa e Ndoj che porta esperienza e di carattere. Il centrocampo è abile non solo in fase di possesso, ma anche di transizione: soffre se non può giocare con intensità.
L’ATTACCO – In avanti nonostante l’assenza di Del Sole (rottura crociato) e quella probabile di Corazza, le alternative sono tante e di livello. Le fasce sono di competenza di Silipo, mancino che predilige giocare a destra per rientrare e tentare il tiro, abile al dribbling e discreto tecnicamente e, D’Uffizzi. Il classe 2004 si è messo molto in mostra: funambolo brevilineo, rapido, intelligente tatticamente, scaltro, libero di agire e svariare su tutto il fronte offensivo per trovare la posizione migliore sulla trequarti, uno dei fattori determinanti nello scacchiere ascolano. Gori, che non ha bisogno di grandi presentazioni da queste parti, è il terminale, autore in stagione già di 5 reti, quello a cui la squadra si appoggia in caso di difficoltà, che sa farsi valere nell’area avversaria e ben fraseggiare con i compagni. Il reparto può disporre anche di Chakir, Oviszach e Palazzino, che hanno sempre dato il loro contributo quando sono stati chiamati in causa.

MODULO E FORMAZIONE – L’Ascoli è formazione che mette in campo intensità, compattezza e capacità di adattarsi alle situazioni della partita, con un’identità di gioco ben precisa, spirito di sacrificio e una mentalità propositiva. Per la grande sfida di domani Tomei non avrà a disposizione Corazza, Nicoletti e Del Sole. Picchio con il solito 4231. Vitale in porta, a destra Alagna e sull’out opposto ballottaggio tra Pagliai e Guiebre con la coppia centrale formata da Curado e Rizzo, febbricitante in settimana. Mediana composta da Damiani e Milanese, con Silipo, Rizzo Pinna e D’Uffizi alle spalle di Gori.
GIOCATORI TOP – Escluso l’attaccante ex amaranto, i giocatori da temere maggiormente sono Marcos Curado e Simone D’Uffizi. Il primo è classe ’95 italo-argentino, originario di Mar del Plata, portato in Italia nel 2018 dal Genoa. Arrivato ad Ascoli nell’estate 2024 dal Catania, è difensore centrale di buona struttura fisica, abile in marcatura e nel gioco aereo, ma apprezzabile anche in prima costruzione. Giocatore di grande esperienza, oltre 70 presenza in serie A argentina con la maglia dell’Arsenal de Sarandí e quasi 100 gettoni nella nostra serie B. Rigenerato da Tomei, è tornato protagonista al centro della difesa, dopo una stagione vissuta tra alti e bassi. Abile a comandare la linea, leader silenzioso e, come Alagna, sempre in campo da inizio campionato. D’Uffizi invece è uno dei migliori giovani (2004) dell’intera terza serie. Romano, tifoso della Lazio, è cresciuto calcisticamente alla Lodigiani prima di un prestito al Team Nuova Florida, con cui esordisce in D nel 2021, a sedici anni, per poi approdare alla Viterbese, sua ultima tappa prima di arrivare ad Ascoli nel 2023. Destro che sa ben calciare anche con il mancino, rapido, imprevedibile nella giocata, bravo nel saltare l’avversario, pericoloso negli inserimenti senza palla e nei tagli dietro la difesa avversaria. In questa stagione la sua esplosione è certificata dalle 6 reti realizzate (capocannoniere della squadra bianconera), impreziosita anche da alcuni assist. Blindato contrattualmente fino al 2028, pare finito nel taccuino di Pantaleo Corvino, direttore tecnico del Lecce, noto per la sua bravura nello scoprire i giovani talenti.












