Joel Esciua, finanziere brasiliano al timone del club dal 2023, ha riconquistato la C a maggio con Paolo Indiani in panchina. Poi ha affidato la squadra a Formisano, esonerato un mese fa e rimpiazzato dal tecnico ex Cittadella che ha conquistato 5 punti in tre giornate. La rosa necessita di aggiustamenti a gennaio ma ha alcuni elementi di valore come il mediano Odjer, il fantasista Peralta e l’attaccante Di Carmine. Domani probabile 4312: il play Hamlili e il capitano Dionisi giocatori top

IL LIVORNO DI ESCIUA – Trasferta e derby dal sapore antico, anche se senza tifosi, per l’Arezzo capolista, impegnato all’Armando Picchi contro il Livorno. I labronici con 15 punti occupano la quindicesima posizione in classifica. Il club amaranto è guidato da Joel Esciua, finanziere brasiliano a capo della società dal 5 aprile 2023, con il closing che venne ratificato il 5 maggio. Classe 1964, nato e cresciuto a São Paulo, Esciua si trasferisce in Francia per studiare all’Université Panthéon-Assas di Parigi, dove si laurea in Econometria ed economia quantitativa e in giurisprudenza. Dopo il Master alla Escp Business School, comincia la carriera nel mondo dell’impresa e della finanza passando da stagista per Citi e manager per Banco Sudameris a direttore del trading e delle vendite di Anz Bank. La stagione scorsa ha riportato il Livorno in terza serie affidando la squadra a Paolo Indiani, ottenendo la promozione con quattro giornate d’anticipo.

LA PROMOZIONE CON INDIANI – A fine torneo la separazione dal tecnico di Certaldo, con la squadra affidata ad Alessandro Formisano, che dopo la sconfitta contro il Carpi dello scorso 9 novembre, è stato sollevato dall’incarico. A questo punto la società ha affidato la panchina a Roberto Venturato. Classe ’63, nato in Australia da genitori veneti emigrati, cremonese d’azione, ha una carriera da centrocampista in C e in D con Giorgione, Pergocrema e Venezia. Inizia come allenatore nel 1996 al Pizzighettone, prima nel settore giovanile e poi con la prima squadra dove resta fino al 2007. In seguito è alla Cremonese, inizialmente come vice di Mondonico e di Ivo Iaconi, poi come primo allenatore, con l’annata culminata nella finale play-off persa con il Varese. Poi Pergolettese, Piacenza, di nuovo Pergolettese, prima dell’approdo a Cittadella nel 2015 dove resta per 6 stagioni, totalizzando ben 270 partite alla guida dei veneti, ottenendo subito la promozione in B, sfiorando la serie A nel 2019, quando il “Citta” è superato in finale dal Verona. Nel gennaio 2022 è alla Spal, ottiene la salvezza, viene riconfermato, ma poi esonerato a ottobre. Il 12 novembre scorso il suo arrivo a Livorno. Allenatore esperto, pratico, pragmatico, attento ai dettagli, è uno che sa farsi ben volere dai giocatori.

LA ROSA – Tra l’altro non è stato l’unico cambiamento in seno alla società amaranto. Il club manager Luca Mazzoni, ex portiere dell’Arezzo, ha rassegnato le proprie dimissioni in aperta polemica con il club, che sta trattando il ritorno di Alessandro Lucarelli come direttore tecnico. Pare che tra l’ex difensore e il presidente Esciua ci sia stato un incontro proficuo. Tornando a quest’estate, il gruppo che aveva conquistato la serie C è stato profondamente rinnovato dal direttore sportivo Alessandro Doga, altra bandiera del club ed ex Arezzo anche lui. Le conferme più importanti sono state quelle del centrocampista Hamlili e soprattutto di Dionisi. Il mercato ha portato qualche nome interessante con esperienza in categoria: il terzino Haveri, il difensore centrale Monaco, ad Arezzo con Capuano, i centrocampisti Odjer (Ascoli) e Welbeck (Lucchese), il fantasista Diego Peralta (Catania) e l’esperto attaccante Di Carmine (Trento).

CAMBIO DI MENTALITA’ – La squadra nelle ultime partite della gestione Formisano era apparsa svuotata sia a livello fisico che mentale, ma con Venturato qualcosa è cambiato: pareggio interno con il Ravenna (1-1) con i labronici raggiunti solo nei minuti finali, vittoria convincente contro la Torres (3-1) e il pareggio di sabato scorso a Gubbio (0-0). Arrivato con la tifoseria in piena contestazione, il mister ex Cittadella ha portato maggior fiducia nell’ambiente e i 5 punti raccolti in 3 partite lo stanno a dimostrare, con i labronici che, nell’ultima uscita, hanno mantenuto la porta inviolata dopo 2 mesi. Il malato non è guarito, la zona play-out dista appena 3 lunghezze, ma sta certamente meglio. La rosa ha dei limiti strutturali e tecnici, che a Livorno si augurano la società possa correggere nel mercato di gennaio, ma adesso gli amaranto hanno un’identità precisa e un’anima battagliera: le nove ammonizioni nelle ultime tre gare danno l’idea che di fronte non ci sarà una compagine arrendevole. La squadra è apparsa più solida e propositiva, maggiormente consapevole della stagione che deve affrontare, con Hamlili che si è preso le chiavi del centrocampo.

CARATTERISTICHE DI SQUADRA – Venturato sta provando a registrare la difesa (24 reti al passivo, solo il Pontedera ha fatto peggio), passando definitivamente a una linea a quattro, mentre in precedenza Formisano aveva alternato vari sistemi di gioco. A Gubbio il reparto ha dato buone risposte, facendosi trovare pronto, ben guidato da Noce, con il portiere Seghetti, classe 2005 impiegato con la nazionale al mondiale under 20, che sta alzando il livello delle prestazioni. L’attacco è affidato a due giocatori esperti come Di Carmine e Dionisi, autori rispettivamente di 3 e 4 reti, ai quali il nuovo allenatore ha affidato completamente il reparto offensivo. A metterli in moto l’italo-argentino Peralta: da lui a Livorno si aspettano qualche guizzo in più in fase di rifinitura e assist per i compagni. Reparto che a livello di numeri e produttività offensiva deve decisamente migliorare. A oggi sono appena 12 le reti realizzate, terzo peggior attacco del campionato: solo Pontedera e Torres hanno segnato di meno e su questo Venturato deve ancora lavorare molto, visto che nell’ultima uscita c’è stato grande impegno, ma sono mancati gli spunti e le occasioni. A Livorno si augurano che ritrovi lo smalto visto anno scorso a Rimini l’esterno Cioffi.

Roberto Venturato, tecnico del Livorno

MODULO E FORMAZIONE – Il tecnico dei labronici dovrà fare i conti con l’infermeria. Monaco è out per un problema al flessore, Welbeck è fuori da alcune settimane per un problema muscolare, mentre è in dubbio Gentile, alle prese con un guaio fisico. Antoni nelle ultime giornate ha stretto i denti ma non è al top e Ghezzi ha subito una distorsione al ginocchio. Livorno con il 4312. Seghetti in porta, a destra Mawete e sull’out opposto Antoni o Haveri, centralmente Noce e Baldi. In mezzo a dirigere Hamlili con Marchesi e uno tra Biondi o Bonassi o Odjer. Tra le linee Peralta, in avanti Dionisi e Di Carmine con Cioffi come possibile sorpresa.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Zaccaria Hamlili e Federico Dionisi. Il primo è centrocampista di origine marocchina nato a Manerbio nel ’91. Cresciuto nel Brescia, poi ha vestito le maglie di Entella, Cuneo, Forlì, Ancona, Pistoiese, Gubbio, Bari e Monopoli, sua ultima avventura prima del passaggio nell’estate ’24 a Livorno. Mediano esperto con buon senso della posizione, elemento di corsa e aggressività, le sei ammonizioni in stagione lo dimostrano. Apprezzabile dal punto di vista tecnico, abile negli inserimenti senza palla, ma capace soprattutto nel far girare la squadra, dando buoni tempi di gioco. Non disdegna la fase di non possesso. Dionisi è giocatore esperto, ritornato nell’estate di un anno fa a vestire l’amaranto per la terza volta. Attaccante classe 1987, originario di Rieti, in carriera ha messo assieme quasi 50 presenze in A, 24 in quella portoghese, condite da 8 reti, e ben 383 in serie B impreziosite da 118 realizzazioni. Fisico compatto, discreto a livello fisico e tecnico, attaccante moderno, può agire sia da prima che da seconda punta. Abile a partecipare alla manovra offensiva, lavora e gioca per la squadra, apprezzabile nel gioco aereo nonostante sia un gigante, furbo nl leggere le situazioni di gioco e nel muoversi dentro l’aria avversaria. È il capitano della squadra di Venturato, con la fascia ereditata in estate da Andrea Luci, punto di riferimento dentro e fuori dal campo e capocannoniere dei suoi con 4 reti.