(foto pagina facebook Ascoli calcio)

La squadra, retrocessa dalla B, puntava a un immediato ritorno in categoria superiore ma le cose sono andate diversamente. In questi mesi si sono alternati quattro tecnici in panchina, è saltato il ds Righi e la rosa, nonostante gli aggiustamenti di gennaio, non ha mai trovato equilibrio. I bianconeri vengono da quattro sconfitte di fila, hanno il record di cartellini gialli e in casa non vincono da fine gennaio. Domani probabile 433 con l’ex Tremolada candidato titolare. La mezz’ala Carpani e il bomber Corazza gli elementi top

UN ALTRO RIBALTONE – Sfida dal fascino antico per gli amaranto che domani saranno impegnati al Cino e Lillo Del Duca contro l’Ascoli, che con 33 punti occupa la tredicesima posizione, ultima utile per la salvezza diretta. Reduce dalla retrocessione della scorsa primavera dalla serie B, il Picchio è tornato in terza serie dopo 10 anni, ma questo campionato è da considerarsi uno dei peggiori della propria storia. Nelle ultime ore l’ennesimo cambio in panchina della stagione, ovvero il ritorno di Mimmo Di Carlo, che lo scorso 27 gennaio era stato sostituito da Mirko Cudini. Stagione iniziata con Massimo Carrera con una breve parentesi di Cristian Ledesma, ad ottobre sostituito da Di Carlo, poi Cudini e adesso di nuovo l’ex centrocampista del Vicenza. 61 anni tra qualche giorno, originario di Cassino, da calciatore ha legato la sua carriera soprattutto al Vicenza dei miracoli di Guidolin, dove era l’anima del centrocampo. È allenatore esperto, in panchina dal 2001, anno in cui appese gli scarpini al chiodo. Dopo la primavera del Vicenza nel 2003, arriva a Mantova, che grazie agli investimenti dell’allora patron Lori, sfiorerà la A. Poi per lui tra le altre Parma, dove durante una partita con il Catania fu colpito con un calcio nel sedere da Silvio Baldini, Samp, Chievo, Livorno, Cesena, Pordenone e Spal lo scorso anno, dove ha vissuto una stagione travagliata. Navigato, oltre 220 panchine in A e altrettante in B, capace di vincere la C2 e i play-off di C a Mantova e la terza serie nel 2020 a Vicenza.

PERIODO NERO – Cudini ha pagato a caro prezzo la sconfitta di martedì scorso a Campobasso (2-0) e l’Ascoli sotto la sua gestione ha raccolto ben 5 sconfitte in sette partite, di cui quattro consecutive. Tra l’altro, oltre che per i risultati, Cudini era finito sulla graticola per alcune sue scelte sullo schieramento dei titolari e sulla gestione della partita. Gli scossoni ci sono stati anche in seno alla società, dove nei giorni scorsi sembrava dover fare il suo ingresso Maurizio Pellegrino come responsabile dell’area tecnica al posto del ds Emanuele Righi, considerato da stampa e tifosi uno dei colpevoli dell’andamento di questa stagione, con Ferdinando Sforzini, club manager dei bianconeri, che ha condotto il mercato invernale nelle battute finali. Nelle ultime ore però l’arrivo di Pellegrino, che pare sia legato a Benedetto Mancini, imprenditore romano accostato ormai dai mesi ai marchigiani, è saltato.

ROSA RIVOLUZIONATA – A gennaio l’Ascoli si era mosso con decisione sia in entrata che in uscita per provare a dare la svolta alla stagione. Erano stati ingaggiati i difensori Toma (Legnago) e D’Amore (Juve Stabia), gli esperti centrocampisti Carpani (Catania), Odjer (Pianese) e Baldassin (Campobasso) e dall’Atletico Ascoli era stato prelevato l’attaccante Ciabuschi. Avevano invece lasciato il club Campagna (Carpi), Palazzino (AZ Picerno), Achik (Bari), Tavčar (Union Clodiense), Quaranta (Juve Stabia), Caccavo (Caldiero Terme), Barosi (Trapani) e Tirelli (GianaErminio).

RECORD DI CARTELLINI – Tornando al campo, la situazione è molto difficile e complicata. La squadra che negli intenti doveva provare a lottare per tornare in B, in pratica ha veleggiato sempre nelle posizioni di rincalzo, con la zona rossa che adesso poi non è troppo distante. L’Ascoli dopo la sosta ha raccolto appena 8 punti in 11 partite, non vince da un mese (1-2 al Pescara), in casa addirittura da fine gennaio (2-1 al Carpi) e l’ultima sconfitta, condita da una prestazione scialba e sottotono, ha reso ancora più rovente il clima. Dopo la penalizzazione della Lucchese e il consequenziale allontanamento dalla zona spareggi, si pensava che la squadra potesse scrollarsi di dosso qualche scoria, invece la situazione è peggiorata. Nell’Ascoli la qualità e il talento non mancano: Gagliolo, Carpani, Varone, Tremolada, Marsura, Corazza, Francesco Forte, per citare alcuni nomi, ma non sono stati funzionali e adatti ad un progetto di risalita, per cui sarebbe servito qualche giocatore diverso. L’Ascoli non sta fornendo prestazioni all’altezza, palesando anche un grande nervosismo in campo: con 99 ammonizioni è la squadra in campionato ad aver subito più cartellini gialli. A non dare un aiuto alla situazione c’è anche la grana infortunati. Saranno out per la gara contro l’ex Bucchi i difensori Gagliolo, Curado e Cozzoli per infortunio, oltre ad Adjapong squalificato, che costringeranno Di Carlo a presentare un reparto difensivo inedito.

CARATTERISTICHE DI SQUADRA – La terza linea ha subito 41 reti, prende gol da ben 12 giornate consecutive, con appena 4 clean sheet stagionali. I bianconeri soffrono le situazioni da palla inattiva, le giocate in velocità, tra le linee e spesso sono stati protagonisti di errori in marcatura e di posizionamento. Ultimamente anche l’alternanza tra i pali tra Livieri e Raffaelli non ha dato certamente certezze e stabilità. La mediana ha avuto difficoltà ad imporre il gioco, con Varone che non ha ripetuto l’ottimo campionato vissuto lo scorso anno a Cesena, anche se ha realizzato 4 gol, in un reparto dove Bando, 2006 che ha vestito anche la fascia da capitano, che ad inizio stagione si era imposto come uno degli elementi più interessanti del campionato, piano piano si è spento finendo ai margini. L’attacco dove non sarà disponibile per infortunio Francesco Forte, rientrato dalla squalifica il 31 dicembre per il calcio scommesse, gira gioco forza intorno a Corazza, che però non segna dal 6 dicembre e dove l’ex Tremolada è andato a corrente alternata, non riuscendo a imporsi per quelle che sono le sue qualità.

Luca Tremolada, ex amaranto

MODULO E FORMAZIONE – Ascoli con il 433 e tanti dubbi di formazione. Livieri in porta, a destra Alagna e sull’out opposto Maurizii o D’Amore e centralmente Menna e Piermarini. In mediana Varone, Carpani e Odjer e in avanti sugli esterni Silipo e D’Uffizzi o Marsura e Corazza come terminale. In caso di cambio modulo, 4321, non è escluso vedere Tremolada e Marsura in appoggio a Corazza.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Gianluca Carpani e Simone Corazza. Il primo è centrocampista classe ’93, originario proprio di Ascoli e cresciuto nel settore giovanile bianconero, ex di tra le altre di Fano e Montevarchi. Arrivato a metà gennaio dal Catania, era reduce da due stagioni alla Recanatese dove era andato in entrambe in doppia cifra, 4 invece le reti stagionali tra Sicilia e Marche in questa annata. Mezz’ala che può giostrare senza grossi problemi anche davanti alla difesa o da trequartista. Buona facilità di corsa, discreti tempi d’inserimento e movimenti senza palla, temibile quando arriva alla conclusione. Agonista, lottatore, uno degli ultimi ad arrendersi. Corazza è attaccante centrale o seconda punta, che l’Ascoli aveva prelevato in estate dal Cesena, con cui aveva vinto lo scorso campionato da protagonista. Giocatore che in terza serie spesso e volentieri è andato in doppia cifra, riuscendoci una stagione anche in B, con l’Alessandria nel 2021-22 dove realizzò 12 reti. Da considerasi tra gli attaccanti più pericolosi dell’intera serie C, destro naturale, è punta moderna, pericoloso negli ultimi sedici metri, ma che non disdegna di legare il gioco. Originario della provincia di Udine, 34 anni tra pochi giorni, cresciuto nel Portogruaro dove si è messo in luce nel calcio dei “grandi”, giramondo del gol, il “Joker” è temibile nello stretto, abile di testa nonostante non sia un gigante (1.78), dotato tecnicamente. È il cannoniere dei suoi con 11 reti e anche se all’asciutto da un po’ è sempre cliente scomodo.

PRECEDENTI – All’andata la gara si chiuse sull’1-1 con reti di Corazza e Pattarello, mentre l’ultimo precedente al Del Duca risale al 3 febbraio 2005 quando la gara si chiuse sul 2-2 con reti proprio di Bucchi e Colacone e doppietta in rimonta di Elvis Abbruscato