mister Andrea Bricca

Intervista all’allenatore amaranto alla vigilia del match decisivo con la Cavese: “Purtroppo veniamo da un periodo in cui si è giocato poco e con qualche calciatore infortunato. Ma la squadra sta bene, l’obiettivo è vincere contro un avversario ostico. Durante l’anno c’è stata una grande crescita del gruppo, i risultati lo confermano”

Sabato alle 15 per la Primavera c’è una partita che vale un’intera stagione: Arezzo-Cavese, ultima giornata del campionato di Primavera 4. Gli amaranto sono primi con un punto di vantaggio sul Trapani. Aldilà di quello che faranno i siciliani, con una vittoria i ragazzi di Andrea Bricca otterrebbero l’accesso diretto alla finalissima dei play off per la promozione in Primavera 3. Contro la Cavese sarà un match tutt’altro che facile, visto il risultato dell’andata (1-0 per i campani) e il fatto che alla squadra di Criscuolo basta un punto per entrare nei play off, motivo per cui c’è da aspettarsi un avversario molto chiuso che proverà a pungere in contropiede. Ne abbiamo parlato con l’allenatore amaranto, consapevole dell’importanza dell’incontro e delle difficoltà che dovrà affrontare la sua Primavera.

Battendo la Cavese potreste ottenere la vittoria del campionato. Che partita si aspetta?

“E’ la partita più importante della stagione, a maggior ragione in quanto è l’ultima, pertanto non c’è possibilità di rimedio. La Cavese dovrà fare almeno un punto per entrare nei play off, per questo c’è da aspettarsi una gara difficile e molto chiusa da parte loro. Inoltre, la Cavese ha segnato più in trasferta che in casa, questo significa che è una squadra di ripartenza: dovremo stare molto attenti, anche perché siamo costretti a vincere. Loro hanno giocatori di qualità e di gamba, è uno degli aspetti principali a cui dovremo porre attenzione”.

La Cavese è la quarta forza del campionato, una squadra contro cui avete perso nella gara d’andata. Può servire da lezione quella partita?

“La ricordo molto bene. Fu equilibrata, la qualità dei loro attaccanti fece la differenza. Inoltre possono contare sul centrocampista Barone, che ha già più di qualche presenza in prima squadra. Come è già successo in altre occasioni, la Cavese è una squadra dal punto di vista anagrafico molto più matura di noi, di conseguenza più esperta. In campo ci sono praticamente tutti 2006, mentre noi siamo una squadra composta da 2007 e 2008. Una differenza del genere a quest’età vuol dire tanto. Alla fine all’andata furono bravi loro a sbloccarla e noi purtroppo non riuscimmo a riacciuffarla”.

la Primavera amaranto 2024/25

Vincendo il campionato che tipo di vantaggio avreste nei play off valevoli per la promozione in Primavera 3?

“Accederemmo direttamente alla finalissima. Dalla seconda alla quinta si sfideranno nei play off, poi la vincitrice si scontrerà con la prima classificata. Da una parte avresti la certezza della finale, dall’altra però staresti fermo un mese. Diciamo che non è un vantaggio netto, con trenta giorni di stop sarebbe difficile mantenere alto il livello di concentrazione e l’intensità durante gli allenamenti”.

Come arriva la squadra a questo appuntamento?

“Non nel migliore dei modi. Siamo in emergenza dal punto di vista degli infortuni. Costantini e Concetti sono out, Edoziogor ha avuto un problemino lunedì. Le assenze, in ruoli oltretutto delicati, pesano e non poco. Aldilà di questi intoppi, la squadra si è allenata bene. Purtroppo abbiamo giocato poco ultimamente: una volta il Messina non si è presentato, in un’altra occasione c’è stata la sosta, poi siccome siamo dispari nel girone, nello scorso turno abbiamo riposato solo noi. In un mese e mezzo siamo scesi in campo due volte, questo ci toglie il ritmo partita e ci possiamo fare poco”.

Da quando è rientrato, Sussi sta dando un contributo importante. Quali sono i suoi margini di miglioramento?

“Penso che il futuro sia dalla sua parte. Ha delle qualità calcistiche importanti, ha il calcio dentro. Inoltre è un ragazzo serissimo, è sempre molto concentrato in allenamento e in partita. Da un punto di vista di caratteristiche tecniche, ha sia intensità che durata, oltre a un tocco di palla elegante. Non so in quale categoria potrebbe giocare, ma ciò che è certo è che giocherà a calcio in futuro”.

Samuele Sussi, classe 2007

E’ più importante centrare la promozione o la crescita dei ragazzi?

“Sono due aspetti che vanno di pari passo. Noi siamo arrivati a questo punto perché c’è stata una crescita del gruppo. Chiaro che se guardiamo la partita secca che ci rimane è normale dire che sia più importante il risultato, ma in un’ottica più grande è innegabile che la qualità dei giocatori e del gioco di squadra siano fattori determinanti. Ma questo deve riguardare tutti gli aspetti, non soltanto quelli calcistici. Alla fine, non dimentichiamo che il calciatore va di pari passo con l’uomo”.

Pensa che crescerebbero meglio questi ragazzi in un campionato più competitivo come quello di Primavera 3?

“Non c’è troppa differenza tra i due campionati. In estate abbiamo fatto amichevoli contro Gubbio e Rimini, squadre di vertice in Primavera 3, notando che il livello non si discosta troppo. Sono state entrambe partite equilibrate, dove ce la siamo giocata. Il vero step a mio avviso è la Primavera 2, con squadre di serie A e serie B e i loro settori giovanili, caratterizzati da grande storia e cultura calcistica. Primavera 3 e Primavera 4 sono molto simili per struttura e livello, motivo per cui non sarebbe male, per eliminare i costi e le trasferte lunghissime, unire le due categorie in un unico girone”.