(foto GazzettaLucchese.it)

Negli ultimi 70 giorni si sono susseguiti quattro trasferimenti di quote e a oggi nessuno sa chi sia il vero proprietario del club. Inoltre la scadenza del 16 aprile non è stata rispettata, dunque l’anno prossimo la squadra dovrà scontare una cospicua penalizzazione. Ma il futuro è cupo. Sul campo però i giocatori di Gorgone e Testini, senza stipendi da ottobre, stanno dando l’anima: nelle ultime 14 gare hanno perso solo 3 volte, tant’è che oggi sarebbero salvi senza neanche disputare i playout. Lunedì probabile 352 con il mediano Galli e il bomber Magnaghi giocatori top

LUCCHESE SENZA PACE – Pasquetta in campo per gli amaranto che al Comunale, nell’ultima gara interna della stagione regolare, affronteranno la Lucchese che, con 36 punti e 6 punti di penalizzazione, occupa la sedicesima posizione. Le Pantere stanno vivendo una situazione che ricorda da vicino quella dell’Arezzo nel 2018 e negli ultimi mesi una serie di passaggi di proprietà ha reso sempre più incerto il futuro del club. A gennaio Andrea Bulgarella, in carica dal 2023, ha ceduto la società a un gruppo lombardo, la Sanbabila Srl, con l’avvocato Giuseppe Longo, suo rappresentante, che era diventato presidente e amministratore unico. Dopo di che la Sanbabila ha ceduto le proprie quote alla SLT&Associati, che a sua volta ha venduto alla BM Sport & Management di Benedetto Mancini. Dai 450mila euro concordati (secondo la stampa lucchese ancora non pagati, perché la prima rata è prevista per giugno) del passaggio della Lucchese da Bulgarella alla Sanbabila, si è poi transitati ai 1.640 euro della vendita della Sanbabila alla SLt Associati di Sampietro, per finire a 1 euro che la BM Sport & Management di Benedetto Mancini ha riconosciuto alla SLT. Questi tre passaggi sono avvenuti in appena 70 giorni. 

ANOMALIE – Tante cose non tornano, compreso il fatto che l’ultima cessione, avvenuta il 26 marzo, non è regolarmente censita in Camera di Commercio e la pratica pare sospesa. La nomina del nuovo amministratore, Nicola D’Andrea, dunque non figura. Non risulta nemmeno il passaggio di proprietà delle quote da parte della SLT & Associati alla BM. L’ennesima anomalia di una storia che qualcuno dovrà verificare, a maggior ragione dopo che è stata presentata istanza di fallimento da parte del sindaco revisore Liban Varetti, con prima udienza prevista per il 13 maggio. Con la presentazione dell’istanza qualche dato sula situazione economica è emerso. A fine febbraio la posizione debitoria della Lucchese era pari a circa 3,8 milioni di euro. La società ha un fabbisogno finanziario mensile di circa 250-270 mila euro e per questo tra marzo e giugno il debito è destinato a incrementarsi di un ulteriore milione. Ci sono però anche crediti che rendono meno grave la situazione.

UN’ALTRA INADEMPIENZA – A peggiorare la situazione mercoledì scorso, 16 aprile, l’ultima scadenza federale non è stata rispettata, con la nuova penalizzazione che arriverebbe nel prossimo campionato. Tra l’altro la trasferta ad Arezzo sarà in parte a spese di Massimo Anselmi, protagonista della battaglia totale nel 2018, presidente dell’Acf Arezzo e grande amico del vice allenatore dei rossoneri Emiliano Testini. All’orizzonte per la Lucchese si sta profilando il quarto fallimento negli ultimi 17 anni, dopo quelli del 2008, 2011 e 2019.

LA GRINTA DI GORGONE – Dopo questo doveroso e lungo preambolo, parliamo del calcio giocato. In panchina siede sempre Giorgio Gorgone. Romano, classe ’76, una buona carriera con le maglie di Cagliari, Pescara, Perugia e Triestina, appesi gli scarpini al chiodo ha condiviso la sua storia in panchina con quella di Roberto Stellone, di cui è stato vice per diversi anni a Frosinone, Bari, Palermo, Ascoli e proprio ad Arezzo. Nel 2021 la chiamata del Frosinone per allenare la Primavera, guidata fino al giugno 2023. Caratteriale, ama il calcio offensivo e dinamico. Gorgone, che tra l’altro si è scagliato in una conferenza stampa post partita contro i nuovi proprietari, in mezzo a mille difficoltà e alla penalizzazione, finisse oggi il campionato avrebbe condotto la squadra alla salvezza diretta, perché nonostante la quint’ultima posizione, avrebbe aperta la forbice dei 9 punti sulla penultima, a ora il Sestri Levante. La Lucchese è reduce dalla bella e convincente vittoria sulla Vis Pesaro (1-0), arrivata al termine di un’ottima prestazione corale, dopo una settimana caratterizzata da una serie infinita di promesse di bonifici mai mantenute, con il cuore buttato oltre l’ostacolo. La squadra è apparsa aggressiva, propositiva, creando diverse palle gol: nelle ultime 14 giornate ha perso solo 3 volte, sempre in trasferta, ed è stata capace di rifilare 4 reti alla Ternana e di pareggiare contro l’Entella (2-2).

Giorgio Gorgone, tecnico della Lucchese, con il vice Emiliano Testini

MODULO E FORMAZIONE – Ad Arezzo mancherà per squalificare il leader della squadra Gucher, oltre agli infortunati Catanese, fuori fino a fine stagione, e Tumbarello. Lucchese che si dovrebbe schierare con il 352. L’ex Melgrati in porta, linea difensiva con Benedetti e Rizzo e il probabile arretramento di Gemignani al posto di Gucher. A centrocampo, probabile il rientro di Welbeck tra i titolari che formerà la cerniera centrale con Galli e Visconti. Sugli esterni a destra Ballarini e a sinistra Antoni. In avanti Magnaghi e Selvini, 6 reti in stagione, che in questo momento rappresenta una delle coppie più in forma del girone. Le alternative sono rappresentate da Gasbarro in difesa, Fedato e Saporiti sulla trequarti e Badje e Salomaa in avanti.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Giorgio Galli e Simone Magnaghi. Il primo è centrocampista classe ’96 arrivato a gennaio dal Lecco, dove aveva militato negli ultimi quattro anni e mezzo. Nativo di Como, giocatore esperto, promosso due volte in B con Monza e Lecco e protagonista la scorsa stagione con i blucelesti in cadetteria. Discreto in entrambe le fasi di gioco, buon recupera palloni, scorbutico da superare per gli avversari, abile a orchestrare la manovra, anche se a volte pecca in fase di costruzione. Oltre che da mediano davanti alla difesa può disimpegnarsi bene anche come mezz’ala. Magnaghi, 31 anni compiuti a ottobre, bergamasco di Lovere, è una prima punta che ha girato tanto in C, avendo vestito tra le altre le maglie di Viareggio, Entella, Prato, Venezia, Cremonese, Teramo, SudTirol e Pontedera, dove ha disputato a livello realizzavo la sua migliore stagione timbrando il cartellino per ben 16 volte. Il brutto infortunio di Pordenone ne ha condizionato il rendimento negli ultimi anni, ma è attaccante forte soprattutto in area di rigore, potente fisicamente, ma con una buona tecnica di base, che non disdegna di mettersi al servizio e in appoggio alla squadra, manovrando e creando spazi. Giocatore generoso, tenace, due estati fa accostato all’Arezzo, è il cannoniere dei suoi con 11 reti.

PRECEDENTI – All’andata l’Arezzo si impose per 1-0 grazie a un rigore di Guccione: nell’occasione fu espulso il rossonero Sabbione. L’ultimo precedente al Comunale tra le due formazioni risale allo scorso campionato, giocato il 2 dicembre 2023, quando le squadre impattarono per 1-1. Reti entrambe nella ripresa con gli ospiti in vantaggio con Rizzo Pinna e pareggio di Pattarello nei minuti finali di partita.