Il club biancorosso, guidato dal 2017 dall’imprenditore Gianfranco Cappelli, è tornato tra i professionisti dopo 8 anni, dominando il suo girone di serie D. Il tecnico, confermatissimo, predilige il gioco d’attacco: “Fare tanti gol per divertirci”. Rosa rivoluzionata rispetto alla scorsa stagione, positivo l’esordio in Coppa Italia con la vittoria esterna contro la Virtus Verona. Gli attaccanti Saporetti e Petrelli elementi top

STABILITA’ SOCIETARIA – Domani alle ore 21.15 finalmente inizia il campionato degli amaranto che, al Comunale, affronteranno la neo promossa Forlì. Il club romagnolo è guidato dal 2017 da Gianfranco Cappelli, a capo del consiglio di amministrazione e rappresentante della società che controlla la Tubozeta, azienda leader in Italia nella produzione di accessori per la lattoneria edile. I biancorossi sono tornati tra i professionisti dopo otto anni, superando nel proprio girone club blasonati come Ravenna, Piacenza e Pistoiese.

IL CALCIO GIOIOSO DI MIRAMARI – Quella scorsa è stata un’annata trionfale. Da gennaio ad aprile il Forlì ha collezionato addirittura 13 vittorie di fila chiudendo il proprio campionato con ben 84 punti. Gran merito del successo va al mister, Alessandro Miramari, riconfermato anche in questa stagione. Classe ’70, bolognese, arrivato alla guida dei “galletti” dopo l’esperienza come allenatore del Corticella, piccola realtà che ha trascinato dall’Eccellenza fino ai playoff della serie D. Il mister, con un passato come rappresentate commerciale in un’azienda metalmeccanica, si è formato anche fuori dai consueti e canonici ambienti calcistici. Ha studiato in Spagna e ha allenato con profitto nel calcio a 5. Poi, come detto in precedenza, la serie D a Corticella, prima del suo arrivo al Forlì, dove alla presentazione aveva promesso: “Faremo tanti gol. Il calcio è un gioco e deve darci gioia. Se lo stato d’animo è triste, verrà fuori un gioco triste. Dobbiamo trovare il modo di divertirci”. E’ uno che non ama gli allenamenti a secco ma sempre con la palla tra i piedi, che a volte si presenta al campo con addosso la maglia del Brasile. Predilige le giocate palla a terra, in velocità e un gioco offensivo.

ROSA RIVOLUZIONATA – Il direttore sportivo Cristiano Protti, in biancorosso dal 2023, ha rivoluzionato in modo profondo la rosa, confermando pochi elementi della scorsa annata. Sono rimasti Lorenzo Saporetti, capitan Gaiola, che nelle settimane scorse ha subito un brutto infortunio che lo terrà lontano dai campi per molto tempo, i giovani Valentini, Mandrelli, Graziani, gli esperti Menarini e Macrì, il fantasioso Farinelli, ma soprattutto Elia Petrelli, autore di 15 reti la stagione scorsa. Dal mercato sono arrivati giovani come i portieri Calvani (Pontedera, via Genoa) e Martelli (ex Spal, al Corticela con mister Miramari), i difensori Manetti (Cesena), Cavallini (Reggiana, scorsa stagione a Lecco), Elia (Fiorentina) ed Ercolani dal Corticella, il centrocampista Ripani dalla Juve Next Gen, il trequartista Giovannini dal Pineto ma di proprietà Cesena, da cui è stato ingaggiato anche Coveri. Inoltre sono stati tesserati giocatori più esperti come il difensore Pellizzari (Renate), De Risio, tesserato per sostituire l’infortunato Gaiola, ed in avanti Manuzzi, capace di andare in doppia cifra per cinque anni consecutivi in D, e Simone Saporetti dal Carpi. La campagna acquisti dei biancorossi è ancora aperta, con la ricerca di un giocatore per la mediana e di un difensore.

BENE IN COPPA – L’Arezzo troverà di fronte una squadra in fiducia, che ha superato brillantemente il primo turno di Coppa Italia, battendo per 3-2 in trasferta la Virtus Verona grazie alle reti di Farinelli, Petrelli e Macrì su calcio di rigore. Il successo ha riportato il buon umore dopo la brutta sconfitta in amichevole con Legnago (0-3) e il pareggio con l’Ancona (0-0), due formazioni di serie D. Il Forlì ha messo in mostra il calcio offensivo e i dettami tecnici cari a mister Miramari ovvero giocate in velocità, possesso palla, anche se, come ammesso dal tecnico, la squadra è apparsa leziosa in avanti e ha concesso troppo in fase difensiva, subendo entrambi i gol con la difesa schierata. Comunque quello visto in Veneto è un Forlì con buon ritmo nelle gambe, in crescita rispetto alle prime uscite stagionali, pronto per l’esordio in campionato, che si è fatto apprezzare per gioco, qualità ed intensità. I biancorossi partono per disputare un campionato tranquillo, provando a stabilizzarsi in categoria e sperare magari in qualcosina in più, con il sogno di agguantare una posizione play-off.

MODULO E FORMAZIONE – Al Comunale i biancorossi forse dovranno rinunciare a Coveri per un problema al ginocchio, mentre De Risio e Ripani sono in ritardo di condizione, ma a disposizione del tecnico. Galletti con il classico 433 con Martelli in porta, linea difensiva con Manetti a destra e Cavallini a sinistra che dovrebbero essere preferiti a Mandrelli ed Ercolani, con la coppia centrale composta dagli esperti Lorenzo Saporetti, nuovo capitano della squadra, e Pellizzari, anche se non è da escludere una maglia da titolare per Elia. In mediana Macrì, giocatore offensivo riadattato a mezz’ala, Menarini e Scorza. In avanti il terzetto con Simone Saporetti e Farinelli sugli esterni e Petrelli come terminale offensivo. Manuzzi prima alternativa.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono gli attaccanti Simone Saporetti ed Elia Petrelli. Il primo, 27 anni compiuti a marzo, è esterno, trequartista, seconda punta, ma all’occorrenza anche terminale offensivo, arrivato in questa sessione di mercato dal Carpi, dove aveva chiuso la stagione scorsa con 5 reti e 4 assist per i compagni. Cresciuto nel Bologna, capace in D di andare spesso in doppia cifra, a Ravenna nel 2021-22 fu addirittura autore di 28 reti. Mancino non stroppo strutturato, predilige partire da destra per poi accentrarsi e calciare con il sinistro. Lottatore, buon dribbling, pericoloso dalla distanza, abile anche di testa nonostante non sia un marcantonio, lo scorso anno dopo aver disputato un gran girone di andata è calato di rendimento nella seconda parte. Elia Petrelli, centravanti classe 2001, è romagnolo di Cesena, con cui è cresciuto prima di passare alla Juventus. Il ragazzo pareva aver tutto per esplodere nel grande calcio. In bianconero era considerato “il nuovo Mandzukic” con Allegri che lo chiamava spesso ad allenarsi in prima squadra, dove c’erano i vari Dybala e Cristiano Ronaldo. Segnava a ripetizione con Under 17 e Primavera, anche 25 reti in una stagione, ma dopo il passaggio al Genoa e un’esperienza complicata alla Reggina in B, è sceso di categoria in terza serie con Carrarese, Triestina, Siena, Pro Sesto e Fermana senza mai riuscire a imporsi. La scorsa stagione a Forlì si è decisamente ritrovato. Attaccante di grande struttura, sfiora il metro e 90, discreto tecnicamente, abile nel gioco aereo e, per la sua stazza, in possesso di una buona rapidità.