Cristian Bucchi, Marco Marchionni e Francesco Tomei

Bucchi ha la rosa più profonda in assoluto e una qualità di gioco costruita nel tempo, con la squadra reduce da un percorso di crescita pluriennale: Tavernelli l’uomo simbolo. Marchionni viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo il ripescaggio: i giallorossi sono aggressivi, producono folate di 60/70 minuti a ritmi alti, con Tenkorang che ha già segnato 6 volte da mezz’ala. Tomei ha trovato subito gli automatismi giusti, i bianconeri hanno alte percentuali di possesso palla che esaltano le qualità offensive e riducono i rischi per la difesa, guidata dal capitano Curado

Ravenna-Arezzo domenica, Ravenna-Ascoli il 2 novembre, Ascoli-Arezzo il 23 novembre. Cominciano i confronti incrociati tra le squadre più forti del girone e le correnti di pensiero sono due: 1) il campionato si deciderà negli scontri diretti; 2) il campionato si deciderà contro le formazioni di medio bassa classifica. La certezza per adesso è che Cristian Bucchi, Marco Marchionni e Francesco Tomei hanno fatto meglio di tutti, pur partendo da basi diverse, con rose diverse, moduli diversi ma identici risultati: 24 punti amaranto e giallorossi, 23 punti i bianconeri. Arezzo e Ravenna hanno vinto 8 volte su 9 con una sola sconfitta, l’Ascoli ha vinto 7 volte con 2 pareggi ed è imbattuto. Abbiamo messo a confronto i tre club, alla vigilia di un mese che potrebbe indirizzare la classifica e, forse, la stagione.

Camillo Tavernelli, 4 gol in campionato

AREZZO – Rosa profonda, qualità di gioco costruita nel tempo

La forza di Bucchi sta nel percorso alle spalle. Lo spezzone della scorsa annata è servito per conoscere il gruppo, valutarne pregi e difetti, studiare i correttivi in sede di mercato. L’Arezzo viene da una promozione, un ottavo posto, un quinto posto e ha alzato l’asticella ogni volta un po’ di più. La squadra ha assorbito la filosofia del suo tecnico e gioca per attaccare, per proporre, a costo di rischiare qualcosa. I numeri stanno premiando questo atteggiamento e il rendimento è sotto gli occhi di tutti: 4 vittorie, una sconfitta con il Guidonia, altre 4 vittorie. Fuori casa gli amaranto hanno fatto 12 punti su 12, dopo l’intervallo non hanno mai beccato gol e compongono l’organico più profondo di tutti. Tavernelli finora è l’elemento più caratterizzante: cannoniere della squadra con 4 gol, è stato incisivo davanti e prezioso per gli equilibri tattici con la sua generosità e i suoi ripiegamenti profondi. Il punto interrogativo, dopo 9 giornate, sta nell’apporto dei nuovi, che devono ancora lasciare il segno. Finora l’Arezzo ha macinato gioco e punti grazie alla vecchia guardia.

Sistema di gioco: 433 | Giocatore simbolo: Tavernelli | Gol fatti/subiti: 17/6 | Striscia di vittorie consecutive: 4

Joshua Tenkorang, 6 gol in 9 giornate (foto Ravenna Football Club)

RAVENNA – Entusiasmo, aggressività, folate a ritmi alti

Marchionni ha cominciato la sua avventura a Ravenna subentrando all’ex amaranto Antonioli. Era l’ottobre del 2024 e piano piano ha trascinato la squadra ai vertici della classifica, anche se il campionato l’ha vinto il Forlì. La conquista della Coppa Italia e la vittoria nei playoff del girone si sono poi rivelate fondamentali per il ripescaggio. La presidenza Cipriani ha così festeggiato con il salto di categoria il primo anno di gestione, instillando entusiasmo nella tifoseria e nella squadra, che è ripartita a tutto gas anche in serie C. Il Ravenna gioca con tre difensori centrali, ultimamente con un trequartista come Spini in appoggio alla prima punta, e può contare su mezze ali di gamba e inserimento. L’esempio eclatante è Tenkorang, italo ghanese, autore di 6 gol in 9 giornate. La squadra è aggressiva e tignosa, sempre sul pezzo, con folate di gioco a ritmi alti che durano 60/70 minuti e che si stanno dimostrando difficili da reggere per gli avversari. Dietro c’è da registrare qualcosa: il Ravenna concede occasioni e difatti, fra le tre di testa, ha incassato più gol di tutti.

Sistema di gioco: 352 | Giocatore simbolo: Tenkorang | Gol fatti/subiti: 19/10 | Striscia di vittorie consecutive: 7

il capitano bianconero Marcos Curado (foto Ascoli calcio 1898)

ASCOLI – Svolta in società, tanto possesso palla, difesa bunker

Tomei, nonostante la squalifica extra large di quasi due mesi rimedita alla quarta giornata, ha dato subito un’impronta alla squadra, che ha trovato identità e automatismi. Il cambio di proprietà della scorsa estate, con il club passato da Puccinelli a Passerini, ha neutralizzato la sfiducia dell’ambiente, reduce da due annate di contestazione feroce, prima per la retrocessione dalla B e poi per un campionato al di sotto delle aspettative. Questo ha creato un effetto positivo, con oltre 6mila abbonati e 10mila spettatori al Del Duca nell’ultima gara con il Pontedera. La forza dell’Ascoli sta nel numero dei gol incassati: soltanto uno, ininfluente per giunta. Un dato che è figlio delle alte percentuali di possesso palla, che consentono ai bianconeri di dilatare la qualità offensiva e limitare i rischi in retrovia. I quattro giocatori d’attacco inoltre sono mobili e disposti al sacrificio, così da non allungare mai la squadra. Il giocatore simbolo, alla luce di questo, non può non essere il capitano Curado, leader della difesa. In prospettiva potrebbe rivelarsi un po’ corta la rosa di Tomei, che già deve fare i conti con gli infortuni di Del Sole (crociato) e Guiebre (lesione muscolare).

Sistema di gioco: 4231 | Giocatore simbolo: Curado | Gol fatti/subiti: 20/1 | Striscia di vittorie consecutive: 6

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine