L’appello per le trasferte libere, l’omaggio a Gabriele Sandri, il ricordo di Claudio Detti. E la commozione per l’applauso misto a lacrime dedicati al piccolo di Soci. In sua memoria la famiglia, grazie alle donazioni di chi vorrà partecipare, metterà in piedi un progetto per i bambini del Casentino. La Minghelli darà la sua adesione
Quella di venerdì è stata una notte densa di emozioni per la curva Minghelli: al di là del calcio, della partita che si stava svolgendo in campo e del risultato finale. I tifosi amaranto, a pochi giorni dallo scontro diretto di Ascoli, molto importante per il futuro del campionato, hanno ribadito un messaggio che accomuna tutte le persone di buon senso, a prescindere dalla fede sportiva: “La passione non si vieta, trasferte libere” si leggeva in uno striscione mostrato durante il primo tempo contro il Bra. Il pensiero è tornato ai derby di Terni e Perugia, cui nessun residente in provincia di Arezzo ha potuto assistere dal vivo a causa dei divieti imposti dalle prefetture. Una vessazione che sta colpendo tutte le tifoserie e che alimenta un coro trasversale di polemiche.
Mentre il match di venerdì era in svolgimento, la sud ha reso omaggio alla memoria di Gabriele Sandri, il tifoso laziale che morì all’autogrill di Badia al Pino l’11 novembre 2007, centrato da un colpo di pistola sparato dalla parte opposta dell’autostrada da Luigi Spaccarotella, agente di polizia poi condannato a 9 anni e 5 mesi di reclusione. “Oltre il tempo, Gabriele ultras per sempre” il testo dello striscione apparso sui gradoni. Nei giorni scorsi i gruppi della Minghelli si erano recati alla stele dedicata a Gabbo all’area di servizio dove perse la vita, ricordandolo anche con una manifestazione di ricordo lungo il sottopasso di viale Amendola.
A secondo tempo in corso, la curva ha celebrato l’anniversario della scomparsa di Claudio Detti, scomparso a 47 anni nel novembre del 2022: “Tutti i giorni, in ogni battaglia, il tuo spirito ribelle ci accompagna” hanno scritto i suoi amici della Fossa.
La serata, dal punto di vista del risultato, è terminata in gloria ma a un certo punto si è stretto il cuore a tutti. La Minghelli ha tirato su lo striscione per il piccolo Leo, morto a 2 anni lo scorso 12 novembre mentre giocava nel giardino del suo asilo a Soci, e sono state lacrime miste ad applausi di commozione. I bambini dovrebbero essere intoccabili, invincibili, invece la vita sa dimostrarsi spietata e crudele oltre ogni immaginazione. La speranza è che alla famiglia di Leo siano arrivate la commozione e la vicinanza che stavano dietro quel messaggio e che l’abbraccio dello stadio l’abbiano sentito forte addosso. E’ stato un momento triste e struggente, impossibile da scordare.
Lo striscione è stato poi portato dai tifosi della Minghelli fino in Casentino e appeso davanti all’ingresso dell’asilo “Ambarabà Ciccì Coccò” di via della Rena, accanto alle decine di pupazzi di pelouche, palloncini e lumini deposti lungo il vialetto della struttura. La famiglia di Leo ha chiesto pubblicamente di non inviare fiori. Per chi lo vorrà, sarà possibile contribuire con una donazione destinata a un progetto dedicato ai bambini del Casentino, che verrà realizzato in suo nome. Le coordinate bancarie saranno rese note a breve. La curva Minghelli darà la sua adesione.












