Domani la riunione dell’Osservatorio che, nelle precedenti determinazioni, non ha inserito la gara tra quelle con fattori di pericolo. Ai sostenitori amaranto sono state vietate le ultime due partite esterne a Terni e Perugia. Sulla curva marchigiana incombe l’indagine della procura federale legata ai cori discriminatori contro Okaka del Ravenna: c’è il rischio della chiusura ma le tempistiche sono incerte
Sono ore cruciali per le misure di ordine pubblico riguardanti la partita Ascoli-Arezzo in calendario domenica prossima, 23 novembre, allo stadio Del Duca (ore 14.30). La riunione dell’Osservatorio è fissata per domani e per il momento, stando alla determinazioni pubblicate nelle scorse settimane, la gara non è stata inserita tra quelle con fattori di rischio. In teoria, quindi, la trasferta potrebbe essere consentita ai tifosi amaranto, seppure sia probabile che l’acquisto dei biglietti venga limitato ai fidelizzati, anche perché il settore ospiti dell’impianto marchigiano, dove sono in corso lavori di ristrutturazione, può contenere al massimo 600 persone.
Tutto questo in teoria. All’atto pratico la situazione è di assoluta incertezza. I precedenti di Terni e Perugia non alimentano grande ottimismo, nonostante le tifoserie amaranto e bianconera siano tornate a incrociarsi solo nella scorsa stagione, a distanza di vent’anni dall’ultima volta, e non ci siano fatti recenti legati a incidenti e tafferugli.

C’è poi un’altra incognita che riguarda la curva Costantino Rozzi, a rischio chiusura per almeno una partita. Lo scorso 4 novembre il giudice sportivo, dopo aver preso visione della relazione della procura federale relativa alla gara di Ravenna, in cui l’Ascoli aveva perso 1-0, si è riservato la decisione riguardo i comportamenti tenuti dai sostenitori marchigiani in violazione dell’articolo 28 del codice di giustizia sportiva, quello relativo alle condotte discriminatorie. Nel post partita, dal settore ospiti del Benelli, sarebbero stati lanciati cori razzisti nei confronti di Okaka, autore del gol vittoria. Il giudice ha quindi invitato la procura federale a effettuare, nel più breve tempo possibile, ulteriori accertamenti per individuare il settore occupato nelle gare casalinghe dai tifosi ascolani presenti a Ravenna.
Già a settembre i sostenitori marchigiani erano stati sanzionati dal giudice sportivo con il provvedimento di chiusura della curva per una partita a causa di cori di propaganda ideologica non consentita scanditi nella trasferta di Perugia. La sanzione venne sospesa per il periodo di un anno con l’avvertenza che, se durante tale periodo fosse stata commessa analoga violazione, la sospensione sarebbe stata revocata.
A oggi l’indagine della procura federale è in corso e non si conoscono le tempistiche di un’eventuale decisione degli organi competenti. Né è prevedibile quali ripercussioni potrebbe avere un’eventuale chiusura della curva ascolana sull’organizzazione della trasferta per i tifosi amaranto. Domani o al massimo mercoledì sono attese novità, con la speranza che oltre all’ordine pubblico venga salvaguardato il diritto degli spettatori, sull’uno e sull’altro fronte, di poter assistere una partita molto attesa e importante per la classifica.












