Soltanto tre tifosi aretini nel settore ospiti, residenti fuori provincia, a causa del divieto imposto dalla prefettura. Striscione nella curva nord: “Non c’è calcio senza tifosi, trasferte libere”. Il Livorno è tornato a vincere il derby dopo oltre 23 anni, per Bucchi sconfitta in trasferta a distanza di otto mesi da quella di Chiavari

Erano in tremila a tifare Livorno oggi all’Ardenza (2.989 i presenti totali), in un derby che si è giocato senza sostenitori aretini per il divieto imposto dalla prefettura. Nel settore ospiti sono entrate soltanto tre persone, residenti fuori dalla provincia di Arezzo, che hanno esposto le loro pezze e sventolato le bandierine amaranto.

Sull’altra sponda la nord ha manifestato in maniera molto rumorosa il dissenso verso la proprietà di Joel Esciua: dapprima con cori pesanti rivolti al presidente e poi con una dozzina di bomboni lanciati nella pista di atletica sia durante il primo che il secondo tempo. Nei confronti dell’Arezzo, nonostante la rivalità, nessuno sfottò, esattamente come era successo a Terni e Perugia. Anzi, a un certo punto è stato sollevato uno striscione con la scritta “Non c’è calcio senza tifosi, trasferte libere”. Una linea di pensiero che unisce in modo trasversale tutte le tifoserie italiane.

Alla fine il Livorno ha potuto godersi la vittoria che, contro l’Arezzo allo stadio Picchi, mancava dal gennaio 2002: quella sera finì 2-0 con i gol di Serafini e Protti. In seguito erano arrivati i pareggi delle stagioni 2016/17 e 2017/18 (entrambi per 1-1) e la vittoria dell’Arezzo del marzo 2023 (4-0 in serie D). Per Bucchi, invece, sconfitta esterna dopo otto mesi: l’ultima risaliva all’aprile 2025 a Chiavari (1-2 con l’Entella, gol di Chierico).