L’ex direttore sportivo amaranto si è spento all’età di 80 anni. Dopo gli esordi a Subbiano e Sansepolcro, spiccò il volo da Arezzo (dove aveva lanciato talenti come Tovalieri e Dell’Anno). Il feeling con Butali, le esperienze con Roma e Inter, i bei ricordi lasciati a Udine anche grazie ai gol del campione argentino: ”Mi scoprì in Coppa America contro il Paraguay. Tra noi grande stima, era una persona gradevole e alla mano”. I funerali domani alle 16 in Duomo

Lutto nell’ambiente amaranto per la scomparsa di Marino Mariottini. L’ex direttore sportivo si è spento all’età di 80 anni dopo un periodo di malattia. Fino a quando la salute glielo ha consentito, ha continuato a seguire il calcio e spesso si recava alla palestra del professor Fabrizio Bulletti per tenersi in forma.

Dopo gli inizi nel Subbiano e nel Sansepolcro, proprio ad Arezzo fece il salto di qualità. Affiancò Cecco Lamberti nella costruzione della squadra che conquistò la promozione in B nell’82, poi piano piano cominciò ad affermarsi come scopritore di talenti. Nel corso degli anni ne portò diversi in amaranto, pescando soprattutto nella capitale come dimostrano Tovalieri e Dell’Anno.

Il suo mentore fu comunque Giuliano Sili, che in un’intervista di qualche tempo fa ad Amaranto Magazine disse”Mariottini l’ho cresciuto io, lui lavorava a Subbiano nei dilettanti. Ha sfruttato un momento particolare del calcio, anche se è giusto dire che all’Inter o all’Udinese non ci si arriva per caso. Fece bene pure ad Arezzo”.

Grande feeling ci fu con Benito Butali, nel periodo in cui la società sognava la serie A e si ritrovò invece in C dopo l’incredibile retrocessione del 1988. Nella sua autobiografia, scritta con Luca Caneschi, Butali lo definisce ”l’uomo dai pugni nascosti, perché se ti dà un cazzotto è difficile provare che è stato lui. Sornione ma con il grande pregio di mantenere sempre la parola, anche a costo di rimetterci di persona”.

Mariottini in carriera ha lavorato anche per l’Inter e la Roma, ma è stato a Udine che ha riscosso i consensi maggiori. Abel Balbo, per esempio, lo ha lanciato lui. Il campione argentino lo ha ricordato con grande affetto: ”Tra me e lui c’è sempre stata stima reciproca, sia professionale che umana. Il feeling nacque fin dal primo momento, da quando venne in Brasile a vedermi giocare in Coppa America contro il Paraguay. Era il 1989. L’Udinese aveva preso Rosenthal, che però non superò le visite mediche. Avevano bisogno di un centravanti, ma io quella gara con la maglia dell’Argentina la giocai da esterno. E infatti lo prendevo sempre in giro per questo dettaglio. Per tanti anni abbiamo continuato a sentirci regolarmente e quando io ho allenato ad Arezzo, ci siamo visti diverse volte. Ho un bel ricordo di lui, una persona alla mano, scherzosa, gradevole, che però quando c’era da lavorare era molto professionale. Mando un abbraccio sincero alla sua famiglia”.

funerali di Marino Mariottini si svolgeranno domani alle ore 16 in Duomo, ad Arezzo. Ai familiari le condoglianze della redazione di Amaranto Magazine.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine