Poggesi in percussione contro la Lucchese

Segnali incoraggianti dalle ultime amichevoli, anche se l’esperienza insegna che il campionato di serie D richiede massima attenzione e zero presunzione. La squadra è in crescita dal punto di vista atletico e con alcuni giocatori in ottima forma, a cominciare da capitan Settembrini. I due centravanti devono invece entrare nei meccanismi di gioco. Tra i tifosi c’è ottimismo in vista del debutto di Orvieto, mentre il dg Giovannini sta riportando il club sui binari di una proficua normalità

TESTA BASSA E PEDALARE – Piedi per terra e profilo basso. Le ultime esperienze insegnano che tra l’Arezzo e la serie D non c’è mai stato feeling e quindi non è il caso di presentarsi a Orvieto peccando di presunzione. Oltretutto l’avversario ha il vento alle spalle (ha vinto alla grande l’Eccellenza, ha espugnato prima Grosseto e poi Gavorrano in Coppa) e il turno d’esordio, come noto, è sempre insidioso. Cominciare con il piede giusto è fondamentale, l’approccio non va assolutamente fallito.

L’AREZZO CORRE – La prestazione contro la Lucchese, in questo senso, è incoraggiante. La squadra sta bene fisicamente, corre tanto e corre con criterio. A parte qualche elemento ancora indietro di condizione, la maggior parte dei giocatori sembra già in forma campionato. Gli allenamenti sotto la canicola africana di luglio e agosto, le amichevoli giocate tutte a metà pomeriggio, potrebbero rivelarsi molto utili. Sabato l’orario d’inizio è fissato per le 15.30, le previsioni dicono che farà caldo (anche se non caldissimo) e servirà l’Arezzo tonico visto all’opera nell’ultima uscita.

IL CAPITANO E I RAGAZZI – Indiani ha di che essere soddisfatto. Settembrini si è preso la fascia e la leadership del capitano con l’atteggiamento che serviva, senza la puzza sotto al naso di chi scende dalla C ma la combattività di chi questa maglia la inseguiva da tempo. Tecnicamente, poi, è di un’altra categoria. Gli under si sono calati con personalità nella nuova dimensione: di Bianchi e Damiani abbiamo già parlato a lungo, Gaddini è veloce, ficcante, propositivo, un 2002 molto interessante. In difesa si profila lo spostamento di Poggesi a sinistra con Pericolini (2004) schierato a destra. Una mossa provata con il Figline e che ha dato buoni riscontri con la Lucchese. 

ASPETTANDO IL BOMBER – Resta il punto interrrogativo sui due centravanti. Vettori in sala stampa ha spiegato che dal punto di vista tattico sono molto sollecitati e questo sta frenando entrambi, poco abituati a legare il gioco tra i reparti. Boubacar, a oggi, è un po’ più avanti di Diallo, che a parte il gol di Carrara non è riuscito a mettere il timbro sottoporta né come incisività nella manovra. Samake ha messo a referto qualche spunto in più, anche se finora si è affidato più all’istinto che a giocate mandate a memoria. Sabato, per tutti e due, c’è il primo crocevia di rilievo.

LA TIFOSERIA CI CREDE – L’atmosfera intorno alla squadra è buona, propositiva. L’adesione della curva alla campagna abbonamenti è un gesto di fiducia che può dare risultati importanti, specie se la squadra uscirà dal campo con i risultati sperati. Per rinsaldare l’atmosfera servono anche iniziative come quella di Orgoglio Amaranto, che ha portato centinaia di persone a votare per scegliere la fascia di capitano. Sta alla dirigenza, adesso, non disperdere questi bonus e proseguire sulla strada della razionalità nell’amministrazione del club. Se il campo darà una mano, l’avvicinamento al centenario sarà più in discesa. 

GENTE DI CALCIO – L’ingresso nell’organigramma di un direttore generale come Paolo Giovannini ha alzato l’asticella della qualità nell’organizzazione della società. E non solo a livello tecnico, dove stiamo assistendo a una gestione lineare, chiara e condivisibile. L’Arezzo ha ritrovato una serenità quotidiana che era venuta a mancare anche nei rapporti con la piazza e con gli sponsor. Tutti sono fallibili, specialmente nel calcio, ma la presenza di una figura così, abituata a vincere, a fare il passo secondo la gamba, si sta dimostrando la vera svolta della stagione. Finalmente si fanno cose normali e, proprio per questo, producenti. 

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine