Mister Alessandria ha trovato subito una buona tenuta nel reparto arretrato (6 gol al passivo) mentre in avanti, nonostante la qualità degli interpreti, ha segnato poco (10 reti). In rosa giocatori d’esperienza come Tersini, Massai, Gorini, e giovani interessanti come Grassi, Meneses e Posada. Paparusso e l’ex Calderini gli elementi top
IL (NUOVO) CITTA’ DI CASTELLO – Sabato di campionato per l’Arezzo che, nell’anticipo, sarà impegnato nella ostica trasferta del “Bernicchi” contro i padroni di casa del Città di Castello. Gli umbri con 15 punti occupano la quinta posizione in classifica, appaiati al Trestina. La società presieduta da Paolo Cangi, che all’interno del Cda vede l’ex patron amaranto Piero Mancini, ha acquistato il titolo tramite la Melograno srl dalla neonata “Ac Città di Castello”, ovvero dal club guidato da Mirko Amadori che nel mese di maggio aveva deciso di cambiare il nome del Tiferno 1919 in quello della vecchia e storica società dell’alta valle del Tevere. La squadra si è presentata ai nastri di partenza con l’obiettivo di far bene e di essere tra le protagoniste del campionato, come dichiarato più volte da Mancini in fase di presentazione.
UN EX IN PANCHINA – Nuovo il direttore sportivo, Renato Vagaggini, ex Pianese, che per la panchina ha deciso di puntare su un’altra vecchia conoscenza del calcio nostrano, ovvero Antonio Alessandria. Classe ’80, nativo di Castrovillari ma umbro d’adozione, aveva guidato la Berretti amaranto fino alla finale scudetto persa contro il Cittadella nella stagione 2015-16. Dopo di che è stato vice di Carbone e Liverani a Terni, poi ha allenato Subasio in Eccellenza, per due stagioni il Cannara, fino a subentrare a Gennaioli lo scorso anno alla guida del Lornano Badesse dove ha sfiorato la qualificazione ai playoff. Preparato a livello tattico, è un buon motivatore.
MERCATO E ROSA – Riconfermati alcuni protagonisti del “vecchio” Tiferno come Mariucci, Tersini, Massai, Gorini, ma sicuramente il colpo da novanta del mercato estivo è arrivato proprio da Arezzo, ovvero Elio Calderini. Con lui sono giunti in biancorosso altri due ex amaranto come Riccardo Doratiotto e Luca Mosti, inoltre hanno seguito mister Alessandria da Badesse il difensore Paparusso e il centrocampista Buono. Interessanti gli arrivi dell’ex Gavorrano Fodè Sylla, del cileno Sebastian Meneses (Brindisi), del centrale difensivo Domenico Brunetti proveniente dal Licata e dei baby Grassi (’04) e Pupo Posada (’03) dal Perugia. La squadra sta attraversando un buonissimo periodo di forma, reduce da tre vittorie consecutive (su tutte quella ottenuta in rimonta nell’ultima uscita casalinga contro il Livorno per 2-1) e dal pari di domenica scorsa contro il Tau (0-0), gara giocata sul neutro di Ghivizzano. Il Castello gioca un buon calcio, è solido in difesa (6 reti al passivo), abile nel palleggio e nel possesso in mediana, con tre buoni elementi per la categoria (Gorini, Massai e Buono), ma deve migliorare in attacco (10 le reti realizzate, poche viste le qualità dei suoi giocatori). Inutile dire che tanto, se non tutto, della manovra offensiva dei tifernati passerà dei piedi e dall’estro di Calderini.
MODULO E FORMAZIONE – Alessandria dovrebbe schierare i suoi con il consueto 343 (sicura l’assenza di Sylla, squalificato, mentre pare recuperato Buono, assente domenica scorsa): Nannelli (’02) in porta, linea difensiva formata da Mariucci (’01), Brunetti e Paparusso, con Tersini come prima alternativa. In mediana sugli esterni a destra Mosti e a sinistra Grassi (’04), mentre Massai, in vantaggio su Buono, dovrebbe comporre con Gorini la cerniera centrale. In avanti a destra Pupo Posada (’03), giocatore di gran movimento che svaria sull’intero fronte offensivo senza dare punti di riferimento, a sinistra Calderini e come terminale Doratiotto, non un vero centravanti. Alle sue spalle però scalpita Meneses, decisivo con un suo gol contro il Livorno.
GIOCATORI TOP – I giocatori da tenere in maggiore considerazione sono Daniele Paparusso e ovviamente Elio Calderini. Il primo è difensore mancino, classe ’93, con tanta C alle spalle con le maglie, tra le altre, di Racing Roma, Casertana e Vibonese. Carismatico, attento in fase di contenimento ma con una buona propensione nell’appoggiare la manovra, è discreto al cross e pericoloso sui piazzati. Giocatore molto duttile, può agire indifferentemente da terzino, difensore centrale, mediano o anche come ala. Elio Calderini, classe ’88, è uno che ben conosciamo da queste parti per averlo visto con la maglia dell’Arezzo fino al giugno scorso e prima nella Primavera guidata da Rubinacci. Classe cristallina, imprevedibile nelle giocate, ama piace partire largo a sinistra per accentrarsi e provare il tiro o la rifinitura. Se in giornata, è capace di fare la differenza, ma a volte manca di continuità nella partita e si innervosisce facilmente.
ULTIMO PRECEDENTE – La scorsa stagione, il 14 novembre, Tiferno-Arezzo si chiuse con un pirotecnico 3-3 con un botta e risposta continuo. Ruggieri aveva portato in vantaggio i biancorossi, poi pari di Foggia e nuovo vantaggio umbro a firma Benedetti, impattato a fine primo tempo da Lomasto. Nella ripresa risultato fissato da due rigori, prima di Calderini e poi di Strambelli.