Dal 1964 al 1996 è stato il preparatore atletico dell’Arezzo, allenando giocatori delle giovanili e poi della prima squadra. Un ruolo rivoluzionario per il calcio dei suoi esordi, che il prof ha vissuto e interpretato con grande professionalità e attaccamento ai colori amaranto. Ex praticante di lotta libera e istruttore del Gruppo Sbandieratori, oggi si gode la pensione e la sua palestra a due passi dal centro città
Fabrizio Bulletti ha aperto il libro dei ricordi nell’intervista andata in onda durante l’ultima puntata di Amaranto Social Club. Dagli esordi negli anni ’60, dopo il diploma Isef, alle lacrime di gioia versate per la promozione in B del 1982, dal rapporto di grande complicità con mister Angelillo alla delusione per la radiazione del 1993.
In mezzo ci sono oltre trent’anni di storia dell’Arezzo, che il prof ha vissuto con un rispetto maniacale per la cura della parte atletica, ritagliandosi il ruolo di sergente di ferro che non gli è mai dispiaciuto sentirsi riconoscere. “Se in allenamento lavori tanto, in partita rendi tanto. Se lavori poco, rendi poco” ha ribadito, mettendo in evidenza quella che è sempre stata la sua inderogabile filosofia.
Benvoluto e apprezzato per i suoi modi cortesi, sposato con la signora Bianca, ha due figli che oggi portano avanti la palestra da lui fondata. Annalisa è sposata con Sandro Dal Piaz, per tanti anni massofisioterapista dell’Arezzo. Francesco invece ha seguito le orme del padre e, oltre a lavorare in amaranto in più occasioni, ha fatto parte dello staff di Serse Cosmi, insieme al vice allenatore Mario Palazzi, in varie esperienze d’alto livello con Perugia, Genoa, Udinese, Brescia e altri club.