Coccia non è il cavallo della passata stagione, che scorrazzava sui centoventi metri di campo con un passo da categoria superiore. Ogunseye non trova la palla giusta né se la crea: è a digiuno di gol dal 13 ottobre. Tavernelli il più pericoloso, Chiosa salva l’Arezzo sul tiro di Molina nel finale, Gigli in fiducia
Le pagelle di Arezzo-Vis Pesaro.
TROMBINI 6 Un rasoterra centrale di Orellana nel primo tempo, un tiro insidioso di Tavernaro a inizio ripresa. E Chiosa che gli dà un aiuto provvidenziale in zona Cesarini, quando devia in angolo il sinistro ravvicinato di Molina. Poi ordinaria amministrazione.
MONTINI 6 Prima laterale basso con la linea a quattro, poi stantuffo a tutta fascia in un duello garibaldino con Peixoto che era traslocato di qua. Primo tempo anonimo, ripresa più pimpante. Suo l’assist per la palla gol più nitida del match, recapitata a Tavernelli.
CHIOSA 6.5 Spesso uno contro uno con le punte avversarie, onora la fascia di capitano con personalità. L’uomo in più gli toglie qualche grattacapo, decisivo su Molina su quella palla sporca che poteva diventare una stilettata di veleno.
GIGLI 6.5 Ha recuperato fiducia e si vede. Un bel muro di testa, più disinvolto anche in impostazione. Ammonito su segnalazione del quarto uomo per una pedata sul tarantolato Orellana. Esce per fare spazio a Righetti, che ha il sinistro più gentile del suo (11′ st Righetti 6 Troise confida nel suo piede da centrocampista per pulire l’avvio di manovra e avere una risorsa aggiuntiva nel giro palla. Compito svolto solo a sprazzi, con un’ammonizione ingenua nel finale).
COCCIA 5 Lo spezzone di ripresa, più volitivo, redime solo in parte un brutto avvio di gara, con una palla persa in uscita che poteva costare lo 0-1. In generale il cavallo della passata stagione, che scorrazzava sui centoventi metri di campo con un passo da categoria superiore, non si vede ancora (32′ st Fiore 6 Troise aveva scelto Settembrini, poi butta dentro lui, uno dei papabili per la cessione in prestito. Venti minuti generosi, con un destro da fuori che non sorprende Vukovic).
RENZI ng Si fa male dopo pochi minuti e abbandona (pt 11′ Gilli 7 Un buon debutto per l’ultimo arrivato. Sempre titolare a Picerno, esibisce subito una condizione fisica brillante. Ardimentoso, bravo di testa, battaglia soprattutto con Okoro che non è un rivale morbido. Braccetto nella difesa a tre per la sua prima in amaranto).
SANTORO 6 Comincia forte, conclude piano. L’Arezzo ha un approccio frizzante sulla gara e lui ne detiene una fetta di merito: si cala nello spirito pugnace del match, battaglia con Obi e Di Paola, gioca verticale in più circostanze. Le lancette che girano però sono una iattura e, complice l’atteggiamento via via più barricadero della Vis, smarrisce idee e celerità di giocata.
MAWULI 5 Venti minuti discreti, poi si eclissa. Un po’ mezz’ala, un po’ attaccante aggiunto, alla fine incide marginalmente. Lo guardi, pensi che possa spaccare e non ti spieghi perché non succeda (11′ st Ogunseye 5 Mezz’ora di corpo a corpo e di sportellate. I pesaresi, addirittura, gli sfilano due volte la maglia dal corpo, consegnandolo a un record difficilmente battibile in futuro. Si accapiglia, sbraccia, sbuffa ma la palla giusta non gli arriva. O, parafrasando Troise secondo il quale il gol non si insegna, non riesce a inventarsela. E il digiuno, che dura dal 13 ottobre, si allunga).
GUCCIONE 5 Il suo merito più grande è propiziare l’espulsione di Coppola in un frangente che manda su tutte le furie i pesaresi. Primo tempo con pochi lampi e tanti falli, al punto che Manzo gli rifila il cartellino giallo per sfinimento. Fa il centravanti di manovra, il trequartista, la mezz’ala ma senza scintille. Nella ripresa, quando servirebbe un colpo di genio del repertorio, smarrisce l’ispirazione. Quest’anno per lui 3 gol, uno su rigore. Poco (32′ st Gucci 6 Quando entra, l’Arezzo si ridisegna con il doppio centravanti dopo aver cominciato la partita con il falso nove. Gioca sapendo di essere in partenza, il che non è un dettaglio irrilevante. Spizza di testa una punizione di Righetti e quasi uccella Vukovic. Ma ormai, anche negli episodi, non è più cosa e non è più aria).
PATTARELLO 6 Per impeto, spaccherebbe il mondo. Solo che lo sbattimento, le corse ad attaccare la profondità, la solita razione di botte prese, producono una miseria: un sinistro alto in avvio di gara, un sinistro parato a ridosso del 90′, qualche cross qua e là. Senza il poker alla Pianese, sarebbe a quota 4 gol, tutti su rigore. Poco.
TAVERNELLI 6.5 Nel suo accendersi e spegnersi, è il più pericoloso. Svaria a destra e sinistra, Di Paola gli rintuzza in corner un destro a botta sicura, fa fare bella figura a Vukovic con una bordata dalla distanza che avrebbe meritato miglior sorte. In campionato il suo score recita: 3 gol. Poco.