Settembrini in uno scatto curioso durante la partita di Terranuova

La sconfitta di Terranuova, il monito del presidente Manzo, l’intervista di Indiani: nell’aria c’è più fibrillazione del solito ed è normale che sia così. Contro la Flaminia serve una prestazione convincente che scacci i fantasmi. Modulo e formazione: tante alternative, diversi ballottaggi aperti

Non è stata una settimana come le altre. Non è una vigilia come le altre. La sconfitta di Terranuova ha dato uno scossone forte all’ambiente, il presidente Manzo è salito da Roma per ribadire che i bonus sono finiti e il campionato è ancora tutto da vincere.

L’Arezzo non è fuori dalla corsa promozione, anzi. In un girone in cui tutti viaggiano a passo lento, gli amaranto non fanno eccezione (-3 dalla Pianese capolista e +2 sul Poggibonsi terzo). Ma considerando la qualità e l’ampiezza dell’organico, è difficile spiegare per quale motivo la squadra non riesca a trovare continuità di prestazioni.

Paolo Indiani, in conferenza stampa, ha sottolineato di nuovo, come fece a caldo domenica scorsa, che quando le partite si sporcano, quando il campo è brutto e gli avversari giocano a tamburello, l’Arezzo soffre. Questione di dna, anche se qualche stecca è arrivata pure in casa, dove questi problemi non ci sono. La sensazione è che la questione sia più complessa e intricata e forse lo avverte pure l’allenatore, stamani più accalorato del solito nell’esprimere il suo pensiero.

“Siamo secondi? Forse non siamo forti come molti credono. Ma io credo che dipenda da altro: ci sono avversari validi e per chi è favorito non è mai facile rispettare il pronostico”.

Un po’ di fibrillazione nell’aria si avverte. Che l’Arezzo sia condannato a vincere si sa da inizio stagione ma domani la partita con la Flaminia Civitacastellana assume una valenza ancora maggiore. La squadra è chiamata a una reazione forte dopo l’ultimo capitombolo, contro un avversario tosto, organizzato, dentro i playoff fin dalla prima giornata. L’allenatore Federico Nofri, un ex, dovrà rinunciare all’infortunato Sirbu, uno dei pezzi forti della rosa, e gestire un rendimento esterno meno brillante di quello casalingo, dove i laziali hanno conquistato 23 dei 33 punti totali.

Di là sarà probabilmente 4312, di qua c’è più incertezza. Indiani ha blindato gli ultimi due allenamenti e ha diverse alternative tattiche a disposizione: 433 (il modulo utilizzato finora), 4231 oppure rombo a centrocampo, disegnato nello scorcio finale di Terranuova.

Restano aperti diversi ballottaggi in formazione in tutti e tre i reparti. Mai come stavolta, però, più che dagli interpreti dipenderà dall’atteggiamento. L’Arezzo ha già dato dimostrazione che, senza la testa giusta, può perdere senza colpo ferire come col Terranuova o l’Ostiamare. E una roba del genere non se lo può più permettere.