Massimiliano Bernardini, allenatore della Juniores

La Juniores ha partecipato alla 73esima edizione di uno dei tornei più importanti a livello giovanile, non riuscendo a qualificarsi per il turno successivo ma conquistando una prima storica vittoria contro i New York Stars. L’allenatore è soddisfatto: “Ci siamo confrontati con squadre di livello superiore, vedevo gli occhi dei ragazzi brillare, questo ci deve dare ulteriore convinzione della nostra crescita. Adesso recuperiamo la gara con il Livorno per poi tuffarci in un finale di stagione tutto da vivere”

In carica dallo scorso luglio, Massimiliano Bernardini racconta dell’avventura nella Viareggio Cup 2023 dei suoi ragazzi, usciti dalla prima fase per mano di Grosseto, vittorioso per 2-1 al termine di una partita stregata per gli amaranto, e Sampdoria, che ha inflitto un netto quanto immeritato 5-0 alla Juniores. Si poteva fare di più? Non secondo l’ex allenatore dell’Under 17, che ribadisce le tre ottime prestazioni offerte tra cui la seconda, che ha visto l’Arezzo trionfare per la prima volta nella sua storia nel torneo, grazie ad una doppietta di Zhupa e a tante belle trame di gioco che la squadra ormai ha improntato nel suo dna e che hanno permesso di battere 2-0 i New York Stars. Un percorso di crescita cominciato da lontano, quello fra Bernardini e i suoi giocatori, e che ha visto per tanti anni la stessa ossatura che sta definitivamente sbocciando in questa annata. Per i ragazzi della Juniores adesso arriva il bello: un campionato da provare a vincere (mancano ancora 5 giornate) e la voglia di mettersi in mostra per attirare definitivamente la fiducia di Indiani in ottica prima squadra, oppure per muoversi altrove. Il tutto sotto l’attenta lente di ingrandimento di Massimiliano Bernardini, assolutamente soddisfatto dal percorso di crescita della sua squadra.

Mister, ci racconti l’esperienza vissuta in questi giorni da lei e dai ragazzi.

E’ stata un’esperienza bellissima, abbiamo conosciuto un mondo che non ci capita di vedere tutti i giorni e infatti la prima cosa che ho detto ai ragazzi è stata quella di godersi ogni singolo momento come se fosse l’ultimo, perché occasioni come questa capitano poche volte. La Viareggio Cup è una vetrina prestigiosa ma pure grande motivo di riconoscimento verso chi la disputa, vedere e confrontarsi con squadre di un livello elevato non ha prezzo e in più abbiamo disputato tre ottime partite dove abbiamo raccolto meno di quanto seminato, specialmente contro la Sampdoria.

Sampdoria e Grosseto si sono rivelati avversari tosti, avete qualche rimpianto o meglio di così non si poteva fare ?

Abbiamo disputato un bellissimo girone nonostante l’eliminazione del primo turno, anche se ci tengo a sottolineare che il principale obiettivo non era quello di vincere ma di fare vedere a tutti che l’Arezzo ha un settore giovanile sviluppato e molto valido. Per quanto riguarda le due gare che abbiamo perso, le ho viste in due modi differenti: contro il Grosseto abbiamo avuto molta sfortuna fra pali, traverse e gol sbagliati clamorosamente, con la Samp ne abbiamo presi cinque, è vero, ma la partita che abbiamo fatto mi rende infinitamente orgoglioso per le difficoltà che abbiamo creato ai nostri avversari, che ci hanno punito con tre reti finali che poi hanno arrotondato il tutto. Per il resto c’è solo da fare i complimenti ai ragazzi, hanno dato il 110% e sono orgoglioso di loro.

la formazione che ha battuto i New York Stars alla Viareggio Cup

Potete ambire a quel livello fra qualche anno?

Tra qualche anno credo di si, considerando che la prima squadra detta i tempi per tutto il settore giovanile, e ci auguriamo tutti che possa vincere la serie D per dare un input ancora maggiore al vivaio. Detto ciò, voglio dare merito a tutto lo staff e alla società che mi e ci segue ogni giorno e che ci mette a disposizione strutture, mezzi e impianti che in una Juniores, seppur nazionale, non è scontato avere. Arezzo piano piano arriverà ad acquisire sempre più importanza e questo anno abbiamo messo basi importanti.

Questa vetrina così importante le ha dato qualche suggerimento su chi, fra i suoi ragazzi, potrà ambire ad un salto di qualità importante il prossimo anno?

Si potrebbero fare diversi nomi ma mi limito a dire che i nostri 2004, 2005 e 2006 hanno caratteristiche e qualità tali da potersi mettere in mostra in altri palcoscenici. L’organizzazione ad Arezzo è fondamentale e la selezione dei calciatori viene adottata con cura, spesso il ragazzo si forma qui invece di essere acquistato già ad un livello più avanzato come accade in società di vertice. Questo è un dato che ci fa sempre ben sperare e che ci realizza in quanto settore giovanile.

Con la Sampdoria abbiamo visto dal primo minuto Gianmarco Pericolini, protagonista anche in prima squadra, che si è aggregato a voi per aumentare la concorrenza in rosa. L’alternanza fra Juniores e prima squadra può aiutare a far crescere i ragazzi in maniera più “rapida”?

Quando ho firmato per l’Arezzo mi hanno chiesto di formare i giovani calciatori per destinarli alla prima squadra, questo dimostra quanto la società ricerchi in maniera convinta questo passaggio fondamentale. Ovvio che il fattore dei fuori quota ci aiuta anche a schierare nella Juniores i ragazzi della prima squadra come nel caso di Gianmarco. Mister Indiani fa vedere che punta molto sui nostri ragazzi, convocandoli in alcune partite, facendoli anche giocare come nel caso della Coppa contro l’Orvietana ma anche semplicemente facendoli allenare in prima squadra. La speranza è che questa sintonia possa durare per molto tempo, anche nei prossimi anni.

Si ritiene soddisfatto della stagione fin qui disputata dai suoi ragazzi?

Mi ritengo molto soddisfatto del percorso di crescita che stiamo portando avanti e che ancora dobbiamo portare a termine, perché la stagione è ancora lunga. Mercoledì 29 giocheremo il recupero di campionato contro il Livorno e in classifica, complice qualche problema di infortuni nel girone di ritorno, siamo appena dietro a dove volevamo restare e arrivare. I risultati non sono tutto ma perdere non piace a nessuno.