le ragazze dell'Acf Arezzo Primavera

Ilaria Leoni, allenatrice della squadra, parla della fantastica annata e del percorso in Viareggio Cup, concluso con due vittorie e 6 punti contro avversarie del calibro di Fiorentina, Westchester e Rappresentativa U19. In campionato le amaranto stanno dominando a suon di successi (13 su 14 gare) e a quattro giornate dalla fine sognano la promozione in Primavera 1. “Stiamo vivendo un periodo magico e le giocatrici sanno cosa vogliono diventare in futuro”

Ilaria Leoni, allenatrice della Primavera dell’Acf Arezzo, parla della fantastica stagione fin qui disputata dalle sue ragazze e del bellissimo percorso in Viareggio Cup, concluso con due vittorie e sei punti fatti in tre partite con avversarie del calibro di Fiorentina, Westchester e Rappresentativa U19. In campionato le amaranto, protagoniste di 13 vittorie e un solo pareggio in 14 gare, si stanno rivelando autentiche schiacciasassi, con un bottino pazzesco di 77 gol fatti e appena 5 subiti che permette loro di vedere ad un passo la storica vittoria del girone, nonostante quella in corso sia l’annata di esordio della Primavera di calcio femminile aretina.

Leoni, ex portiere originaria di Firenze, inizia la carriera calcistica nell’omonima squadra della città, dove inizialmente viene impiegata nelle giovanili ma alternando le presenze con la squadra titolare in serie B. Dopo tre campionati nella serie cadetta, nella stagione 2005-2006 conquista la promozione in serie A proprio con il club gigliato, per un totale di 14 anni sempre con gli stessi colori. Dopo l’esperienza negli Stati Uniti d’America (AC Seattle), Ilaria decide di tornare accordandosi con l’Atletico Oristano, in serie B, con cui giocherà solamente una stagione prima di passare al Castelfranco. A causa di un infortunio alla spalla, nella stagione 2016-2017, non può partecipare al campionato di serie B con l’Empoli, e dal 2017 al 2020 veste la maglia del Florentia (diventata poi Florentia San Gimignano) fino a diventare la nuova allenatrice della Primavera dell’Acf Arezzo con cui sta vivendo una stagione da favola.

L’ESPERIENZA IN VIAREGGIO CUP

Abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria nella quale tutte noi ci siamo emozionate dall’inizio alla fine, godendoci ogni momento e festeggiando ogni vittoria. Ci portiamo dietro anche un po’ di rammarico, soprattutto nella prima partita contro la Rappresentativa LND U19 perché a mezz’ora dalla fine stavamo pareggiando 1-1 e poi per un’ingenuità nostra abbiamo preso il 2-1 che ci ha tagliato le gambe. Prima avevamo avuto alcune occasioni importanti che non abbiamo sfruttato, ma nonostante questo non posso lamentarmi, le ragazze sono state incredibili e la stagione che stanno facendo lo dimostra a pieno. Eravamo un gruppo di quasi tutte 2007 e quattro ragazze del 2004, le altre squadre avevano più ragazze esperte nelle rose. L’emozione più grande? Sicuramente la vittoria contro la Fiorentina, una squadra che potevamo al massimo affrontare in amichevole e che abbiamo battuto con merito. Quando è arrivato il triplice fischio siamo esplose dalla gioia liberandoci da tutta l’ansia del pre gara. Anche noi allenatrici viviamo emozioni uniche. Desidero ringraziare di cuore il presidente Massimo Anselmi per averci permesso di vivere il nostro piccolo sogno, affrontando grandi avversari e mettendoci in mostra con gioia e spensieratezza.

LE AVVERSARIE

La squadra che mi ha impressionato maggiormente è stata la Rappresentativa della Lega Nazionale Dilettanti, specialmente a livello di intensità e di struttura fisica che noi non avevamo. L’età è un parametro che ha fatto la differenza contro di loro e che potrà risultare determinante per gli anni futuri, magari pure nel campionato di Primavera 1 (si spera). Sono sicuramente un modello da prendere come riferimento. La squadra americana del Westchester era altrettanto fisica ma molto meno tecnica, anche se non le avevo mai viste giocare prima. Discorso diverso ovviamente per la Fiorentina, di cui conoscevo già molte calciatrici e avevo visto alcune partite. Tra l’altro mi piace moltissimo la loro portiere Viola Bartalini, forte sia tra i pali che fuori e pure con i piedi, credo che diventerà la futura portiere della Nazionale. E’ stato un piacere affrontare tutti e vedere le tre grandi prestazioni che abbiamo fatto.

LA STAGIONE IN CORSO

Stiamo facendo una stagione stratosferica in cui abbiamo vinto quasi tutte le partite e il merito è delle ragazze. All’inizio l’obiettivo non era quello di vincere, anche perché non dimentichiamoci che la Primavera dell’ACF è nata solamente questo anno, poi però ci siamo ritrovate a fare punti, prestazioni e un elevato numero di reti in ogni partita e così il sogno cresceva sempre di più, fino ad arrivare ad un passo dall’esaudirlo. Ancora non è finita, ci mancano 4 partite e tutte insidiose: Ravenna, Apulia Trani, Cesena e Sassari Torres. Non abbiamo mai sottovalutato nessuno e di certo non lo faremo sul più bello.

una foto della partita contro la Rappresentativa alla Viareggio Cup

IL GRUPPO

Noi siamo un gruppo fantastico e le ragazze hanno una mentalità straordinaria che si basa sull’allenamento, che svolgono con intensità massima e impegno quasi commovente. Hanno una voglia matta di migliorarsi sempre di più e per ragazze di 15-16 anni non è per nulla scontato. Lavorano in palestra, mangiano bene e si preoccupano pure del recupero fisico e mentale. Sul piano umano sono molto mature, ognuna dà il meglio di sé per l’altra a dimostrazione che il piano umano prevale sempre su quello dell’atleta.

GLI OBIETTIVI DEL PRESENTE E UNO SGUARDO AL FUTURO

La nostra idea è quella di ottenere il meglio da tutte le componenti della squadra per progredire sempre nel futuro, sia come singole che come settore giovanile femminile amaranto. L’aspetto fisico e mentale deve essere allenato e migliorato, sperando di confrontarci con le squadre di Primavera 1 il prossimo anno. Per quanto riguarda il finale di questa stagione siamo alla ciliegina sulla torta, che potrebbe arrivare con 4 punti in altrettante giornate.

LO SVILUPPO DEL CALCIO FEMMINILE IN ITALIA

Il calcio femminile sta cambiando in maniera esponenziale ed è avanti anni luce a quando giocavo io, epoca in cui avevamo pochissime tutele e non ci veniva riconosciuta la professione. Oggi solo chi gioca in serie A può godere di retribuzioni vere e proprie e di contributi per la pensione, penso alle ragazze della prima squadra che militano in serie B e che per adesso non sono considerate professioniste. Ma il vento sta cambiando e anche a livello dirigenziale, al giorno d’oggi, abbiamo notato una grande crescita con le figure all’interno delle società: medico, massaggiatore, preparatore tecnico e match analyst sono ruoli che prima nel femminile era quasi impossibile vedere. L’Italia è ancora un po’ indietro rispetto all’estero, dove le donne vengono viste al pari degli uomini. Un dato che mi ha fatto veramente piacere è l’affluenza di pubblico all’Olimpico di Roma per la Champions League femminile, dove 40.000 persone in uno stadio non si erano mai viste. Ma possiamo fare ancora meglio, l’interesse della gente verso un calcio sconosciuto fino a qualche tempo fa sta aumentando e questo lascia ben sperare.