Pattarello in azione contro la Giana

Le giocate di classe di Bianchi e Convitto, i complimenti di Chiappella, Lazzarini che sradica il pallone a un avversario sventando una rete che sembrava fatta. L’elenco delle cose buone è lungo e la Giana Erminio si conferma avversario morbido per gli amaranto (8 partite totali nella storia, 6 vittorie e 2 pareggi), che adesso “vedono” la semifinale

Due cucchiai aprono e chiudono la partita contro la Giana: quello di Bianchi è un assist al bacio per Gucci che ringrazia, ci mette del suo con un’acrobazia da bomber e firma l’1-0. Quello di Convitto è la finalizzazione perfetta di una giocata in cui il lancio di Zona, lo smarcamento e lo stop di tacco di RC7 avrebbero meritato già la copertina. Scampoli di classe che, forse non casualmente, sono arrivati nella poule scudetto: menti più libere e maglie più larghe, in questo senso, aiutano sempre. La chiosa l’ha messa Chiappella, allenatore dei lombardi, raccontando il 3-1 di Convitto: “Movimento senza palla, di attacco alla profondità, da altra categoria”. E così sia.

La Giana Erminio si conferma avversario morbido per l’Arezzo: 8 partite, compresa l’ultima, con 6 vittorie, 2 pareggi e 20 gol segnati. Si cominciò nel 2014 con Capuano (2-1, Millesi e Bonvissuto) per proseguire nella primavera 2017 con Sottili (3-3, Moscardelli, Yamga e Arcidiacono) e poi a dicembre con Pavanel (4-2, Cutolo, Moscardelli, Rinaldi e Benucci), fino al 2019 con Di Donato (2-0, Cutolo e Caso). Ieri un altro festival del gol con il 3-1 finale. Arrivederci a presto, sarà un piacere.

Citazioni in ordine sparso. Gucci che perde una palla banale a centrocampo, sul finire della partita, e poi corre a ritroso per intercettare un passaggio verso l’area amaranto, beccandosi il metaforico abbraccio dei compagni e dei mille del Comunale. Perché oltre al gol c’è di più. Pattarello che con il sinistro disegna un cambio gioco di sessanta metri e mette palla sui piedi di Convitto in movimento. La conferma che il potenziale inespresso del 10 è pari, se non superiore, a quello già messo in mostra. Lazzarini che sradica il pallone dalle gambe di un avversario intento a calciare in porta all’interno dei sedici metri. Il segnale di un’applicazione fisica e mentale sopra la media.

Vittoria e punteggio avvicinano sensibilmente la qualificazione alle semifinali. Lo scudetto dilettanti conta solo per la gloria ma ormai siamo in ballo ed è giusto ballare finché si può. E’ l’anno del centenario, va goduto fino in fondo.