Paolo Giovannini con Samuele Zona

Il 2 giugno 2022 il direttore generale cominciava un lavoro di cui oggi sta raccogliendo i frutti: “Orgoglioso di aver riportato l’Arezzo tra i professionisti insieme a dirigenza, staff e squadra. Manzo sta investendo, non è un presidente da toccata e fuga. Pericolini andrà in D in prestito, con l’Udinese c’è un accordo di massima per la permanenza di Damiani, Gucci firma la prossima settimana. Bramante, Convitto e Persichini sono liberi. Prenderemo quattro difensori, due centrocampisti e tre attaccanti. L’anno scorso decisi di resettare, quest’anno confermeremo 14 calciatori perché il gruppo è buono. L’obiettivo? Stare a sinistra della classifica: in quale posizione lo dirà il campo”

“In D dobbiamo vincere il campionato, in C il primo anno dobbiamo consolidarci nelle prime dieci posizioni: dove arriveremo lo dirà il campo. Dal secondo anno bisognerà alzare il livello degli obiettivi. Ho scelto Arezzo per questo e perché con il presidente Manzo e la dirigenza c’è stata subito empatia”.

Così parlava Paolo Giovannini il primo giugno 2022 nel corso della sua presentazione alla stampa. Dal giorno seguente si mise al lavoro e oggi, dodici mesi dopo, sta raccogliendo i frutti di una programmazione tecnica corroborata dai risultati.

Direttore, è passato un anno. Di cosa è contento soprattutto?
Più che contento, sono orgoglioso di aver riportato l’Arezzo in C insieme alla società, allo staff, alla squadra. Mi piace il clima di unità che si è creato nell’ambiente, è fondamentale per fare bene.

Quanto c’è di suo nell’Arezzo di oggi?
C’è il mio impegno, come del resto quello di tutti. Per quanto mi riguarda, non c’è stato un giorno in cui non mi sia dedicato anima e corpo alla causa. E al di là dell’aspetto tecnico, che sto curando insieme a Cutolo, mi piace il percorso intrapreso dalla proprietà sulle strutture. Sono investimenti che ci renderanno più forti e che dimostrano come Manzo non sia uno da toccata e fuga. E’ un presidente che qui vuole lasciare il segno.

i lavori al centro sportivo di Rigutino

Lei al primo anno ha sempre vinto il campionato. Le è successo a Castelnuovo Garfagnana, a Lucca, a Massa, a Pontedera, ad Arezzo. Bravura, fortuna o entrambe?
Credo entrambe. Anche se ho sempre pensato che i gruppi migliori non sono quelli che vincono e basta ma quelli che riescono a migliorarsi.

Stando a quello che disse un anno fa alla stampa, nel prossimo campionato l’Arezzo dovrà arrivare nella colonna sinistra della classifica. Come riuscirci?
Il progetto è chiaro fin dall’inizio. A giugno del 2022 avevamo l’obiettivo di vincere la serie D. Adesso c’è quello di ottenere il miglior risultato possibile, con almeno 3 o 4 giovani sempre in campo. Questo non per una necessità economica, perché non faremo minutaggio in modo sistematico, ma per una necessità tecnica: gli under devono maturare per puntare a obiettivi più ambiziosi nelle stagioni successive.

Conferma che la rosa sarà di 25 calciatori?
Sì, 22 calciatori di movimento più 3 portieri.

E’ di poche ore fa la notizia della conferma di Foglia con l’opzione dirigenziale per il prossimo futuro. Cosa si aspetta da lui?
Quello che mi aspetto da Castiglia e Settembrini. Sono tutti sopra la trentina ma Castiglia è lo stesso giocatore intelligente che vedevo giocare a Vercelli, non è cambiato nulla. Settembrini, per capacità organiche e di corsa, è ancora uno da serie B. E Foglia può darci molto per esperienza e lettura delle partite. Se poi tra un anno vorrà iniziare una nuova avventura da dirigente, ad Arezzo troverà le porte aperte.

La possibilità di confermare Damiani esiste o l’Udinese lo dirotterà altrove?
In linea di massima abbiamo già un accordo che prevede la permanenza del giocatore ad Arezzo. Dobbiamo solo capire se l’Udinese ce lo lascerà in prestito secco o si terrà un diritto di recompra da esercitare tra due anni.

Indiani e Giovannini con il presidente Manzo

E Bianchi?
Bianchi ha fatto bene quest’anno, ha mercato. C’è una trattativa in corso che potrebbe chiudersi in vari modi, compresa la conferma sua e l’arrivo di un altro 2003. Vedremo. In ogni caso, a centrocampo prenderemo un under e un over.

L’ad Selvaggio, martedì ad Amaranto Social Club, ha detto che con Gucci siete in dirittura d’arrivo. Quando ci sarà l’annuncio ufficiale?
Manca qualche dettaglio ma siamo a buon punto. Noi lo vogliamo tenere, lui vuole restare. Prossima settimana penso che metteremo le firme.

Gli attaccanti scaldano il cuore dei tifosi. Su chi punterà l’Arezzo?
Nomi non ne faccio. Posso dire che, dando per scontata la conferma di Gucci, per adesso abbiamo in rosa un centravanti, un esterno destro, cioè Gaddini, e un esterno mancino che è Pattarello. In attacco prenderemo un’altra prima punta, un altro esterno destro e un altro esterno mancino. Tutti over.

Diallo rientra ancora nei vostri piani?
Diallo è un ragazzo di grandi potenzialità. Le normative dicono che, se lo mettessimo sotto contratto, dovremmo tenerlo ad Arezzo fino alla sessione di mercato di gennaio. E con Gucci più un altro centravanti in organico, lui sarebbe chiuso. Alla luce di questo, è più conveniente che vada a giocare dove avrebbe maggiori spazi. Ne ho già parlato con il suo agente.

Oltre a Lazzarini, che può giocare anche in mediana, sono stati già confermati Poggesi, Polvani, Risaliti e Zona. In difesa quali obiettivi ha l’Arezzo?
Due terzini under, un centrale under, un centrale over. A Trombini e al giovane Ermini affiancheremo un portiere over di categoria.

Pericolini?
Lo riscatteremo dalla Pontevecchio, gli faremo il contratto di addestramento. Andrà in prestito in una squadra di serie D che punta a vincere il campionato. Per la sua crescita è l’opzione migliore.

il direttore generale con la Coppa della vittoria del campionato

Avete deciso quali giocatori non resteranno ad Arezzo?
Sì, abbiamo fatto una riunione tecnica nei giorni scorsi con tutto lo staff e ho comunicato le nostre scelte ai diretti interessati. Il calcio mi e ci impone di prendere delle decisioni che a volte non sono semplici. Arduini, Pretato e Viti rientrano per fine prestito a Fiorenzuola, Pontedera e Pisa. Cantisani torna al Crotone ma qui c’è un’operazione in ballo che dovremo definire più avanti. Bramante, Convitto e Persichini sono liberi. Voglio comunque ringraziare tutti loro, e non sono parole di circostanza, per l’apporto che hanno dato. Il campionato lo abbiamo vinto perché eravamo un gruppo vero.

Come si conservano certi requisiti morali?
Scegliendo i giocatori giusti. Dopo Trestina o dopo Terranuova, nei momenti più difficili, potevano crearsi incomprensioni o litigi. Invece al termine di due o tre riunioni molto delicate, i ragazzi avevano il sorriso in faccia. Un anno fa decisi di resettare tutto perché non volevo portarmi dietro le scorie del passato. Oggi è il contrario: confermiamo metà organico perché abbiamo bisogno di salvaguardare il buono che c’è.

Pensa che la rosa sarà pronta per l’inizio del ritiro?
Sotto questo aspetto, i miei obiettivi sono gli stessi dell’anno scorso: formare un gruppo dove tutti possono essere titolari, pescare qualche svincolato che fa al caso nostro, attingere nella fascia d’età che vai dai 24 ai 28 anni. A fronte di 14 conferme, dobbiamo tesserare 9 calciatori nuovi. Credo e spero che per l’avvio della preparazione ce ne saranno già 6 o 7 a disposizione di Indiani.

Qualche settimana fa disse che l’Arezzo allestirà una Primavera competitiva. E così?
Sì. Ce lo impone il buon nome della società e la competitività necessaria per tenere la prima squadra su buoni livelli. La serie D l’abbiamo vinta anche grazie alla qualità degli allenamenti, legata al valore degli over, a quello degli under e dei ragazzi delle giovanili. In C dovrà accadere la stessa cosa.