La società non ha imposto direttive stringenti a mister Indiani ma l’indicazione, coerente al progetto, è di dare spazio agli under, cosa che in queste prime cinque giornate di campionato è sempre avvenuta (370 minuti di media). Orientativamente, prendendo come riferimento le stagioni passate, potrebbero entrare in cassa tra i 150mila e i 200mila euro. Un contributo prezioso per una mina vagante che progetta di alzare l’asticella
In serie D gli under dovevano giocare per forza perché c’era un obbligo regolamentare inderogabile. In serie C non esistono vincoli ma, rispettando alcuni parametri, l’utilizzo dei giovani può portare un bel gruzzolo alle società. I contributi della Lega Pro, che arrivano a cascata dalla Figc e dalle Leghe di A e B, vanno a corroborare il cosiddetto minutaggio, risorsa che diversi club utilizzano per rinsaldare i bilanci e dare un’assestata ai conti. C’è da dire, numeri alla mano, che le squadre che puntano al salto di categoria preferiscono mandare in campo giocatori più esperti, rinunciando al contributo extra della Lega. Chi invece ha obiettivi diversi, si organizza per avere in rosa ragazzi di qualità.
E’ il caso dell’Arezzo, come il direttore Paolo Giovannini ha ribadito in più circostanze. Non c’è nessuna direttiva stringente nei confronti di mister Indiani, che ha la facoltà, qualora ne ravvisasse il bisogno, di schierare anche undici over (per mutuare un termine dalla serie D). Però l’indicazione, coerente al progetto complessivo messo in piedi, è di dare spazio agli under, cosa che in queste prime cinque giornate di campionato è sempre avvenuta.
Innanzitutto va specificato che l’erogazione dei contributi legati al minutaggio sarà possibile solo in caso di superamento della soglia minima di 270 minuti (e fino alla soglia massima di 450 minuti) giocati complessivamente nella singola gara da parte di calciatori provenienti dal settore giovanile o convocabili dalla Nazionale italiana nati dopo il primo gennaio 2002 e da massimo due calciatori provenienti dal settore giovanile o convocabili dalla Nazionale italiana nati dopo il primo gennaio 2001.
La quota del contributo da assegnare a ciascuna classe di età risponderà alla seguente ponderazione:
– 0,80 classe di età 2001;
– 1,00 classe di età 2002;
– 1,20 classe di età 2003;
– 1,40 classe di età 2004 e seguenti
Per spiegarsi meglio. Per accedere alla torta del minutaggio (che verrà ripartita in parti eguali ai tre gironi di serie C) è necessario che i giovani mettano insieme almeno 270 minuti. Più ce ne sono in campo, più tempo vengono utilizzati e maggiore sarà l’introito per il club.
L’Arezzo finora ha utilizzato i suoi ragazzi per una media di 370 minuti a partita. Non male, considerando che la squadra ha raccolto 7 punti e ha affrontato avversari di prima fascia che ambiscono alla serie B.
Contro il Rimini sono stati impiegati Trombini (2001), Renzi (2004), Masetti (2001), Coccia (2002) e Bianchi (2003); contro la Carrarese è toccato a Renzi, Masetti, Coccia, Bianchi, Damiani (2003) e Gaddini (2002); contro il Pescara hanno giocato Trombini, Renzi, Masetti, Coccia, Bianchi e Gaddini; contro l’Olbia erano in campo Trombini, Coccia, Damiani e Gaddini; contro l’Entella abbiamo visto Trombini, Renzi, Poggesi (2002), Bianchi, Masetti e Crisafi (2004).
Quanti soldi entreranno nelle casse dell’Arezzo a fine stagione grazie al minutaggio? Difficile dirlo adesso. Dipenderà dalla torta complessiva erogata dalla Figc, da quante squadre in serie C ricorreranno agli under, anche dai risultati che gli amaranto saranno capaci di conquistare cammin facendo. Orientativamente, prendendo come riferimento le stagioni passate, la forbice è tra i 150mila e i 200mila euro. Un tesoretto prezioso per una mina vagante che progetta di alzare l’asticella.